Muore Hugo Chávez

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Lascia un’eredità incommensurabile e passa alla storia per aver cercato, ed esserci a suo modo riuscito, di realizzare quello che era il sogno di Simón Bolívar, il Libertador, e cioè l’unità della Patria Grande latinoamericana.

di Annalisa Melandri in esclusiva per L’Indro — www.annalisamelandri.it

È morto Hugo Chávez, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, ieri pomeriggio, martedì 5 marzo,  a Caracas, alle 16.25 ora locale, le 22.55 in Italia. Chávez era ricoverato dal 18 febbraio scorso  presso l’Ospedale Militare Carlos Arvelo,  dopo essere rientrato da Cuba,  dove  l’11 dicembre aveva subito  un delicato intervento chirurgico, il quarto, per la rimozione di una  grave forma tumorale al colon che lo aveva colpito due anni fa.

Ne ha dato l’annuncio direttamente dall’ospedale, in un comunicato trasmesso a reti unificate  il vicepresidente Nicolás Maduro, in lacrime e a tratti con la voce rotta dalla commozione.

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La Renault guarda al Venezuela

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 Il colosso francese firma lettera d’intenti con il governo di Chávez. Uno dei sette accordi riguarda l’apertura di una fabbrica per l’assemblaggio del noto marchio automobilistico

di Annalisa Melandri — L’Indro* 30 novembre 2012

Riprendono i dialoghi in materia di accordi economici, commerciali e di cooperazione tra il Venezuela e la Francia, dopo l’elezione alla guida del Paese d’Oltralpe del francese François Hollande. Erano infatti ferme al 2008 le riunioni della Commissione Bilaterale di Alto Livello tra i due paesi.

Probabilmente tra socialisti ci si intende e quindi tra la Repubblica Bolivariana del Venezuela, alla guida della quale da oltre dieci anni c’è il ’socialista del XXI secolo’ Hugo Chàvez, recentemente rieletto con ampio margine di consenso, e il socialista FrançoisHollande, eletto presidente della Francia nel maggio di quest’anno, c’è più intesa di quanta non ce sia mai potuta essere tra lo stesso Chávez e il predecessore di Hollande, il conservatore Sarkozy. (altro…)


Con Hugo Chávez, sempre!

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Appello di Resumen Latinoamericano. Qui la versione originale

Il Comandante Hugo Chavez ha mantenuto una relazione da  pari a pari con il suo popolo. Responsabile, basata sulla verità, astenendosi da sterili  trionfalismi  ma anche evitando di cadere in scetticismi paralizzanti. Già  da quei giorni eroici della ribellione civica militare del febbraio 1992, quando disse  “per ora”,  fino all’atteggiamento coraggioso durante il golpe “gorilla” , quando a La Orchila  affrontò i suoi sequestratori che lo volevano assassinare, non piegandosi e difendendo fino alle ultime conseguenze il mandato che gli aveva affidato alle urne il  bravo pueblo. (altro…)


Murales di Caracas

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Hugo Chávez: la vittoria perfetta

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Rieletto con il 55% dei voti il Presidente bolivariano, che si conferma alla guida del Paese dopo 14 anni. Le ragioni del successo

di Annalisa Melandri — per L’Indro* - 10 ottobre 2012

Il popolo venezuelano ha scelto, ancora una volta, alla guida del proprio paese il presidente Hugo Chávez Frías. Si è trasformata in festa nazionale la giornata di domenica in Venezuela. Più che per decidere il futuro presidente, l’appuntamento era per scegliere se continuare a percorrere la strada di una trasformazione sociale, politica, economica e culturale iniziata ben quattordici anni fa o il ritorno alle politiche e al modello neo neoliberista, il cui fallimento, a livello mondiale, è ormai sotto gli occhi di tutti.

Alle dieci di sera in punto, straordinariamente in orario con quanto promesso, TibisayLucena, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha dato lettura del primo (ed unico, vista la quasi totalità dei voti scrutinati a quell’ora) bollettino elettorale. (altro…)


Elezioni in Venezuela: la “battaglia definitiva”?

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La sfida tra Chávez e Radonski si fa incandescente. Circa 19 milioni di elettori sono chiamati a decidere se seguire il Socialismo del XXI Secolo o cambiare modello.

di Annalisa Melandri per L’Indro*- 5 Ottobre 2012

Probabilmente quello di domenica prossima in Venezuela rappresenta l’appuntamento elettorale recente più importante in tutta l’America latina e non solo, viste le ripercussioni che ha nel mondo intero quanto accade a livello economico e politico nella patria del’Libertador’ Simón Bolivar.

Hugo Chávez alla guida della coalizione Gran Polo Patriotíco si candida per la quarta volta consecutiva e fa i conti questa volta con il giovane avvocato Henrique Capriles Radonski, leader del partito Primero Justicia, già governatore dello stato di Miranda, nonché vicepresidente del Congresso della Repubblica e presidente della Camera dei Deputati tra il 1999 e il 2000, che ha riunito l’opposizione sotto la sigla Mesa de Unidad Democrática(MUD).

I bolivariani e il popolo chavista in generale sembrano guardare con poca apprensione all’appuntamento elettorale: ben oltre i favorevoli risultati dei sondaggi di questi giorni la loro sicurezza sta nella convinzione che il processo messo in marcia nel paese ormai da circa quindici anni difficilmente potrà arrestarsi e che questo ha ancora bisogno dell’appoggio del suo leader e promotore.

Al di là dei risultati positivi in tutti i settori, sui quali tuttavia l’opposizione dissente, quello che ha tenuto insieme i venezuelani e li ha stretti ancor di più intorno al loro ’Comandante’ è l’essere riusciti, come paese e come popolo, a recuperare la dignità nazionale e la sovranità. (altro…)


Hugo Chávez, Google e ABC.es

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A dir poco strano che  a due giorni dalle elezioni presidenziali del Venezuela, che hanno visto la vittoria contundente, ancora una volta,  del presidente Hugo Chávez Frías, cercando “Chávez” in Google in spagnolo appaia come prima voce l’articolo della  spagnola ABC.es, nel quale si riportava la notizia, circolata nel pomeriggio di domenica e completamente inventata,  che dava Chávez perdente secondo un’exit pool pubblicato  dall’ agenzia Varianzas.

I dati del sondaggio davano Capriles vincente con il 51,3% e Chávez con il 44,97% e la loro pubblicazione era addirittura in violazione della legge venezuelana che vietava i sondaggi “a boca de urna” .

Quello di domenica fu un chiaro tentativo destabilizzante portato avanti dai media rappresentanti dei settori ultraconservatori internazionali che continuano a  discreditare la democrazia venezuelana e ad offendere l’alto senso civico del popolo venezuelano.


Ci vorrà ben altro che un paio di scarpe…

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Queste sono le scarpe che Enrique Capriles Redonski dice di aver utilizzato in tutte le elezioni alle quali ha partecipato. Non ne ha mai persa una  e quindi le utilizzerà  anche oggi come segno scaramantico.

C’è sempre una sempre prima volta e ci vorrà ben altro che un paio di scarpe per cambiare il corso della Rivoluzione in Venezuela.


Il Venezuela si ritira dalla CIDH

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Chavez accusa l’organizzazione di essere uno strumento imperialista degli Stati Uniti. Che ne ospita la sede ma non ne ha mai ratificato la convenzione.

di Annalisa Melandri — 21 settembre 2012 per L’Indro*

Sicuramente non è stata una decisione improvvisa, quella del governo del Venezuela di uscire dalla Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH). I malumori del presidente venezuelano Hugo Chávez, e di buona parte dell’officialismo, verso il Sistema Interamericano di Protezione dei Diritti Umani, accusato di usare una ’doppia morale’ nella denuncia delle violazioni dei diritti umani, risalgono a diversi anni fa. Chávez fin dal 2002 ha accusato l’organismo di essere uno strumento imperialista utilizzato dagli Stati Uniti con lo scopo di esercitare pressioni e di destabilizzare il suo governo.

In quell’anno, un golpe ’classico’ organizzato dall’opposizione venezuelana, appoggiata da settori ultraconservatori della Chiesa Cattolica e dai governi di Spagna e Stati Uniti, rimosse il presidente Chávez, arrestandolo. La sua detenzione durò appena 48 ore, fu infatti liberato da una imponente mobilitazione popolare.

Allora, la CIDH non espresse nessuna condanna per il tentato golpe e anzi, il Segretario Generale dell’ organismo, Santiago Cantón in una lettera inviata a una ONG colombiana, riconobbe la presidenza de facto dell’imprenditore Pedro Carmona Estanga.

E successivamente, nel 2008, alla notizia del mancato rinnovo del contratto per la catena televisiva RCTV (che ebbe un ruolo principe nell’esecuzione del golpe, ruolo documentato da filmati e registrazioni), la CIDH denunciò il Venezuela per “violazione della libertà d’espressione”. (altro…)


Declaración final del Foro de Sao Paulo (video y texto)

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LLAMAMIENTO:

LOS PUEBLOS DEL MUNDO UNIDOS POR VENEZUELA
Los pueblos de América Latina y el Caribe están viviendo hoy un cambio de época, tras la larga noche del neoliberalismo que convirtió a la región más rica del planeta en la de mayor desigualdad social.

Desde hace más de una década, un proceso histórico de restitución de la independencia de la región y de la soberanía de sus pueblos se ha puesto en marcha, comenzando a revertir el ruinoso despojo de sus recursos naturales, la desindustrialización forzosa, la flexibilización de las relaciones laborales, el aumento del desempleo, los recortes sociales y la degradación de las condiciones de vida de la población, que en la práctica han significado la negación de los derechos sociales más elementales como salud, educación y vivienda, en nombre del libre mercado y la globalización capitalista. (altro…)


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