Francisco Chávez Abarca arrestato in Venezuela, verrà estradato presto a Cuba. Fu l’autore dell’attentato in cui perse la vita Fabio di Celmo.

2 commenti

Francisco Chavez AbarcaE’ stato arrestato giovedì scorso in Venezuela mentre cercava di entrare nel paese con documenti falsi,  il terrorista salvadoregno Francisco Chávez Abarca,  braccio destro di  Luis Posada Carriles ai cui ordini  negli anni ‘90 ha organizzato  a Cuba numerosi attentati, tra i quali quello in cui perse la vita il nostro Fabio di Celmo nel 1997. “El Panzòn”, come era conosciuto Chàvez Abarca, era ricercato dall’Interpol a seguito di una denuncia presentata  dal governo cubano che ne ha richiesto prontamente l’estradizione al Venezuela. 

Abarca avrebbe confessato durante il lungo interrogatorio avvenuto presso  il Servizio Bolivariano di Intelligence (Sebin) dove è stato trasferito subito dopo l’ arresto, che la sua presenza in Venezuela aveva a che fare con le prossime elezioni di  settembre. Per quell’occasione erano già stati pianificati degli attentati e  per realizzarli il terrorista aveva già  “contattato gruppi fascisti  della controrivoluzione” come ha dichiarato in una conferenza stampa il ministro degli Interni e della Giustiza Tarek Al Aisami. Il presidente Hugo Chávez nel corso della conferenza  stampa nella quale ha dato la notizia al paese,  si è detto sicuro che Abarca stesse progettando un attentato contro la sua vita.

Numerose sono le domande ancora in attesa di risposta dice Al Aisami : “Chi finanzia il terrorismo in Venezuela? Quali sono i gruppi controrivoluzionari che stanno  dietro Abarca? Dove erano previsti gli attentati e contro chi?”. In questo senso stanno procedendo ancora  le indagini.

Abarca, sul finire degli anni ‘90, per conto di Luis Posada Carriles, aveva il compito di  reclutare persone che avrebbero poi realizzato materialmente gli attentati presso strutture turistiche all’Avana, con lo scopo di  destabilizzare  l’isola e rovesciare il governo di Fidel Castro.   Così avvenne anche il 4 settembre 1997,  quando perse la vita il giovane Fabio di Celmo nell’esplosione che distrusse il bar dell’ hotel Copacabana. Fu  un salvadoregno, Raúl Cruz León a installare materialmente l’esplosivo e una  volta arrestato a confessare di  aver agito proprio su mandato di Posada Carriles.

Francisco Chàvez Abarca, criminale e narcotrafficante, oltre che terrorista internazionale e mercenario ovunque al servizio della controrivoluzione,  (è sospettato di essere coinvolto anche nel golpe in Honduras)   venne arrestato  in  Salvador nel  2005   per una vicenda legata a un traffico di auto rubate, ma fu poi rilasciato  da un giudice nel 2007 nonostante fosse noto il suo coinvolgimento in  quasi tutti i più gravi attentati terroristici realizzati a Cuba nella seconda metà degli anni ’90.  La sua scarcerazione in Salvador destò allora molta indignazione negli ambienti politici progressisti del paese anche perché il Salvador per anni fu una delle basi del terrorismo anticubano con l’appoggio degli Stati Uniti.

L’impunità di cui ha goduto fino a questo momento Chàvez Abarca è d’altra parte strettamente funzionale a quella di cui gode da sempre Luis Posada Carriles, reo confesso degli attentati terroristici a Cuba, per il quale la morte di Fabio di Celmo è stata soltanto “un incidente”. Impunità d’altra parte che a Posada Carriles è sempre stata garantita direttamente dal governo degli Stati Uniti. Proprio per la Cia infatti  il terrorista ha lavorato per oltre quarant’anni  come mercenario e terrorista  in tutte le operazioni di guerra sucia e di terrorismo internazionale  e destabilizzazione regionale in America centrale e del sud a partire dall’invasione della Baia dei Porci nel 1961. Negli Stati Uniti è stato detenuto recentemente per un breve periodo per reati legati alle leggi di migrazione e per falsa testimonianza, poi è stato rilasciato sotto cauzione. Oggi, terrorista reo confesso di vari attentati, tra i quali, oltre a quello contro l’Hotel Copacabana,   quello del 1976  all’aereo della compagnia Cubana de Aviación in cui nel 1976  hanno perso la vita 73 persone , ne reclamano l’estradizione sia il Venezuela che Cuba.

Giustino di Celmo, l’anziano padre di Fabio che ormai dalla morte del figlio risiede stabilmente a Cuba è fiducioso del fatto che con l’arresto di Chávez Abarca si possa fare finalmente giustizia. “La giustizia venezuelana tratterà con umanità questo delinquente affinché egli possa confessare tutto quello che sa sulla mafia di Miami” ha dichiarato in un’intervista. Tra l’altro il  Venezuela concederà l’estradizione del terrorista  a Cuba dove potrà essere condannato per i crimini commessi in quel paese.  Il paese natale di Giustino di Celmo, l’Italia,  per Posada Carriles, mandante e  reo confesso della  morte di suo figlio invece l’estradizione  non l’ha mai nemmeno chiesta.

 

 

 

 

 

 

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    Roberto Antonucci ha detto:

    Forza Venezuela e Cuba: finalmente qualcuno che fa un po’ di giustizia. E mi vergogno dell’Italia, che fa fiamme e fuoco per richiedere l’estradizione di Cesare Battisti, ma non ha mai fatto nulla per avere gli assassini di Fabio Di Celmo, forse perché erano “combattenti per la libertà” (così si chiamano i mercenari CIA-Mossad).

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    E’ un pò come i diritti umani, ce ne sono di serie A e di serie B… così anche i morti, per l’Italia, evidentemente, Fabio Di Celmo è un morto di serie B… Che schifo!

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