Guido Barilla e il caro-pasta: Castro ha ragione

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La seconda ragione (la prima è il cambio del clima) per cui il prezzo del grano negli ultimi dodici mesi è raddoppiato “ha un nome e un cognome: George Bush. La sua decisione di lanciare una politica di incentivi che prevede di sostituire il 20% del petrolio con biuofuel in dieci anni ha scatenato una corsa a produrre mais…e si tratta di una scelta demenziale sia dal punto di vista economico che da quello del buon senso. Abbiamo problemi enormi per sfamare la popolazione mondiale e decidiamo di dedicare una parte importante del territorio, grandi risorse ed enormi quantità d’acqua per produrre energia per le automobili”.
“Quando vedo gli spot con gli agricoltori che dicono di essere fieri di “coltivare energia” mi vengono i brividi: non si possono usare materie prime sacre per sfamare i Suv.”
Non è Fidel Castro in mimetica verde che lo dice ma Guido Barilla,  presidente della Barilla SpA  in giacca e cravatta da dietro la  scrivania del suo ufficio di New York, sicuramente scatenando molte meno polemiche.
Ahi , ahi attento Sig. Barilla…lo ammonisce Mario Calabresi che lo intervista per la Repubblica , “lo sa che la sua posizione somiglia molto a quella di Fidel Castro?
 
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    Antisuv ha detto:

    Speriamo che le posizioni di Castro siano sempre più condivise. Ne va del futuro del Pianeta.
    Da oggi consumiamo solo pasta Barilla. Sperando che Barilla non abbia un Suv.

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    Davide ha detto:

    Ma guarda che il primo produttore mondiale di biocarburanti è il Brasile di Lula da Silva e gli USA sono la prima nazione per presenza, relativa e assoluta, di macchine ibride.

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    Eliolibre ha detto:

    Infatti Fidel Castro ha avvertito Lula del pericolo dell’operazione. Ma il Brasile non è Cuba e Lula sarà pure un buon Presidente ma, al contrario di Fidel, governo un Paese a libertà limitata. Avere vinto le elezioni dà il diritto a governare ma non a gestire il potere che rimane ben saldo nelle mani dei grandi capitali. Per questo il capitalismo è quanto di più antidemocratico possa esistere. Se questo fosse chiaro la smetteremmo di spendere inutilmente energie per “vincere” le elezioni. Il potere non cambia mai, sono sempre gli stessi indipendentemente che vinca la destra o la sinistra. BISOGNA CAMBIARE IL SISTEMA INCOMINCIANDO DALLA NAZIONALIZZAZIONE DELLE RICCHEZZE altrimenti non serve a niente. Perchè secondo voi gli americani vanno a votare in percentuali bassissime? Perchè hanno capito l’impossibilità di cambiare il sistema. A meno che si faccia come Chavez, Evo Morales e Rafael Correa che arrivati al potere hanno iniziato subito a cambiare il sistema. Ma questo i nostri giornaloisti “liberi e democratici” non ce lo racconteranno mai. Anzi, scrivono nche questi sono dittatori. La verità è che la nostra democrazia non è libera ma di parte, quella dei padroni-cialtroni.…

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    adele ha detto:

    La verità è che quella dell’uso della benzina verde è per tutti — ma, evidentemente non per Annalisa ed Eliolibre — forse la più trasversale delle questioni. Ragion per cui non sorprende affatto che un industriale come Barilla stia dalla parte di Castro e che un uomo di sinistra come Lula sia tra i più entusiasti sostenitori dell’etanolo (entusiasta, ovviamente, motu proprio e non , come allegramente sostiene Eliolibre, per compiacere il capitale). Con le tesi di Castro si era apertamente schierato, lo scorso 4 aprile, nientemeno che il settimanale “The Economist”. E molto prima di Fidel Castro, era stata la rivista Foreign Affair, di tendenze non propriamente bolsceviche, a sottolineare i pericoli dell’uso energetico di coltivazioni che sono parte essenziale della “catena alimentare” (numero di gennaio, articolo firmato da Ford Runge e Benjamin Senauer, due professori dell’Università del Minnesota che non risultano iscritti al partito comunista). In effetti, Fidel Castro è stato soltanto il più ampolloso apocalittico e superficiale tra I detrattori dell’etanolo , lasciando l’impressione che stesse scrivendo quel che scriveva solo per compiacere il suo amico e benefattore Huigo Chávez (e l’intera industria petrolifera, notoriamente di estrema sinistra).

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    Annalisa ha detto:

    Adele hai reso perfettamente l’idea, se lo dice The Economist, va bene, fa tanto chic, se lo dice Foreign Affair pure,se lo dice Barilla figurati, è trasversale, ma se le stesse cose le dice Castro allora è ampolloso e superficiale .…

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    adele ha detto:

    Non fare polemiche sciocche, Annalisa. Io ho semplicemente notato come, contrariamente a quel che scrive semplicisticamente Eliolibre, la vicenda dell’etanolo divida al loro interno tanto la destra quanto la sinistra. E come le argomentazioni contro l’etanolo non siano affatto, originalmente, farina del sacco di Fidel (o, più in generale, della sinistra). Sarò snob, cara Annalisa, ma io trovo molto più convincenti – perché meno ideologiche, apocalittiche ed ampollose, meno opera di “uomini della provvidenza” – le argomentazioni di Foreign Affars e di The Economist. O, a sinistra, quelle di James Petras, un vecchio “amico di Cuba”messo all’indice da Fidel come “superrevolucionario”.

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    Il figlio di Luca ha detto:

    Prova a rileggerti quello che scrivi, magari ti rendi conto che sei un poco confuso. A volte l’arroganza serve proprio a nascondere gravi carenze che si teme vengano smascherate. Allora giù con affermazioni arropganti e assolute che nemmeno i più grandi personaggi della scienza e della cultura si permettono. Si perchè se non fossero stati anche umili non sarebbero diventati grandi.
    Che vuol dire “James Petras, un vecchio “amico di Cuba ”messo all’indice da Fidel come “superrevolucionario”? Mi spieghi che significato ha per te mettere all’indice?

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    adele ha detto:

    Caro Luca Jr., lascia stare l’arroganza che non c’entra nulla con nulla. Mettere all’indice significa mettere all’indice. E se vuoi capire – ammesso che tu già non ne sia a conoscenza – che cosa questo significhi nel caso specifico, puoi andare a vedere questo link : http://www.2americhe.com/cuba/veleno.htm. È in italiano e ti dà un’idea mi pare corretta (e con tutti i link con gli articoli originali) della vicenda degli “superrevolucionarios” e della messa al bando del povero Petras (colpevole, tra l’altro d’avere suggerito l’uso di parte delle piantagioni di canna da zucchero per la produzione di etanolo). Il punto, qui, è questo: contrariamente a quanto cerca di far credere Annalisa nel suo post su Barilla – dove appare un semidio (Fidel) che rivela verità tanto luminose che anche gli infedeli (Barilla) finiscono per esserne folgorati – la vicenda della “benzina verde” è una vicenda divide tanto la sinistra quanto la destra. E non c’è assolutamente nulla d’arrogante nel farlo notare.

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    Perlaprecisione ha detto:

    Guarda che hai scritto proprio “James Petras, un vecchio “amico di Cuba”messo all’indice da Fidel come “superrevolucionario”. Mi sembra una contraddiziione, Fidel mette all’indice Petras perchè è un rivoluzionario?
    Mahhhhhhhhhh. Secondo me non ci sei con la testa. E vorresti pure darci leziopni!!!!!!! Ma va a caga in l’urtig.….

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    adele ha detto:

    L’ho scritto e lo confermo. E se vuoi sciogliere la contraddizione – o quella che tu hai molto allegramente battezzato tale – non hai che andarti a leggere l’articolo del comandante en jefe e quelli che hanno fatto seguito alla suo senile j’accuse. Nel mio precedente post ti avevo fornito tutti i link necessari. Dagli una scorsa ed evita, se ti è possible, nuove brutte figure

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    Luca ha detto:

    Riporto una piccola parte d’un mio post d’un mesetto fa.
    A giorni poi uscirà uno studio sull’impatto dei biocumbustibili.Fidel o non Fidel qui qualcuno nega il valore dei numeri.

    Entro dieci anni, entro il primo semestre del 2017, dovranno essere impiegati, 132 miliardi di litri (35 miliardi di galloni) di biocombustibile. Tale produzione, a detta del presidente americano, è assicurata dalle normative adottate, sulla base d’un risparmio della benzina, intorno al 20%, imposte alle case automobilistiche.

    E’ anche vero che il presidente americano parla di segatura ed erba quali esclusive fonti da cui ottenere l’incremento di etanolo. E’ vero, sono d’accordo, ma ciò è incompleto. Ciò non è la verità, perché la limita e di conseguenza la distorce.

    Non può ottenere tale quantità di biocombustibile solo ed esclusivamente da erba e segatura. Oltretutto se affianchiamo tale uscita all’affermazione di Lula “le zone coltivata a canna da zucchero rappresentano solo l’1% delle terre arabili”.

    Fidel Castro definisce “una tragedia l’idea di trasformare gli alimenti in biocarburanti”.

    E porta ad esempio gli studi, che sono precisi e al momento quelli scientificamente approvate, sulla base di conversioni note.
    Il calcoletto è semplice:

    tenendo presente la densità media, da una tonnellata di mais ottengo dai 408 ai 418 litri d’etanolo. Valore medio prendiamo un 413. Un gallone US corrisponde a 3,78 L, quindi poco più di 109 galloni.

    Prezzo mais estremamente variabile: Fidel Castro, tiene conto del prezzo US, stimandolo in 167.

    Io dico che è poco più di 100–110 euro (140–150 dollari), 140 euro di media in Europa (196 dollari).

    Diciamo quindi che il 167 è più che verosimile nella media.

    1:109 = x:35 miliardi. X=numero tonnellate di mais richieste

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    as ha detto:

    Se vuoi vedere i numeri che davvero contano lascia perdere le prediche di Fidel e vai a leggerti Foreign Affairs. Ti aiutera ad inquadrare meglio il problema ed a capire perche Barilla possa dire peste dei biocombustibili senza sentirsi un rivoluzionario

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    perlaprecisione2 ha detto:

    Guarda che hai scritto proprio “James Petras, un vecchio “amico di Cuba”messo all’indice da Fidel come “superrevolucionario”. Mi sembra una contraddizione, Fidel mette all’indice Petras perchè è un rivoluzionario?
    Mahhhhhhhhhh. Secondo me non ci sei con la testa. E vorresti pure darci lezioni!!!!!!!
    A proposito di brutte figure!! Se non vuoi ammettere quello che è palese a tutti, cioè che nel tuo delirio narcisista scrivi delle contraddizioni enormi, abbi almeno il buonsenso di tacere. Scrivere scemate e dire che le brutte figure le fanno gli altri è preoccupante. Non vorrei scomodare la psichiatria ma forse una visitina non guasterebbe.….…

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    Marco Panattoni ha detto:

    è una balla. L’aumento della pasta è solo strumentale da parte di Barilla, il bioetanolo non influenza la domanda.

    leggetevi qualche statistica, Castro ha paura di perdere potere economico perdendo denaro il suo amico Chavez.

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    adele ha detto:

    Che la polemica anti-biocombustibili di Castro sia influenzata dai regali petroliferi di Chávez sono in molti a pensarlo. Ed è più che probabile che Barilla abbia trovato, in un progetto che ancora non ha neppure cominciato a funzionare (quello dell’etanolo) la scusa ideale per spiegare l’aumento della pasta (e, presumibilmente, dei suoi profitti). Quanto alle osservazioni di “perlaprecisione” non posso che ripetermi: invece di prenderterla con me e con i miei “deliri”, vai a leggerti l’articolo di Castro dal titolo “Superrevolucionarios” e tutto il dibattito che ne è seguito (e che segue). Mi dispiace che la cosa ti sconvolga al punto da insultarmi. Ma non è colpa mia se Castro ce l’ha con Petras.

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    Perlaprecisione ha detto:

    E non è nemmeno colpa mia se tu sei ossessionato da Fidel Castro e se l’ossessione è una malattia da curare.……

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