Fabio De Leonardis: Palestina: 1881–2006

7 commenti
Un proverbio arabo recita che, una menzogna ripetuta per tante volte, diventa realtà. La grande bugia è che la Palestina fosse una terra disabitata e, perciò data a un “popolo” senza terra, il che è una altra menzogna. in quanto la religione ebraica è una religione: trasformarla in una nazione è una bizzarria.
 
Il petrolio, come fu un tempo per la via della seta, presuppone anche il controllo delle vie di comunicazione. La Palestina non ha il petrolio, ma la sua posizione la rende indispensabile per il controllo delle ricchezze petrolifere da parte dell’imperialismo mondiale e di Israele. Una entità statale antiaraba nel cuore di questa regione ha significato destabilizzazione, divisione, guerre e povertà per il mondo arabo che paga carissimo questa strategia: la maggior parte dei paesi produttori di petrolio sono arretrati e sottosviluppati. La loro ricchezza, per colpa dei loro governanti. è nelle mani delle grandi compagnie petrolifere occidentali. Con il pretesto dello stato di guerra con Israele, la maggior parte delle entrate vengono spese per l’acquisto di armamenti — sempre dal l’occidente che si è alleato con regimi feudali e antidemocratici. Queste armi sono usate contro ogni ribellione popolare o contro i movimenti di opposizione a questi regimi. In nome della Palestina sono stati fatti colpi di stato, rovesciati governi, sono stati repressi nel sangue partiti comunisti e movimenti progressisti.
 
I palestinesi continuano a resistere in una giungla di fucili puntati contro di loro. sia dall’esercito israeliano, sia dai regimi arabi. L’ingenuità di essersi fidati dei nemici americani e israeliani, li ha portati ad accettare piani e a firmare ingiuriosi accordi.
 
Dopo la caduta dell’Urss la supremazia sul mondo era nelle mani della potenza americana, alleata di Israele e con l’attentato dell’ 11 settembre la nuova strategia americana della guerra preventiva ha peggioratola situazione dei palestinesi.
 
Le elezioni del 25 gennaio 2005 — definite democratiche e trasparenti da tutti gli osservatori internazionali — hanno portato al governo Hamas. Questi risultati sono stati accettati dal partito sconfitto, ma non da Israele, USA e UE che hanno imposto il blocco economico e politico: il popolo palestinese viene punito con un embargo vergognoso perché ha esercitato il suo diritto di eleggere democraticamente i suoi rappresentanti.
 
I palestinesi sono decisi a rivendicare con ogni mezzo necessario tutti i loro diritti inalienabili alla vita, alla terra, all’autodeterminazione. Per la soluzione di questo conflitto è necessario ritornare all’origine del problema e dar vita a un sistema politico, laico e democratico, che garantisca a tutti i milioni di cittadini — palestinesi e israeliani, oggi in conflitto, ma destinati a vivere insieme– uguali diritti e doveri, senza discriminazioni religiose o razziali.
 
Il libro ha particolare attenzione per la storia della sinistra palestinese e della sinistra non-sionista israeliana e contiene anche una ricca sitografia interna, un glossario che offre un inquadramento storico-politico delle più rilevanti organizzazioni politiche israeliane e palestinesi
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    guido piccoli ha detto:

    Discutete, discutetiamo, ma facciamo qualcosa a partire da una considerazione: basta con l’impunità dello stato d’Israele, a cui tutto è concesso e basta con l’ipocrisia dei nostri politici e dei nostri giornali che si sconvolgono per le proposte di boicottaggio economico dei prodotti israeliani, delle bandiere bruciate e delle tombe profanate molto, molto di più di quanto si preoccupano dei bambini bruciati dalle bombe al fosforo dei rappresentanti del popolo eletto. E lancio la proposta a chi ci sta: di raccogliere fondi per le legittime autorità di Gaza.

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    Annalisa ha detto:

    Mi sembra una buona proposta visto che a quelli che portano gli aiuti umanitari gli sparano addosso.

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    V. ha detto:

    …io pure

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    Gavino ha detto:

    Infopal http://www.infopal.it/leggi.php?id=10358
    segnala per gli aiuti umanitari
    Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese ONLUS
    Genova 16162  — Via Bolzaneto, 19/1 – tel. 0107411692 – fax. 0107413479
    Milano 20127 – Via Venini, 65 – tel. 0228970178 – fax. 0226115371
    conto corrente bancario
    ABSPP ONLUS   IT47H0100501409000000009300
     c/c/postale num. 22246169
    L’agenzia stampa online Infopal avverte l’esistenza di associazioni israeliane che raccolgono fondi per “aiuti umanitari a Gaza”. DIFFIDATE!
    Ancora Venezuela:
    Il Governo Bolivariano stabilirà un ponte aereo per l’invio di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza.
    http://www.aporrea.org/ddhh/n126642.html
    Venezuela invierà 30 medici, 80 tonellate di alimenti e medicine alla Palestina.
    http://www.aporrea.org/tiburon/n126799.html

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    bonaventuradurruti ha detto:

    gavino si potrebbero conoscere queste organizzzioni(infami)? cosi possiamo evitare di mandare soldi a chi assassina? grazie

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    GASPARE ha detto:

    Salve,
    vorrei proporvi una lettura “particolare” in questi giorni scossi dai tragici eventi di gaza: una poesia omaggio per tutti i bambini che vivono sulla loro pelle l’“orrore” della guerra, con l’auspicio che il linguaggio delle parole si faccia –almeno una volta– più forte di quello delle armi…
    ————————————————————————————————————————

    GLI ANGELI DI GAZA:

    Piccole stelle
    esplodono con un sorriso in viso
    negli occhi pien di vita dei bambini
    di una piccola stretta terra,
    imbrattando le strade della loro ingenuità,
    attingendo dalla tavolozza colorata dei loro pensieri
    un arcobaleno di sogni…

    (PROSEGUE SU…: http://spaziolibero.blogattivo.com)

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    Annalisa ha detto:

    Grazie Gaspare, bellissima.

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