Israele uno stato terrorista

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Adolfo Pérez Esquivel
Ho sempre appoggiato il popolo ebreo, un popolo che ha sofferto l’Olocausto, la diaspora, persecuzioni, torture e morte, ma che ha avuto dignità, ha resistito all’oppressione ed ha lottato per i suoi valori religiosi, culturali e per l’unità del paese.
Ho ripetuto continuamente ed unito la mia voce a molte altre nel mondo perché  il popolo d’Israele ha il diritto di esistere; ma che ha lo stesso diritto all’esistenza del popolo palestinese, oggi oppresso e massacrato dallo Stato israeliano.
E’ doloroso dover evidenziare le azioni folli che lo stato israeliano commette contro il popolo palestinese, attaccando, distruggendo, opprimendo e massacrando la popolazione, donne, bambini, giovani sono le vittime di queste atrocità di cui non possiamo tacere e che dobbiamo denunciare esigendo BASTA!
E’ stato abbattuto il muro di Berlino, ma sono stati costruiti altri muri come quello eretto da Israele per dividere il popolo palestinese. Credendo che questo gli dia  più sicurezza produce invece più conflitto, dolore e contrasto
Ma i muri più difficili da abbattere sono quelli che esistono nell’anima e nel cuore, i muri dell’intolleranza e dell’odio. Gli attacchi, la distruzione e la morte a Gaza e nel Libano e le minacce continue agli altri paesi, hanno portato lo Stato di Israele a trasformarsi in uno stato terrorista, che utilizza le torture e  gli attacchi alla popolazione civile dove le vittime sono donne e bambini. Fino a quando continuerà questa politica di terrore?
Sappiamo che non tutto il popolo israeliano è d’accordo con la politica di distruzione e morte portata avanti dal governo, appoggiato dagli Stati Uniti e dal silenzio dei governi europei; complici dell’orrore scatenato in Medio Oriente. Sono coloro i quali, tanto in Israele che in Palestina, desiderano il dialogo, la risoluzione del conflitto ed il rispetto dell’esistenza dei due popoli.
Questo è possibile se esiste la volontà politica e dei popoli di ottenerlo, con l’appoggio della comunità internazionale.
Penosamente le Nazioni Unite hanno perso in immagine, coraggio e decisionalità per poter essere in grado di risolvere il conflitto tra i due popoli, situazione questa che mette a rischio la pace mondiale. L’ONU è stata assoggettata dalle grandi potenze che la usano quando risponde ai loro interessi e non ai bisogni di tutta l’umanità. E’ necessaria una sua riforma profonda volta a democratizzare la sua struttura e renderla più operativa ed efficace nell’interesse dei popoli.
E’ certo che ci sono attacchi e fatti violenti scatenati da settori del popolo palestinese che reclama i suoi diritti. Non è tramite la violenza, che genera più violenza tra le parti, che si risolverà il conflitto. Mahatma Gandhi diceva che “se si applica il principio di occhio per occhio, ci ritroveremo tutti ciechi”.
Il governo israeliano sta diventando cieco e sta trascinando il suo popolo in un abisso.
E’ necessario che la comunità internazionale reagisca e arresti la follia dei governi, prima che sia troppo tardi. Ma ancora di più è necessario che gli israeliani ed i palestinesi reagiscano e comprendano che non possono continuare ad uccidersi. I responsabili della barbarie devono fermare la follia in cui si trovano, senza via di uscita. Devono farlo nell’interesse dei popoli e dell’umanità.
Buenos Aires, 14 Luglio 2006
Traduzione di ANNALISA MELANDRI

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