Nicola Cosentino, Gomorra al governo

11 commenti

Nicola Cosentino

Ha ragione Roberto Saviano. Siamo tutti casalesi. La storia del nostro paese, soprattutto la storia politica del nostro paese,   non accetta più giustificazioni.  Ormai non ci possiamo più nascondere dietro “la questione meridionale del crimine”. Il silenzio con il quale l’Italia tutta, da Nord a Sud, passando per Roma e Casal di Principe, secondo quella traiettoria che unisce a doppio legame camorra e politica,  tace su quello che dovrebbe essere uno scandalo nazionale, e ci  rende pertanto complici dei disastri ambientali commessi nel casertano,  dei morti, delle stragi e finanche delle minacce di morte a Roberto Saviano.
 
L’espresso da settimane va denunciando e riportando notizie sui presunti vincoli dell’attuale sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino con il clan dei casalesi, l’Italia politica fa spallucce, gli italiani  ormai assuefatti all’ambiguità e all’ipocrisia si indignano solo per le minacce di morte a Saviano, mentre  Casal di Principe, paese natale di Cosentino e Roma, sede del Governo,  si danno la mano e tacciono complici. Dopo che la “cupola” del Popolo della Libertà si è stretta intorno all’onorevole, è calato il silenzio su tutta la vicenda.
 
Le accuse vengono da ben cinque pentiti della camorra, e secondo l’ultimo articolo del settimanale, Nicola Cosentino,  sarebbe adesso accusato anche da Dario De Simone, uno dei boss dei casalesi, di essere una persona completamente a disposizione del clan. Glielo avrebbe confermato lo stesso Cosentino  in diverse occasioni. Un’accusa gravissima, ma non l’unica.
 
Il coordinatore regionale del Popolo della Libertà, nonché sottosegretario all’Economia e alla Finanza dell’attuale governo,  è stato infatti  prima accusato dall’imprenditore camorrista  Gaetano Vassallo, di controllare  l’affare dei rifiuti gestito dai casalesi  tramite il consorzio Eco4.
Successivamente il  pentito Michele Froncillo lo ha  accusato di legami con il boss Raffaele Letizia.
Carmine Schiavone, cugino di Francesco Schiavone, detto Sandokan, ha affermato  invece che Nicola Cosentino sarebbe legato ai casalesi fin dal 1982.
L’ultimo in ordine di tempo, il pentito Domenico Frascogna, ha  raccontato  che Nicola Cosentino in realtà sarebbe il postino addetto  alla consegna dei messaggi di Sandokan.
 
Un po’ troppo per pensare a un complotto, organizzato, come molti sostengono, per screditare l’onorevole Cosentino o addirittura per “distruggergli la vita”.
Si parla di un fascicolo segreto che vedrebbe il sottosegretario all’Economia e alle Finanze, coordinatore della Campania di Forza Italia – Popolo della Libertà,  in veste di indagato, anche se  non è chiaro ancora con quale accusa.
 
Quello che però è certo è che invece sicuramente sono indagati Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi,  i due giornalisti de L’espresso che per due volte,  in appena una settimana,   si sono visti  arrivare la Guardia di Finanza all’alba nelle loro case e nei loro uffici soltanto per aver svolto il proprio lavoro, e cioè quello di informare gli italiani del fatto che  al governo, ricoprendo una carica importante, siede un uomo probabilmente legato alla camorra.
 
E se è vero che chiunque è innocente fino a che non venga dimostrato il contrario, è anche vero che quella carica è incompatibile con i sospetti che gravano su Nicola Cosentino. Gravi e fondati sospetti, basati anche su alcuni episodi dimostrati e dimostrabili,  non solo sulle farneticazioni di qualche pentito come si racconta in giro.
 
Il 9 ottobre 1993 a Santa Maria Capua Vetere Nicola Cosentino e i suoi fratelli comprarono  un terreno della famiglia Schiavone,  direttamente da Mario, cugino e cognato di Sandokan. Mario Schiavone all’epoca era già conosciuto in zona per le sue attività (verrà arrestato solo il 30 settembre scorso) mentre Nicola Cosentino a quella data era già un politico affermato, era stato consigliere della Provincia di Caserta nel 1980 e successivamente nel 1985, Assessore alla Pubblica Istruzione. Nel 1990 ricopre per la terza volta la carica di Assessore provinciale all’Agricoltura.
 
Un politico non può comprare un terreno da un camorrista. Non può e non deve. Soprattutto se il politico è anche parente acquisito del boss dei casalesi Giuseppe Russo. Troppe coincidenze, troppi legami, troppi rimandi alla criminalità organizzata nella biografia di Nicola Cosentino.
 
Come scrivono Gianluca Di Feo ed Emiliano Fittipaldi,   si ha a che fare con “una gigantesca zona grigia, dove diventa impossibile distinguere i confini tra camorra, impenditoria e politica”.
Quella zona grigia che dalla Campania si estende fino al Lazio, entra nei palazzi del potere e lì si istituzionalizza, diventando la zona franca della criminalità organizzata.
 
Quella zona grigia che purtroppo è più vasta di quanto immaginiamo, che fa sì che quello che in tempi migliori sarebbe lo “scandalo Cosentino”, resta invece una vicenda marginale della cronaca giudiziaria italiana.
“A Caserta come a Napoli, ci si sarebbe aspettati un vento di tempesta che gonfiasse onde di sdegno. Invece nulla…” scrive amareggiato Roberto Saviano, sulla vicenda è ormai calato il silenzio, un ambiguo italo-casalese  silenzio.
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    pino ha detto:

    EWA gruppo imprenditoriale settore petroli (EWA OIL, EWA GRILL, EUROIL, KOT, APOLLO CARBURANTI, EXTRARETE, SALZILLO VINCENZO SNC, FARINA ANTONIO SNC,EPP, ) operanti in 7 regioni tra cui Lazio (Frosinone e Latina(Arce, Ceprano, Cassino, Ceccano, Fondi, Pontinia) Rieti, Viterbo, facenti capo a SALZILLO VINCENZO, di Marcianise, legato a diversi clan tra cui i Belforte

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    PINO ha detto:

    Sono una vittima di camorra. I beni aziendali di famiglia sono nelle mani dei Casalesi, Clan Belforte di Marcianise. Uno di loro mi ha puntato in faccia la Beretta minacciandomi…mentre il Maresciallo si intrattiene amichevolmente in compagnia di un boss sotto inchiesta D.D.A. , un altro maresciallo mi trasmette una condanna a morte da parte dei Casalesi:”..faccia da delinquente estremista di sinistra posso sbatterti fuori della caserma tu a Caserta sei un uomo morto..io sono amico dei Casalesi ci vado a spasso …” HA RAGIONE ROBERTO SAVIANO ITALIANI MAFIOSI DI m***a v********o CAMORRA
    ANDIAMO VIA IN DANIMARCA O FINLANDIA
    VIVA LINUS TORVALDS

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      genko60 ha detto:

      PREMESSO CHE TI ESPRIMO TUTTA LA SOLIDARIETA’ CHE POSSO ‚D’ALTRONDE IO QUOTIDIANAMENTE VIVO IN UN CONTESTO (VIVO E LAVORO AD AVELLINO)DOVE A PAROLE TUTTI SAREBBERO PRONTI AD ARMARSI E A FARE UNA SORTA DI GUERRA CONTRO QUESTI PORCI ANNIDATI E INDUSTURBATI NEI LORO REGNI E PROTETTI DA UN MAIALE CHE DAL 94 STA PRENDENDO IN GIRO MEZZA EUROPA,apparte questo che poi non e’ un asoluzione perche’ i porci diverrebbero martiri BISOGNA GRIDARE AL MONDO INTERO COS’E’ REALMENTE LA MAFIA.dal paese che ha dato i natali al fascismo si e’ riprodotta una forma di aberrazione totale.SUL BLOG DI LIBERA ‚ASSOCIAZIONE CHE NON TEME NEMMENO LA PUZZA DI CAROGNE PUOI CHIEDERE CONSIGLI PER ARRIVARE A FIUNZIONARI DELLA DIA CHE NONNTEMONO NEMMENO IL DIAVOLO,FALLO,NON PIAGNUCOLARE PERCHE’ LE MAFIE STANNO DAPPERTUTTO.

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    Eliolibre ha detto:

    Pino non pensare che sia così solo dalle tue parti, nel ricco nord è ancora peggio, il potere politico è esso stesso mafia, Lega Nord in testa (dicono “ladroni di Roma” solo per invidia ma ora a rubare ci sono loro anche là). Quando scorro la lista dei sindaci dei nostri comuni non so se ridere o piangere. E’ l’elenco delle persone più ignoranti, più incapaci e più villane che hanno fatto carriera solo per la loro spregiudicatezza. E più sali verso l’alto, Province, Regioni, direttori di qualsiasi cosa, più la cosa ti intristisce. Gli imprenditori sono la peggior feccia che abbiamo e si arricchiscono solo grazie alla collusione con questi signori. Della giustizia nemmeno a parlarne, sono vili e codardi come nessuno. Ho avuto la grande soddisfazione di dire in faccia pubblicamente a dei giudici tutto il mio disprezzo per il loro vergognoso comportamento mafioso. I pochi audaci che non si adeguano sappiamo come vengono trattati.
    Io me ne sto già andando, non sopporto tanto schifo, sopratutto quello di quel settanta è più per cento di cittadini che li sostengono. Quì mi sento circondanto dalla demenza, peggio che vivere in un manicomio.

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    terry ha detto:

    leggo molta parzialità e pregiudizi in questo blog: partecipare a discussioni in cui si porta avanti la staffetta della legalità di facciata per deleggittimare un avversario politico è lo strumento privilegiato della lotta politica che da sinistra usa sempre lo stesso linguaggio. se non è un sistema perverso ad orologeria questo che fa spuntare ad arte le dichiarazioni di pentiti (?) estorcendo al massimo questioni risalenti a 12 anni fa…in bocca al lupo, ci siamo davvero!
    piena solidarietà a nicola cosentino perché resista ai cinghioli della calunnia.

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    maria ha detto:

    annalisa. devi aver colto nel segno con la questione della consorte. passa che c’è posta per te… ; - )
    un abbraccio

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    Annalisa ha detto:

    Maria, non so com’è ma c’ho un sesto senso infallibile.…ehehehehe. Corro.

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    OKAMI ha detto:

    Ma l’inchiesta sulle accuse dei pentiti rivolte all’On.Cosentino di chi è la competenza, dei magistrati della D.D.A o dai giornalisti dell’expresso?

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    Marco mkc Costanzo ha detto:

    Proponiamo Saviano per il nobel
    http://pennaecalamaio.com

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    1\genko60 ha detto:

    Se qualche sostenitore di don Silvio della cosca di Arcore,avesse qualche dubbio sull’integrità del picciotto Cosentino;si faccia coraggio e vada a CAsal di Principe e trovi la costanza di soggiornare almeno 1 settimana in quell’area,vi assicuro che tutti i nodi verrebbero al pettine.Intanto perchè il duce di Arcore non compra un bel palazzo a CAsale ‚agli amici i casalesi trattano bene.Donne e viagra a volontà ‚tanto E QUESTIONE DI TEMPO .Le grandi corporazioni industriali e bancarie lo ridicolizzano e al governo c’è il pilota automatico,lui,da vecchio sclerotico appare in qualche trasmissione dice tre o quattro fesserie ‚inveisce contro i fantasmi del comunismo ‚per poiessere amico fedele di un comunista di ferro come Putin,ma quand’è che verà ricoverato in una struttura pschiatrica questo vecchio trombone e buffone?Magari i mafiosi edificano qualche clinica a Casl di Principe solo per il loro principe,è un ottima idea

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    Domenico ha detto:

    Sono anni che Vincenzo Salzillo continua a delinquere e sfruttare gli operai. Non hanno nessun diritto, lavorano tutti i giorni senza possibilità di fare riposo settimanale. Qualcuno lo fermi.

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