Colpo di Stato in Ecuador!

8 commenti

 

N.B. Correa poco fa, circa le 23 ora di Quito,  é stato liberato nel corso di un violento operativo condotto da un settore dell´ esercito a lui fedele.

Passano le ore e quanto sta accadendo in Ecuador appare sempre più chiaro.

Si tratta dellʹennesimo colpo di Stato contro un governo democraticamente eletto in America latina. Sembrerebbe roba dˈaltri decenni. Invece è il terzo ormai nella regione  dal 2002,  quando in Venezuela si cercò  di rovesciare  il governo legittimo  di Hugo Chávez, arrestandolo. Eʹ toccato poi nel giugno dello scorso anno all’Honduras di Mel Zelaya, letteralmente prelevato all´alba  in pigiama da casa sua dall´ esercito e cacciato dal paese.

Oggi è la volta dell’Ecuador, con il presidente Correa   sequestrato dalla Polizia Nazionale (la frangia golpista che si è esposta pubblicamente ma dietro la quale agiscono probabilmente forze politiche più grandi) presso l’Ospedale Militare.

Eʹ presto per fare qualsiasi  tipo di analisi su quanto sta accadendo  in queste ore in Ecuador.  Non si può dire ancora  se si sia trattato di unˈ azione studiata  a tavolino o se sia invece una situazione esplosa spontaneamente, anche se sembra onestamente difficile credere che azioni così violente ed organizzate possano sorgere da un moto spontaneo di malcontento.

E nemmeno ovviamente si  può dire  se  ci sia lo zampino o meno degli Stati Uniti, anche se come è prevedibile adesso,  ogni tipo di legame tra i diplomatici statunitensi in Ecuador con lˈ USAID piuttosto che con la CIA, tra l’altro scontati in alcuni paesi, viene ricondotto  direttamente al golpe. Proprio  il Segretario di Stato aggiunto in America latina Arturo Valenzuela , ha pubblicamente appoggiato il governo di Correa tramite i microfoni della CNN.

Alcuni analisti sono addirittura restii a definire  quanto sta accadendo  in queste ore come “colpo di stato” argomentando che  la Polizia non sta chiedendo formalmente la rinuncia di Correa o lo scioglimento del governo. E ‘quanto ha detto per esempio Adrián Bonilla, politologo, della Facoltà di Scienze Sociali (FLACSO) dell´Ecuador.

Tuttavia un presidente sequestrato e una televisione pubblica occupata, nonché un morto e una decina di feriti difficilmente si conciliano con una sommossa della Polizia, per quanto violenta possa essere.

Sicuramente  è  vero che nel paese un malessere serpeggiasse  da tempo  fra i settori più reazionari della società  e quella oligarchia conservatrice che dalla Bolivia al Venezuela, dall’Honduras  al Paraguay avvertono  sempre più spesso, mano a mano che vengono implementate politiche di inclusione e di concertazione tra i nuovi governi progressisti latinoamericani,  forti pruriti antidemocratici.

Probabilmente  è anche vero che  l’intenzione di mettere in pratica quello che è successo oggi covasse  già da tempo tra i vertici della Polizia e non è difficile pensare che anche settori dell’esercito abbiano dato la loro adesione,  salvo forse poi tornare indietro sui propri passi all´ultimo momento.

Formalmente la scintilla che ha acceso la miccia sarebbe stata la firma da parte di Rafael Correa della nuova legge sui Servizi Pubblici con la quale venivano eliminati premi e antichi privilegi di “casta” nel settore pubblico ma anche nel settore militare.Dietro alle frange golpiste dell´esercito, invece,  circolano voci sempre più  insistenti e fondate che ci sia il generale in ritiro Lucio Gutiérrez, ex presidente della Repubblica, nonché ex golpista (nel 2000  con l´ appoggio di migliaia di indigeni e di officiali di esercito e polizia destituì  il presidente Mahuad).

Lucio Gutiérrez,  intervistato dalla CNN,  non esita proprio in queste ore  a definire il governo del presidente Correa come “abusivo e totalitario”. Nel corso di un intervista, poco fa,   l´ex  presidente ha letteralmente vomitato spazzatura e accuse false i infondate  a ruota libera sulla figura di Correa: complice delle FARC, golpista (ha accusato Correa di aver intentato in passato un golpe contro di lui), fomentatore della  lotta di classe (insinuando che dietro l´ ammutinamento  della polizia ci sia lo stesso presidente),  uomo pericoloso che vuole implementare a ferro e fuoco il modello fallimentare del socialismo del XXI secolo,  burattino di Chávez e quant´altro…

Tuttavia, almeno pubblicamente il capo delle Forze Armate, generale Néstor Gonzales,  ha reiterato l’appoggio incondizionato dell´Esercito al governo e al presidente Correa e probabilmente proprio in questi minuti sono proprio le Forze Armate quelle che stanno cercando di far uscire il presidente dall´Ospedale Militare.

ULTIMA NOTIZIA: Quello che fino a questo momento si era evitato si sta verificando. In questi minuti lʹ ospedale è circondato dallʹ esercito che,  con un imponente operativo è riuscito a liberare il presidente. Ci sono stati forti scontri a fuoco e non ci conosce con esattezza se vi siano morti o feriti.

A livello internazionale il governo di Correa ha ricevuto l’appoggio di tutta la Comunità Internazionale.  Dall´ OEA  all´UNASUR,  che terrà questa notte una riunione straordinaria , dall´ ONU alla maggior parte dei governi della regione compreso quello degli Stati Uniti, sono molteplici e solidali le dichiarazioni di sostegno al governo di Rafael Correa.

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  1. avatar
    uno cualquiera ha detto:

    Pobre idiota del Correa, por algunas horas perdiò el control de su pais … tenia que haber llamado a su jefecito guerrillero del Chavez, si porque Correa no es mas que una marioneta de ese indio venezolano que quiere convertir a Suramerica en una fosa comùn-ista … pero menos mal que hay paises como Colombia que si saben tratar a los delincuentes guerrilleros … ah, por cierto, en este blog no se hablò de la muerte del Mono Jojoy, osea Jorge Briceño, un matòn despiadado que se merecia la peor de las muertes. Les doliò que se alla muerto ese man cierto?? claro como este blog es de puros idiotas comunistas que creen que al dia de hoy se pueda hacer todavia comunismo, que està tan muerto como el punk y que ademas de todo si ya antes la grafica era feita ahora es pesima, asì como la gente que lo sustenta y lo comenta!
    Nunca hablan de Colombia sino para hablar mal de nuestro pais y se la tienen montada a Don Uribe, todo un señor, que lo que hizo fue cambiarle la cara a un pais destrozado por esos matones delicuentes de las farc.
    Modernizò el pais, lo trasformò para que los inversionistas creyeran en la economia colombiana y ahora sigue en esta grande labor el Presidente JuanMa, otro que es un teso y que va a definitivamente acabar con la guerrilla … estos hombres si son unos Presidentes! no como el pobrecito de Correa que casi se la deja montar … y todo para que?? para quitarle plata a la policia y quedarsela èl! ladròn! falso comunista! aprovechado!!

    Continuate pure a snobbare la Colombia e ciò che vi succede, visto che vi interessano solo i paesi socialcomunisti.
    Fomentate pure la guerriglia visto che non ne avete mai sofferto le conseguenze, voi, qui in italia facendo gli pseudocomunisti ma con la casa in centro, in montagna, in riviera, macchina nuova ogni anno che poi scendete in piazza con la bandiera del Che Guevara … ridicoli!!! fate pena…
    Continuate a promuovere i siti internet delle farc, avanti, ma prego, tanto non sono i vostri figli che devono andare nella giungla colombiana ad essere ammazzati da quei delinquenti … bravi complimenti … ve lo dovrebbero cancellare questo sito istigatore alla violenza, al sequestro, al narcotraffico e tutti i crimini di cui si è macchiata le farc.
    Anzi anche meglio che non ne parliate della Colombia, de nuestra hermosa Colombia! no son dignos de que hablen de Ella…
    Y acuerdensen … las farc las vamos a derrotar y tambien el narcocomunismo, gustenle y a quien le guste … pa’ los demas de malas!!!

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      Annalisa ha detto:

      Bene. Qui mi volevo! Ho avuto la possibilitá con la nuova versione del sito, di cancellare con un clic questo commento idiota. Mi sono detta peró che mai piú mi sarebbe capitata l´occasione di dare una dimostrazione cosí contundente ai miei lettori di quali fossero le argomentazioni del popolino imbeccato a telenovelas e media golpisti dalla destra eversiva latinoamericana. E´un chiaro esempio di come ragiona la gente per strada che viene manipolata continuamente da alcuni centri di potere opportunamente dislocati. Un Santos che va a fare il viaggetto diplomatico in Venezuela per ristabilire le relazioni diplomatiche, per la stabilitá della regione, con tutto il potere destabilizzante che gestice, é un pericolo. E questa ne e´la dimostrazione. In un´America latina integrazionista e progressista, Santos e il suo governo rappresentano la provetta che contiene il virus dell´ eversione. Non basta essere integrazionisti. Bisogna aiutare la Colombia a cambiare faccia e a sollevarsi. Ricordo al commentatore, ovviamente codardo e anonimo, che se c´e´qualcuno che di fosse comun ne ha fatte e´stato proprio il suo Uribito. Ma lui questo lo sa, ne sono sicura. Evidentemente lui e´un razzista, della peggior specie, di quelli che vengono dal nulla e che personaggi come Santos e Uribe, facendo leva sulla loro pochezza e ignoranza stanno facendo credere di essere qualcuno. Evidentemente se nella fossa ci vanno comunisti, contadini e campesinos, la fossa é benedetta dal Signore. Evidentemente il mio piccolo commentatore e´anche un fervente cattolico che con tutta la sua famiglia va a messa la domenica.
      Evidentemente é ignorante che non conosce nemmeno un briciolo della realtá sociale e politica del continente nel quale vive, ma la realtá la vede falsata attraverso lo specchio che poteri e interessi forti, fortissimi gli pongono davanti ogni ora della sua giornata, poteri che lo sfruttano e lo manipolano a suo piacimento, mettendolo contro i suoi propri simili, facendogli credere di appartenere a un paese inventato.
      Cari saluti e grazie.
      P.S. E´ovvio che nessuna replica le sará permessa, quanto detto é giá piú che esauriente per il mio studio psicosociale dell´utile idiota golpista.

      • Era ora di rispondere a questi imbecilli “sionisticamente corretti”. Anche al mio blog uno di questi ha seminato un troll, in occasione della missione della Freedomn Flotilla a Gaza, che esaltava l’atto di banditismo del governo israeliano, e poi ho scoperto essere un troll di “Informazione (Sionisticamente) Corretta”.
        Io li modero i commenti, e ti assicuro che cancello quelli che siano la ripetizione pappagallesca del pensiero “sionisticamente corretto”.

  2. Annalisa, dopo aver espresso tutta la mia preoccupazione per questo ennesimo colpo di stato sudamericano (che porta sempre la stessa firma) ti invito a non prendere troppo sul serio commenti come quello sopra. Li chiamano “troll”, in media lo fanno apposta per sabotare i dibattiti nel web buttandola in rissa, a volte sono autonomi “buontemponi” e sfaccendati, altre volte sono i soliti fascistelli ignorantelli, altre volte ancora sono proprio pagati. Si dice che Israele li sguinzagli nel web, ad esempio, per disturbare i siti pro-Palestina…
    Un caro saluto

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      Annalisa ha detto:

      Grazie Gino. Si hai ragione . E´che le argomentazioni che il troll ha portato sono proprio “da manuale” e non ho resistito. La stampa in America latina, e la televisione hanno un potere disinformativo enorme, proprio perché sono tutte in mano alle grandi oligarchie spesso con partecipazione considerevole di grandi magnati di destra di altri paesi. E´interessante conoscere queste cose… Grazie ancora.

  3. avatar
    Pedro ha detto:

    En mi opiniôn este tipo de personajes, insignificantes son pertenecen a una especie que podrîamos calificar de “lumpen tecnolôgico” que tiene como objetivo provocar , ofender para sabotear pâginas que no comparten su ideologîa de marcado carâcter fascista.
    Ni siquiera poseen el coraje de publicar con sus nombres reales porque son întionsicamente cobardes e ignorantes.
    “Uno cualquiera”, a falta de ideas y argumentos aprovecha la noticia sobre Ecuador para defender el terrorismo de estado que impera en su patria. Cômo se permite un ciudadano colombiano ofender al mandatario de Ecuador?
    En definitiva hace honor a su apodo.… es un CUALQUIERA.
    Y en Latinoamêrica sabemos bien lo que ello significa!
    Hasta nunca, lamebotas!

  4. Venezuela e Cuba della National Intelligence degli Stati Uniti, Norman Bailey, ha condotto un’operazione per destabilizzare il governo di Rafael Correa.

    Il popolo ecuadoriano non si sorprende che il governo statunitense si trovi dietro il tentativo del più recente colpo di stato nel suo paese. Un sondaggio condotto dalla società statunitense Asisa dopo i fatti del 30 settembre in Ecuador, rivela che oltre il 50% degli intervistati ritiene che gli Stati Uniti hanno appoggiato la rivolta contro il presidente Rafael Correa.

    L’ex ufficiale dell’Agenzia Centrale d’Intelligence, Philip Agee, ha raccontato durante gli anni ’70 nel suo libro “Diario della CIA”, come lui stesso fosse al comando dell’operazione per far cadere il governo progressista di Josè Maria Velasco Ibarra in Ecuador fino a riuscire a toglierlo dal potere con la forza. Agee racconta come la CIA sia penetrata e si sia infiltrata nelle organizzazioni sociali, movimenti politici, mass media e sindacati– di destra e di sinistra– e sono riusciti perfino a reclutare agenti dentro le istituzioni governative per sabotare lo stato dall’interno.

    L’operazione fu molto efficiente e ci volle solo un anno perché il governo di Velasco cadesse.
    Velasco fu sostituito dal Vice Presidente Julio Arosemana, che ha perso rapidamente la benedizione di Washington per la sua stretta relazione con Cuba, e fu fatto cadere con un colpo di stato militare l’11 giugno 1963, patrocinato anche dalla CIA.

    Il “sicario economico confessato”, di John Perkins, dopo racconta nel suo libro “Confessioni di un Sicario Economico” come Washington abbia ucciso il Presidente Jamie Roldos Aguilera, un progressista ecuadoriano che morì in un “strano” incidente aereo nel 1981, appena due anni dopo aver preso il potere.

    Perkins ha anche intuito che qualcosa di simile potrebbe succedere al Presidente Rafael Correa, a causa delle sue politiche anti-neoliberali, le sue relazioni col Venezuela, Cuba e Iran, e la sua politica petrolifera che cerca di “riprendere” il controllo della ricca industria petrolifera in Ecuador a vantaggio dello sviluppo del suo paese.

    E ciò che ha pensato è diventato realtà lo scorso 30 settembre, quando forze golpiste hanno cercato di compiere un colpo di Stato, o in alternativa, uccidere al Presidente Correa.
    La polizia nazionale infiltrata all’ ambasciata degli Stati Uniti, fatto verificato da un rapporto ufficiale del Ministero della Difesa dell’Ecuador nel 2008, è l’organismo che ha provocato la crisi lo scorso giovedì. E pezzi della Scuola delle Americhe, come il Colonnello Manuel E. Rivadeneira Tella, hanno guidato gli sforzi per uccidere al Presidente Correa, sparando contro la macchina presidenziale durante il salvataggio.

    Ma c’è un’altra figura che dalle ombre ha guidato la campagna di destabilizzazione contro il governo di Correa, penetrando ed infiltrando i movimenti indigeni e le organizzazioni sociali e politiche di “sinistra”.

    Philip Agee, ha raccontato decenni fa come l’Agenzia Internazionale dello Sviluppo degli Stati Uniti (USAID) fu usata come facciata dalla CIA per canalizzare fondi a organizzazioni non governative (ONG), sindacati e mass media. E negli anni ’80, il governo statunitense ha creato un’altra entità per realizzare questi lavori, ma con una facciata più legittima.

    Nel 1983 nacque la National Endowment for Democracy (NED), creata da una legge del Congresso degli Stati Uniti. La sua missione era di “promuovere la democrazia” nel mondo. Fu un progetto che ebbe l’impulso dal governo di Ronald Reagan e dai suoi assessori più stretti, tra di loro, Norman A. Bailey, l’allora assistente Speciale del Presidente negli Affari per la Sicurezza Nazionale.

    La NED fu prima usata in Nicaragua per destabilizzare il governo Sandinista. Riuscirono nel loro obiettivo dopo sei anni di duro lavoro, penetrando ed infiltrando tutti i settori della società civile per alimentare il conflitto e stancare il popolo. Dopo il suo successo in Nicaragua, la NED si è trasformata nell’agenzia principale di finanziamento e assessorato della “società civile” che favorisce e lavora a favore degli interessi degli statunitensi. In Venezuela, la NED ha finanziato tutti i gruppi coinvolti nel colpo di Stato contro il Presidente Chavez ad aprile del 2002, ed ha continuato a finanziare l’opposizione da allora.

    Dove c’è un governo che non conviene all’Agenda statunitense, lì c’è la NED, finanziando la destabilizzazione. L’Ecuador non scappa a questa triste realtà.

    NORMAN BAILEY, VETERANO DELLA CIA

    Gruppi coinvolti nell’ultimo TENTATO golpe contro l’Ecuador hanno vincoli con la NED e l’USAID. Ma una connessione in particolare evidenzia la profonda operazione che Washington aveva in atto contro il Presidente Correa.

    Il 12 luglio 2005, il capo delle comunicazioni della Divisione Strategica dello Sviluppo dell’USAID in Ecuador ha inviato una mail ad altri rappresentanti dell’USAID a Quito, esprimendo la sua preoccupazione per l’influenza “chavista” in Ecuador. Il messaggio incluse una serie di testi che teoricamente dimostrando la crescente relazione tra il Venezuela, Cuba ed Ecuador.

    Proprio quello stesso anno fu fondata la Corporazione Imprenditoriale Indigena dell’Ecuador (CEIE), organizzazione incaricata di “promuovere lo sviluppo economico locale e regionale delle popolazioni indigene”. In Ecuador, è ben noto che i voti del settore indigeno sono fondamentali per governare in modo effettivo. I candidati che riescono ad ottenere l’appoggio delle reti e dei movimenti indigeni sono normalmente i canditati che vincono le elezioni ecuadoriane, e l’Ecuador aveva elezioni presidenziali l’anno seguente, nel 2006.

    La CIEI è nata con finanziamenti della NED e dell’USAID, creata da Angel Medina, Mariano Curicama, Lourdes Tiban, Fernando Navarro e Raul Gangotena. Curiosamente, tra i loro “tre membri onorari” figura Norman Bailey, agente dell’Intelligence degli Stati Uniti ed esperto in operazioni clandestine.

    Bailey è stato nell’esercito degli Stati Uniti dove si è specializzato in intelligence strategica. E’ stato un economista dell’azienda petrolifera Mobil International Oil, studiando e analizzando il settore petrolifero mondiale. Ha fondato l’azienda Overseas Equity Inc, che forniva consigli al settore finanziario internazionale e dopo si è unito alla firma bancaria Bailey, Tondu, Warwick & Co, assumendone la presidenza.

    L’azienda si dedicava alle transazioni finanziarie di debiti nei paesi in via di sviluppo. Nel 1981 Bailey fu nominato Assistente Speciale del Presidente Ronald Reagan per gli Affari di Sicurezza Nazionale e Direttore di Affari Economici Internazionali nel Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca. A partire del 1984, Bailey fu assessore di diverse agenzie governative, corporazioni, banche, istituzioni finanziarie e aziende multinazionali in cinque continenti.

    Nel 2006, l’allora Direttore Nazionale dell’Intelligence degli Stati Uniti, John Negroponte, ha deciso di creare la Missione Speciale dell’Intelligence per il Venezuela e Cuba. Nominando Norman A.Bailey come presiedere questa “missione”.
    Fu la prima volta nella storia statunitense che la comunità dell’Intelligence creò “missioni speciali” di alto livello per diversi paesi. Solo tre missioni furono create nel 2006: per l’Iran, Corea del Nord e Venezuela/Cuba.

    Con una finanziaria multimiliardaria, Bailey ha incrementato le operazioni di destabilizzazioni contro i governi del Venezuela e Cuba. Allo stesso tempo, qualunque altro governo o movimento nella regione che si associava con il Venezuela o Cuba era soggetto alle operazioni clandestine di Bailey.

    Anche se nel 2007, Bailey uscì dalla Missione Speciale dell’Intelligence per il Venezuela e Cuba, si è mantenuto come “membro onorario” della CEIE in Ecuador. Bailey continuava anche, e continua, “consigliando” il governo statunitense in affari dell’intelligence.
    La CEIE ha stretti rapporti con i due principali movimenti indigeni in Ecuador– ed i due movimenti politici di sinistra che più hanno criticato e che si sono opposti al governo di Rafael Correa.
    Dei cinque fondatori della CEIE, le connessioni di quattro di loro col governo degli USA sono incredibili.
    –Angel Medina è anche fondatore e presidente della Fondazione Q’ellkaj, un’altra organizzazione finanziata dall’USAID e NED che cercano di penetrare e captare forze dentro la grande comunità indigena ecuadoriana.
    –Fernando Navarro è presidente della Federazione delle Camere del Commercio in Ecuador, ovviamente rappresentando gli interessi aziendali e cercando d’influire sulla comunità indigena a favore del settore finanziario. La federazione della Camera del Commercio dell’Ecuador ha anche ricevuto finanziamento dalla NED e dall’USAID.
    –Raul Gangotena, è stato assessore della Banca Mondiale, membro del Dipartimento di Stato con un Fullbright, fu ambasciatore dell’Ecuador negli USA dal 2003 al 2005 e investigatore della NED nel 2005, proprio quando fu fondata la CEIE. E’ inoltre curioso che Gangotena sia stato ambasciatore dell’Ecuador negli USA nello stesso periodo in cui lavorava per la NED. Questo evidenzia la profonda penetrazione degli USA nella politica ecuadoriana.
    –Lourdes Tiban, fu assessore del Consiglio Politico dell’ECUARUNARI, organizzazione fondatrice della CONAIE, che è il movimento politico indigeno ecuadoriano di maggiore forza. I suoi vincoli con la NED e l’USAID senza dubbio hanno influito sul suo lavoro con la ECUARUNARE e la CONAIE.
    Nel 2009 e 2010, la CONAIE si è trasformata in una delle principali forze contro il governo di Rafael Correa. Durante il colpo di Stato del 30 settembre, la CONAIE ha emesso un comunicato accusando il Presidente Correa della crisi politica nel suo paese. La sua controparte politica, PACHACUTIK, ha emesso un altro comunicato appoggiando il golpe e chiedendo le dimissioni immediate di Correa.

    Il ruolo di Norman Bailey negli ultimi piani per la destabilizzazione in Ecuador non deve essere sottovalutato. La presenza di questo veterano della CIA in un’organizzazione legata ai settori indigeni e imprenditoriali dell’Ecuador mette in evidenza che l’impronta statunitense continua a violare la sovranità dell’Ecuador.

    Eva Golinger

    Fonte: Cubadebate

    Traduzione per Voci Dalla Strada a cura di VANESA

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