Perchè NO AL MAESTRO UNICO

2 commenti

si prega di inviare il seguente testo,  che ricevo e pubblico a:
On Valentina Aprea, pres VII Commissione Camera
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Fax: 06 6760 4806
 
sen. Guido Possa pres. VII Commissione senato:
href=“http://itdotf251dotmaildotyahoodotcom/ym/Compose?To=guidodotpossaatsenatodotit” target=“_blank” rel=“nofollow” ymailto=“guidodotpossaatsenatodotit“>guidodotpossaatsenatodotit
fax 06 6706 5854
NO al maestro unico
NO ai tagli alla scuola pubblica
 
 
Non sarebbe più possibile la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti: il maestro o la maestra unica dovrà insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrà aggiornarsi su tutto.
 
Non sarebbe più possibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerà ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine.
 
Non sarebbe più possibile una didattica di recupero e di arricchimento dell’offerta formativa perché sparirebbero le compresenze e quindi la possibilità di organizzare percorsi ad hoc per alunni in difficoltà o attività di arricchimento che prevedano lavori a gruppi.
 
Non sarebbero più possibili le uscite didattiche nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive… Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo. Fino ad oggi questa didattica aperta al territorio era possibile per la presenza di più insegnanti e delle compresenze.
 
Non sarebbe più possibile per i genitori rapportarsi ad un gruppo di insegnanti. Il riferimento diverrebbe unico, senza appello, senza possibilità di confrontarsi a più voci.
 
 … e il Tempo Scuola?
 
Le ore settimanali di didattica previste dal Decreto Gelmini sono in totale 24: è evidente che la restaurazione del maestro unico annulla di fatto gli attuali Tempi Scuola con gravi ricadute sull’apprendimento – ci sono forse materie da “tagliare” perché inutili o che fruiscono di un numero eccessivo di ore di insegnamento? - e sull’organizzazione familiare. Il Tempo Modulo ad oggi prevede 30 ore a settimana e quindi con l’attuazione del Decreto subirebbe una contrazione di 6 ore mentre il Tempo Pieno, che prevede 40 ore settimanali, subirebbe una contrazione di ben 16 ore.  
  1. avatar
    Luciana ha detto:

    NO AL MAESTRO UNICO
    Dato che lavoro nella scuola elementare da 25 anni, è normale che in questi giorni mi sia richiesto di esprimere un parere sull’introduzione del maestro unico.
    Preciso che le mie considerazioni sono esclusivamente a titolo personale e scaturiscono dal desiderio di un confronto affinché la scuola, in tutte le sue componenti, si esprima, dibatta e non subisca passivamente.
    Premetto che gli insegnanti di scuola elementare non hanno certo paura di ricoprire il ruolo di maestro unico perché tutti sanno quanto siano motivati e capaci ad insegnare di tutto, con la loro professionalità e versatilità. Prova ne è il fatto che con l’arrivo del computer, tutti hanno imparato e insegnato attraverso l’informatica, anche quando questa materia non aveva mai fatto parte del percorso formativo di base.
    L’elemento che contraddistingue da sempre l’insegnante elementare è la sua forte passione per l’insegnamento e, per certi versi, il maestro unico è persino accattivante in quanto eleva il ruolo di insegnante e lo consacra a tuttologo.
    Il ruolo dell’insegnante unico accrescerebbe però il potere di quei docenti presuntuosi o magari impreparati che oggi mal sopportano il confronto all’interno di un team.Tali docenti, unico punto di riferimento, avrebbero assoluti poteri decisionali nella propria classe. Siamo sicuri che questo sia un bene per gli alunni?
    Ma parliamo dal punto di vista dell’alunno: il maestro unico è un danno per tutta la scuola italiana perché, con la sua introduzione, non verranno più garantiti i diritti acquisiti in questi anni quali l’integrazione, il recupero, il potenziamento, l’arricchimento e il confronto con diversi modelli didattici. Tali attività attualmente sono svolte soprattutto durante la compresenza che in situazione di tempo pieno è di 4 ore settimanali su 40 totali.
    Non è quindi sola

  2. avatar
    Luciana ha detto:

    CONTINUA
    …mente un problema per i precari; l’ introduzione della figura del maestro unico è un dramma per l’intera scuola statale italiana.
    L’insegnante elementare svolge un lavoro meraviglioso, competente, delicato contribuendo alla formazione della persona attraverso l’istruzione.
    Il suo compito non può essere subordinato a motivazioni politiche o meramente economiche: parliamo del futuro dei nostri figli e della nostra società.

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