La tutela ai cittadini sempre più minacciata

4 commenti

In una mail list questa mattina ci sono state interessanti osservazioni sulla campagne contro le tutele ai cittadini che ormai la destra promuove da tempo. Confermata recentemente  dal rinvio dell’entrata in vigore della normativa sulla Class Action annunciato dal ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e chiesto a gran voce da Confindustria.
Il Giornale, mi segnalano, oggi apre con un affondo sulle associazioni dei consumatori,  “i cani da guardia del mercato dei beni e servizi”. “La casta dei consumatori” è  il titolo.
Le associazioni hanno ricevuto secondo il Giornale, “da Roma” (ormai va di moda dire così) 47 milioni di euro in 5 anni per fare “da antistato”. In realtà si tratta di  una parte del ricavato delle sanzioni applicate dall’Authorithy  sui  casi di abusi riconosciuti tali  verso i cittadini segnalate proprio dalle associazioni a tutela dei consumatori.
L’amico Filomeno,  fa notare giustamente come questa campagna de il Giornale “si inserisce benissimo in una più ampia contro le tutele ai cittadini in corso da tempo. Partita come moda mediatica con l’attacco ai dipendenti statali e parastatali da parte del Corriere (“LaCasta” ) , proseguito con alcuni  aggiustamenti tremontiani sulle coop, con l’attacco al sindacato (ormai annichilito) ed agli ambientalisti ed oggi ai consumatori. La cosa permette alle Destre(politiche e sociali) di colpire organizzazioni legate soprattutto al centrosinistra ed alla tutela del cittadino
 e si inserisce benissimo nel quadro del nuovo capitalismo : quello feudale-anarchico. Dove lo Stato viene a mancare nella sua funzione, sociale (sanità, istruzione… ) e rimane solo come keynesianesimo militare: organismo di controllo (militare e poliziesco) e fautore di appalti per la elite”.
La trovo un’ottima osservazione ed è quello che sempre più sta accadendo nel nostro paese. Lo Stato inteso nella sua funzione di tutela dei cittadini e di assistenza (sia sanitaria, che di istruzione, ma anche di difesa dei diritti) che viene smantellato poco a poco e il singolo  che si ritrova sempre più solo e costretto ad arrangiarsi come può.
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    Paolo ha detto:

    E questo è solo l’inizio del piano di attacco alle fasce di cittadini che osano difendersi o che osano beneficiare di un briciolo di Stato sociale e soprattutto osano accorparsi in associazioni. Giammai! I sudditi devono smembrarsi così riesce meglio il piano divide et impera. Prossimamente il Giornale potrà titolare: “La Casta dei ricoverati negli ospedali pubblici” e giù cifre su “quanto ci costano i pazienti della sanità pubblica”, poi toccherà a “La Casta dei disoccupati”… finche’ non arriveranno inesorabilmente a “La Casta degli indigenti” o dei morti per fame che il loro sistema di smantellamento dello stato sociale a poco a poco avrà generato. Il nuovo gioco al massacro della Casta è chiamare “casta” gli altri, i danneggiati!

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    Gavino ha detto:

    Paolo, usi ancora dire “Stato sociale”? Non ti sei accorto che Lo Stato sociale è da tempo eliminato e che ora è Welfare, tradotto in italiano elemosina?

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    Eliolibre ha detto:

    Aspettiamo di vedere come chiameranno la miseria in inglese.…

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    Gavino ha detto:

    Vogliamo prestarlo noi un vocabolo? Precarietà, ad esempio.

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