Marcia contro le FARC o contro Hugo Chávez (II)

22 commenti

Per chi avesse ancora dubbi…

Foto scattata in Colombia. Io l’ho ripresa da Bogotalia che ringrazio.

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    Gianni Giuliani ha detto:

    ciao
    vorrei ribadire una cosa che ho scritto ocmme commento anche in altri siti: nonostante Chavez figuri tra manifesti come questo che mostri tu, tra cartelli ed in slogan anche di bassa lega è stato comunque sempre marginale rispetto al tema della marcia. Nel manifesto figura come vedi anche Piedad Cordoba, la senatrice colombiana che più si adoperata per la liberazione degli ostaggi. Il problema è esattamente questo: ogni persona che si è adoperata per criticare Uribe o semplicemente per favorire l’intercambio umanitario viene stigmatizzata come alleata delle FARC. Chavez è semplicemente uno di quelli che viene accusato. C’è un’analisi di Simone Bruno che è molto interessante sulla marcia, che pone molto di più in relazione la marcia con la rielezione i Uribe. Il giorno stesso infatti si è incominciato a raccogliere le firme per la seconda rielezione dell’attuale presidente.
    puoi trovare l’articolo di Simone Bruno a questo link:
    http://www.panagea.eu

    ciao

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Se l’articolo di Simone Bruno segnalato al commento precedente è lo stesso che ho letto io, mi unisco vivamente all’invito a leggerlo, perché è un’eccellente analisi del problema delle Farc nel complesso della società colombiana.
    Ecco il link:
    http://alainet.org/active/21998&lang=es

    http://alainet.org/active/21998&lang=es

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Sono d’accordo, quello di Simone Bruno è un eccellente articolo e merita di essere letto e commentato. La sua analisi della manifestazione e dei sentimenti popolari che ne sono alla base è molto interessante e molto ben argomentata. Molto più debole, secondo me, è la parte in cui Bruno sostiene che il popolo colombiano “non conosce i numeri”. In sostanza: che non sa quanto cattive siano le formazioni paramilitari. Io credo che i colombiani lo sappiano benissimo non foss’altro che per diretta esperienza -, ma che abbiano da tempo cessato usare questo tema come una sorta di alibi a favore delle Farc. Anche perché è alle Farc che il sentire comune – e con molte buone ragioni — attribuisce il fallimento (il “grande inganno” lo chiama Bruno, senza, secondo me, approfondire a sufficienza – dei negoziati di pace del Caguán. Contrariamente a quanto scrive Bruno, inoltre, l’industria dei sequestri – basata molto più sulla quantità che sulla qualità — colpisce assai più i poveracci che l’elite ricca. Però, ripeto, si tratta di uno dei migliori articoli che io abbia letto in rete. Una ventata d’aria fresca in un mare di sciocchezze che partono da Facebook “agenzia della Cia” e continuano per le rime.

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Questa volta sono davvero io. Sono tornato perché non ho potuto resistere al canto delle sirene di Reyna Miranda. E soprattutto per ribadire (pur conscio dell’inutilità del gesto) che, quando intervengo, lo faccio sempre col mio nome. Chi è interessato a conoscere più a fondo il mio pensiero sulla manifestazione del 4 febbraio può farlo qui http://www.2americhe.com/colombia/marcha.htm

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    Gianni Giuliani ha detto:

    Salve Massimo, ho letto il tuo articolo sulla marcia e mi sembra che sia molto azzeccato. In particolare vorrei sottolineare due cose: la mobilitazione è stata contro il sequestro e, per analogia, contro le FARC. Io non ho potuto partecipare alla marcia ma lo avrei fatto, giustamente perché si trattava di togliere l’ultimo briciolo di credibilità a quella che è un’organizzazione che ha completamente perso ogni progetto politico (nonostante Chavez abbia detto il contrario). E’ anche vero però che la marcia ha rappresentato una frattura sociale di proporzioni immani, perché al rivolgersi contro il sequestro e non contro la violenza ed il conflitto, si rivolgeva a quelle persone che si sentono minacciate dal sequestro. In questo senso i massacri compiuti dai paras non ricevono la stessa stigmatizzazione perché sono i campesinos che muoiono e loro non hanno una grande attenzione. Altra nota dolente è che questa marcia, al rivolgersi solo contro le FARC, ha allontanato la possibilità di un intercambio umanitario, difatti i familiari delle vittime non erano presenti. Era, in questo senso, quasi una chiamata alle armi. Purtroppo non c’è uscita militare al conflitto e prima o poi bisognerà parlare con le FARC e le FARC dovranno parlare ai Colombiani, ma per il momento ciò non succederà. Purtroppo, come dici tu, Uribe è lì per colpa delle FARC e le FARC sono lì per colpa dell’ottusità dell’oligarchia colombiana che ha perso tutte le occasioni per negoziare la pace. Chavez ha detto una cosa interessante, però l’ha detta malissimo, cioè che bisogna umanizzare la guerra in primo luogo e bisogna poi parlare e negoziare.

    Consiglio, infine, come lettura il libro di Laura Restrepo “Storia di un entusiasmo”, anche se non so se sia stato tradotto: parla del processo di pace con l’M-19. E’ molto illuminante sulle diverse responsab

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    un colombiano ha detto:

    Gianni, mi sembra che tu sia una persona informata ma devo far chiarezza su un punto: la società civile colombiana, della quale non sono il rappresentante ma ne faccio parte, non ha voluto discriminare i crimini dei paramilitari da quelli delle FARC. Si, le FARC hanno compiuto anche massacri (vedi tanti Bojayá che sono sucessi) e crimini di lesa umanità che vengono speso trascurati da parte dell’opinione pubblica europea. Ma non è questo il punto. Come società civile, inerme, abbiamo soltanto lo stato di diritto e la legge per risolvere i conflitti. Non immagini neanche quanti fiscali, giudici e funzionari onesti sono stati ammazzatti cercando di portare avanti i processi contro narcotraficanti e paramilitari. Eroi che conoscevano il rischio e hanno voluto comunque crederci che combattere la violenza con altra violenza.

    Si, le nostre istituzioni democratiche sono deboli, infiltrate e corrotte ma farle funzionare è la scelta della maggioranza ed è questa la vera ragione di perché qui non c’è la guerra civile.

    La marcia è stata contro le FARC solo perchè speriamo che ci siano ancora guerriglieri ragionevoli. Una marcia contro narcos o paracos non avrebbe senso perchè nessuno qui ci crede alla ragionevolezza dei criminali.

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    accendo la miccia ha detto:

    Una marcia contro i ‘parcos o narcos’ come dici tu, sarebbe una marcia contro lo stato. Figurati!

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    Gianni Giuliani ha detto:

    Spero che abbia ragione tu “colombiano” e che, in definitiva, una marcia contro i paramilitari avrebbe poco senso.
    Ovviamente in Colombia sono molti i Fiscales o i poliziotti che lavorano per lo Stato, per la società nell’intento di perseguire in giustizia i crimini dei paramilitari. La squadra massacrata della Sijin ne è un esempio.
    Ripeto, spero che tu abbia ragione, però stando qui a Bogotà vedo che c’è molto più lassismo nell’opinione pubblica nei confronti dei paras; sto ascoltando sempre più persone che tendono a giustificare i massacri dei paras oppure altre che dicono che l’unico problema in Colombia è la guerriglia o ancora altri che ammettono candidamente di aver votato Uribe proprio perchè colluso con i paras, visto che questi ultimi metterebbero un po’ di ordine in giro. Contro questo bisogna fare chiarezza e levare le voci non solo contro la guerriglia ma anche contro i crimini paramilitari.
    ciao

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    un colombiano ha detto:

    Hai ragione Gianni, la grande maggioranza è in favore di Uribe e anche se tanti approvano tacitamente i crimini dei paras per convenienza, non direi lo stesso dell’opinione pubblica in generale. Lo definirei come impotenza più che lassismo.
    I crimini della guerriglia sommati ai crimini dei Paras e lo stato sono pocchi in confronto a quelli del crimine organizzato e non. Questo è il grande problema della Colombia, l’impunità.

    I giovani siamo andati a marciare per dire alle FARC che se si smobilizzano, le istituzioni democratiche si possono rinforzare e i signori della guerra non hanno più la scusa della guerriglia per continuare a delinquere impuniti. Le FARC hanno già perso ed il protrarsi della lotta solo causa terribili sofferenze al popolo che dicono di voler diffendere.
    Qualsiasi persona sia stata in Colombia il giorno della marcia ha visto chi eravamo a marciare, nonostante hanno marciato alcuni per Uribe, altri contro Chavez o alcuni per la guerra frontale, il grosso, la sostanza, eravamo i giovani, il futuro del paese, al di sopra dei partiti, sin dall’inizio, inequivocamente contro le FARC, perchè i problemmi devono risolversi uno alla volta e consideriamo che la smobilizzazione delle guerriglie è l’inizio più logico.
    Saremo nel giusto oppure sbagliati ma solo la storia lo dirà. Solo stavamo aspettando un qualcuno che ne definisce la data e l’ora.
    grazie,

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    Massimo Cavallini ha detto:

    Caro Gianni, sono felice che tu abbia trovato azzeccata la mia analisi. E vivamente spero che, almeno a te, la padrona di casa risparmi a questo punto l’accusa (ridicola ma insistente)di complicità in un omicidio. Venendo a cose più serie. Anch’io sono d’accordissimo, ovviamente, sui contenuti della manifestazione contro i paras, poiché è certo – statisticamente certo – che è da quel lato che, in Colombia, si è consumata non solo la maggioranza delle violenze, ma anche la violenza qualitativamente più orrenda. Ho molte perplessità, invece, sui tempi della manifestazione. Temo, infatti, che manifestare adesso ad altro non serva che a evidenziare (ed in qualche modo ad alimentare) il fatto (negativo ai fini della pace ed ai fini della verità storica) che le Farc sono oggi di gran lunga più odiate dei macellai al servizio del potere. La marcia del 4 febbraio ha dato il segno di un imponente “sentir comune” al quale è sbagliato contrapporsi frontalmente. Quanto a Laura Restrepo, ho letto il suo libro molto tempo fa, ma resto un suo grande ammiratore. Credo anch’io che si tratti di un libro fondamentale per comprendere la storia del M-19. Ed anche, di riflesso, quello della Colombia di oggi.

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    Valentino ha detto:

    Cazzate.
    Cavallini smettila di divagare e guardati allo specchio.
    Di gente come te che hanno passato piu inginocchiatoi e proni di fronte ai $ il mondo ne é pieno.
    Le tue sentenze fanno semplicemente schifo. Altro non sei che un venduto.Racconti balle spacciandole per verità non hai un minimo dato di fatto di ciò che affermi, l’unica verità Cavallini é il fatto che velinari come te girano per i blog cercando di delegittimare l’informazione non scritta da Miami. Sei semplicemente un precario dell’informazione Cavallini, scrivi un articolo una volta al mese sul giornalino della parrocchia e il resto dei giorni lo passi a spargere m…a nei blog.
    Chi ti ha accusato di complicità di omicidio in questo blog? Annalisa? Sei ridicolo, penoso.
    L’unico “omicidio” evidente a tutti sono le tue sentenze con le quali uccidi quotidianamente la vera informazione. Ritorna a copiare i foglietti che ti passano da Miami. E non negarlo.

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    adele ha detto:

    Bravo Valentino. Adesso, grazie a te, capisco cosa intendesse Annalisa quando mi invitava ad essere più serena. Il tuo post è uno splendido, dire quasi celestiale esempio di forza dei nervi distesi. Proprio come piace alla padrona di casa. Annalisa non ha accusato Cavallini di complicità con l’assassino di Roque Dalton? Qualcuno mi deve spiegare, allora, qual è il senso dell’articolo che ha aperto questo dibattito. Ma probabilmente ha ragione Cavallini: meglio farsi quattro risate

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    Valentino ha detto:

    …Adele firmati per quello che sei.
    Rileggiti i post e rifletti ma non solo sui post.
    Esatto fatti quattro risate, come ho fatto io sui tuoi innumerevoli Nomi.

  14. avatar
    adele ha detto:

    …Valentino firmati per quello che sei.
    Rileggiti i post e rifletti ma non solo sui post.
    Esatto fatti quattro risate, come ho fatto io sui tuoi innumerevoli Nomi.

  15. avatar
    Valentino ha detto:

    per il post 14.
    Mi conosci da molto tempo. Come conosco te da tempo, per capire esattamente che Adele non sei.
    Ti rinnovo l’invito al post 13.

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    adele ha detto:

    Per il post # 15. Io invece ti conosco solo per quello che scrivi qui. E devo confessarti che l’impressione non è propriamente esaltante. E qui finisce questo gioco per bambini scemi.

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    Anonimo ha detto:

    Si, sta diventando sul serio un gioco per bambini scemi…aiuto ma la piantate e dire che siete tutti adulti…ma davvero vi conoscete? adele e’ cavallini e valentino e’ carotenuto?

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    Valentino ha detto:

    per il 17
    adele e’ cavallini e valentino e’ carotenuto?
    No assolutamente!!!

    Si, sta diventando sul serio un gioco per bambini scemi…

    Hai ragione! Appena l’entità autore dei “copia ed incolla” dei miei post se ne andrà il gioco terminerà.

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    Francesco ha detto:

    Ma di cosa state parlando? foglietti da Miami.. veline.. identità dissimulate.. siete i nostri giornalisti, i nostri blogger.. i nostri occhi sul sudamerica? Analisi e commenti, accuse, complicità, ma a chi davvero importa un pico di ciò che succede o meglio non succede laggiù? Leggete questo mio commento.. tra tre mesi chavez e i suoi collassano sotto il peso dell’inefficente gestione di 9 anni di governo e come per miracolo Caracas si “rialza” ricominciano ad arrivare stranieri e idee, che certo melandri rossignoli carotenuto ed altri non hanno minimamente su come fare a nutrire i bambini dei barrios o a evitare migliaia di morti ammazzati per strada o a stimolare il recupero della città scrostata e abbandonata da chiunque non vi risieda. Avevo già predetto la sconfitta del 2 dicembre.. oalà possa ripetermi! Altro che chiacchiere… di destra o di sinistra Caracas così muore.

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    lux obnubilata ha detto:

    Ieri la voce di corsaro, il Curiazio Materno, l’oratore deluso. Oggi appare Laocoonte, il veggente di Apollo.

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    Francesco ha detto:

    Oalà caro lux.. sperando di non finire stritolato da un destino che di citazioni ha il vaso pieno

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    lux..... ha detto:

    reagisci al destino allora.

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