Diplomatici colombiani in Italia

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Roma, 11 Aprile 2006

ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA

ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

Egregi Signori,
Internet come tutti sanno è una finestra aperta sul mondo, permette infatti a tutti noi comuni cittadini di accedere a notizie ed informazioni difficilmente accessibili se provenienti da paesi lontani.
Qualche giorno fa questa finestra mi ha evidenziato realtà e problematiche che purtroppo già conoscevo provenienti dalla Colombia e cioè la corruzione della sua classe politica ed il fatto che in quel paese l’ingiustizia si legalizza proprio nelle sedi in cui questa dovrebbe essere più tenacemente combattuta.
Ora ho scoperto che abbiamo accolto nel nostro paese come diplomatici due personaggi che secondo quanto si legge rappresentano molto bene ambedue questi aspetti.
Non sto qui ad elencarVi tutte le notizie riportate sia sull’ambasciatore colombiano a Roma Sig. Luis Camilo Osorio sia sul console colombiano a Milano Sig. Jorge Noguera Cote.
La mia condizione di cittadina italiana mi fa sentire pertanto in diritto/dovere di porVi alcune domande.
Credo e spero che le accuse che vengono mosse a costoro siano a Voi ben note.
Dico spero e nello stesso istante mi assale un dubbio, mi auguro che la storia personale di ogni diplomatico straniero nel nostro paese sia da Voi ben vagliata, ma questo è il punto, se sapevate chi erano questi personaggi ed eravate a conoscenza dei reali motivi per cui sono stati rimossi o hanno lasciato gli incarichi di prestigio che avevano in Colombia, perchè sono stati accettati nel nostro paese? (non voglio dire che siano stati invitati).
Noguera tra le altre cose è accusato da un suo collaboratore di aver consegnato ai paramilitari liste di sindacalisti, studenti e dirigenti di sinistra che poi sono stati regolarmente assasinati e di aver anche organizzato brogli elettorali consistenti a favore del Presidente Álvaro Uribe.
Non si parla ancora di processi e nemmeno di condanne (e credo che purtroppo trattandosi della Colombia non ce ne saranno mai comunque) ma sospetti ed accuse del genere dovrebbero bastare e quindi domando, il Governo italiano avrebbe mai accettato per esempio diplomatici di un Paese arabo sospettati anche solo lontanamente di avere legami con il terrorismo?
I due diplomatici colombiani, ovviamente sempre che le accuse ed i sospetti siano fondati non solo hanno legami con il terrorismo, ma sono il terrorismo fatto persona se per terrorismo vogliamo intendere un “regime instaurato da governanti o belligeranti che si valgono di mezzi atti ad incutere terrore” (tratto dal Nuovo Zingarelli Minore).
In attesa di una Vostra improbabile risposta, porgo i miei più cordiali saluti.

Annalisa Melandri

RISPOSTA RICEVUTA DAL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

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