Sonia Pierre: su vida, su lucha

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Por Annalisa Melandri — www.annalisamelandri.it

El 4 de diciembre ha fallecido  a los 48 años de edad,  por complicaciones cardiacas,   la activista dominicana de origen haitiano Sonia Pierre. Aunque en un primer momento se había difundido  la noticia que la causa de la muerte había sido por infarto fulminante, solamente después de la autopsia se aclareció que Sonia ha muerto  por una trombosis desencadenada por un coagulo a las válvulas cardiacas que llevaba después de una operación de urgencia realizada en los Estados Unidos. Parece que no había asumido el anticoagulante, medicamento  fundamental en las patologías cardiacas como la que afectaba Sonia desde 48 horas. La militante y activista dominico haitiana deja 4 hijos.

Originaria del batey (altro…)


Mario Vattani, il fascio-diplomatico

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Fonte: Repubblica.it

La Farnesina deferisce il diplomatico fascio-rock

Il console italiano a Osaka inneggia alla Repubblica Sociale, e fa “musica per i camerati”. Il ministero degli Esteri prima minimizza poi interviene, il Pd e l’Anpi chiedono spiegazioni di MARCO PASQUA

 

 La Farnesina deferisce il diplomatico fascio-rock   Vattani durante un concerto

La pagina del Consolato Generale d´Italia a Osaka

ROMA - Inneggia alla Repubblica Sociale italiana, celebra squadristi e bandiere nere e ricorda, con orgoglio, le botte date ad un antifascista, all’università. Parole d’odio e di militanza nera, quelle che risuonano nelle canzoni del Katanga, leader del gruppo “Sotto fascia semplice”. Uno che ai concerti, promossi da CasaPound, viene accolto con le braccia tese. Cantore fascio-rock e, allo stesso tempo, rappresentante diplomatico italiano all’estero: dietro allo pseudonimo, ben noto sulla scena neofascista italiana, si cela, come ha rivelato l’Unità, Mario Vattani. Ex braccio destro del sindaco Gianni Alemanno (è stato suo “ministro degli Esteri”: dal 2008 al 2011 ha ricoperto il ruolo di consigliere diplomatico), figlio del più famoso Umberto, uno dei diplomatici più potenti d’Italia, attualmente ha il compito di rappresentare il nostro Paese in Giappone. Dallo scorso mese di luglio è stato, infatti, promosso console generale d’Italia a Osaka. Ma la Farnesina, presa visione del caso, ha deciso di deferirlo.

IL VIDEO: VATTANI SUL PALCO 1

Sul sito della rappresentanza diplomatica italiana viene riportato il suo curriculum “ufficiale”: ha guidato l’ufficio economico commerciale all’ambasciata di Tokyo, è stato consigliere diplomatico di Alemanno quando era ministro delle politiche agricole e forestali e console d’Italia a Il Cairo. Classe 1966, formazione internazionale, grazie al background e ai mezzi che gli ha messo a disposizione il padre, è entrato nella carriera diplomatica nel 1991. Anni durante i quali era già un leader della musica identitaria, che animava (e anima) gli incontri della destra estrema negli spazi occupati e nei pub neri. Quella delle celtiche e dei raduni nostalgici a Predappio. Voce degli “Intolleranza” prima, fondatore nel 1996 dei “Sotto fascia semplice”, non aveva mai cantato live. Anche se, come testimoniano le interviste rilasciate con lo pseudonimo “Katanga”, era un sogno che aveva sempre coltivato. La musica, per lui, è sempre stata militanza. Una potente arma da usare per inculcare nei giovani quei valori fascisti di cui le canzoni sono impregnate. A documentare una delle sue prime uscite pubbliche, su Youtube, c’è un video che racconta l’esibizione presso “La tana delle tigri”, raduno organizzato da CasaPound nei pressi dello stadio Olimpico.  (altro…)


Anncol: en 2012 seguiremos luchando por la salida política

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Anncol

En 2012 seguiremos luchando por la salida política

El 2012 será un año clave para la resistencia del pueblo colombiano contra la oligarquía cipaya y su régimen narcoparamilitar. No podemos resistir toda la vida, aunque resistir es ya una manera de vencer, debemos pasar a la ofensiva.

 

El capitalismo vive hoy una de sus crisis más profundas, es ahora o nunca. La decadencia moral y ética del régimen colombiano ha alcanzado límites insoportables para un pueblo digno, como el colombiano. (altro…)


L’ALBA fa sentire la sua voce anche nel santuario del commercio internazionale  

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Si e’ tenuta recentemente l’VIII Conferenza Ministeriale dell’ OMC (WTO per la sua sigla in inglese), l’ Organizzazione Mondiale del Commercio. I paesi dell’ALBA (Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America), il 15 dicembre, appena 48 ore prima della chiusura dei lavori della conferenza hanno diffuso un documento che rappresenta un “approccio senza precedenti” in sede OMC e che farà senza dubbio discutere, dal titolo: “Comunicazione dello Stato Plurinazionale della Bolivia, della Repubblica di Cuba, della Repubblica dell’ Ecuador, della Repubblica del Nicaragua e della Repubblica Bolivariana del Venezuela”.

Umberto Mazzei, direttore dell’Istituto di Scienze Economiche di Ginevra, riporta per Rebelión parte del testo della comunicazione: (altro…)


Canastas malditas

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Por Narciso Isa Conde

Mujeres y hombres, niños/as y jóvenes despojados de toda propiedad son sometidos a procesos de explotación que no le permiten sobrevivir sin deterioro y sufrimientos desgarreadores. La clase dominante, que acumula a su costa inmensas fortunas, le roba gran parte del producto de su fuerza de trabajo.

El empobrecimiento es creciente y las expulsiones masivas del mercado laboral genera enormes contingentes de “trabajadores informales” y desempleados.

Al robo del plusvalor, a la exclusión social y al malvivir, se agrega la apropiación por la “clase política”  y sus empresarios favoritos de gran parte de los impuestos que deberían ser destinados en salud, educación, saneamiento ambiental, viviendas, programas sociales, alimentos… (altro…)


Sonia Pierre: la sua vita, la sua lotta.

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di Annalisa Melandri

E’ morta il 4 dicembre scorso, all’età di 48 anni, per complicazioni cardiache, l’attivista dominicana di origini haitiane Sonia Pierre. Sebbene in un primo momento si fosse diffusa la notizia che la causa della morte era imputabile a un infarto fulminante, soltanto alcuni giorni dopo il decesso l’esito della autopsia alla quale era stata sottoposta, ha confermato che Sonia è deceduta per una trombosi scatenata da un coagulo alle valvole cardiache che portava dopo un intervento urgente effettuato negli Stati Uniti. Sembra che non avesse presso l’anticoagulante, la cui assunzione è fondamentale nelle patologie come quelle di cui soffriva Sonia, da oltre 48 ore. La militante ed attivista dominico-haitiana lascia quattro figli.

Originaria del batey (comunità rurale dove risiedono i tagliatori di canna da zucchero) “La lechería” nel municipio di La Altagracia, aveva trascorso tutta la vita nella difesa del diritto all’identità degli haitiani di seconda generazione nati in Repubblica Dominicana.

I suoi genitori erano giunti in Repubblica Dominicana dalla vicina Haiti, circa 50 anni fa, nell’ambito degli accordi stipulati tra il dittatore Trujillo e il governo haitiano per l’ingresso nel paese di manodopera da utilizzare nelle piantagioni di canna da zucchero. Il padre di Sonia muore lo stesso giorno nel quale lei viene al mondo, malato e vittima di una febbre altissima mentre si sta recando in ospedale e vedere la figlia appena nata. La madre resta sola al mondo con dieci figli e deve affrontare miseria e umiliazioni per poterli crescere. Sonia la aiuta fin da piccola come può anche con i lavori più umili ma già giovane adolescente inizia a sentire brucianti sulla sua pelle le ferite per le ingiustizie e le umiliazioni inferte da un sistema che se da un lato era profondamente razzista ed escludente, dall’altro si beneficiava altamente dell’ ingresso, anche illegale nel paese di braccia a basso costo e senza diritti proveniente dalla vicina Haiti per le esigenze del settore legato alla produzione e commercio dello zucchero. (altro…)


Víctor Polay Campos libero adesso!

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“Víctor” del pittore peruviano Carlos Ostolaza

Oggi 10 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti Umani, molte persone, avvenimenti, tragedie umane e sociali dovrebbero essere ricordate.

La Colombia martoriata da decenni di politiche sociali, economiche e militari escludenti e assassine, l’Honduras dove i crimini che continuano a commettersi impunemente non riescono ad uscire dal silenzio al quale gli organismi internazionali li condannano giorno dopo giorno, il Messico che sta continuando la sua folle corsa verso l’abisso, le rivendicazioni per una educazione pubblica, degna e di qualità che da Nord a Sud si rincorrono per tutta l’ America latina, gli emarginati, gli esclusi, i poveri di tutto il mondo, per quelli che lo saranno prossimamente anche in in occidente e nel nord del mondo dove la crisi e le misure adottate dai governi impongono ai cittadini  politiche di lacrime e sangue…

Voglio tuttavia ricordare, come simbolo e immagine di questo 10 dicembre il militante dell’ MRTA (Movimiento Revolucionario Tùpac Amaru) Víctor Polay Campos rinchiuso nella base militare del Callao in Perú da oltre 20 anni, che con l’amica Marinella Correggia abbiamo intervistato per il manifesto  qualche tempo fa tramite uno dei suoi avvocati.

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Femminicidio e violenza di genere in Repubblica Dominicana: emergenza nazionale

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Nella Repubblica Dominicana, i numeri della violenza contro le donne fanno venire i brividi. Sono già 211 i femminicidi commessi dall’inizio dell’anno. L’ultimo proprio oggi, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne. Una giovane di appena 16 anni è  stata  uccisa a coltellate dal suo convivente ad Haina, non lontano dalla capitale Santo Domingo,  proprio mentre vari settori e associazioni della società civile stavano marciando verso il Palazzo Nazionale chiedendo al governo di dichiarare  lo stato di  “emergenza nazionale” per l’elevato numero di femminicidi che si stanno registrando nel paese. Parliamo del fenomeno con la D.ssa Lourdes Contreras, coordinatrice del Centro di Studi di Genere dell’università INTEC,  Istituto Tecnologico di  Santo Domingo.

Di  Annalisa Melandri/Héctor de la Rosa

Santo Domingo, 25  novembre  2011

D.ssa Contreras ci potrebbe fornire  alcuni dati sulla violenza contro le donne nel paese, anche rispetto all’ America latina e centrale?

La Repubblica Dominicana è stata classificata come uno dei paesi con i più alti indici di violenze contro contro le donne, anche in relazione alla quantità di popolazione. Ci troviamo al primo o secondo posto insieme al  Messico e al Guatemala. Dall’ inizio dell’ anno ad oggi sono state 210 le donne uccise dai loro compagni, ex compagni e uomini con i quali hanno avuto alcun legame intimo.  (altro…)


CELAC…

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La violenza contro le donne è un problema politico

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da http://alainet.org/active/51146

traduzione dallo spagnolo di Ilaria Dematteis per http://mujeres_libres.blog.tiscali.it

La violenza contro le donne è un problema politico

Lily Muñoz - 25/11/11

Quasi sempre quando si parla di violenza contro le donne, prevale nell’opinione pubblica l’idea di un problema familiare, della sfera privata. Per questo sembra che la soluzione più semplice sia sensibilizzare gli uomini contro il machismo e la violenza e lavorare con le donne affinché conoscano i propri diritti.

Ma questa è una concezione riduttiva, che non prende in considerazioni le radici del problema. Confinare la questione della violenza contro le donne entro le quattro mura di casa, non è solo un errore, ma è anche una trappola. Perché questa è solo una parte del problema, che è in realtà presente nella vita delle donne a casa, sul posto di lavoro, in strada, sui marciapiedi, nelle università, nelle aziende agricole, nelle chiese, nell’organizzazione e in tutti i luoghi in cui noi donne ci muoviamo ogni giorno.

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