Il ritorno del condor

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Il circolo di Roma dell’Ass.ne Naz.le di Amicizia Italia-Cuba organizza:
Incontro pubblico con Esly Banegas Avila del Fronte della Resistenza contro il Golpe in Honduras, con il giornalista e documentarista Fulvio Grimaldi,
che presenterà il suo ultimo video sull’Honduras e sull’America Latina
” Il ritorno del Condor”.

Presiede Marco Papacci dell’Ass.ne Italia-Cuba circolo di Roma.

LIBRERIA RINASCITA

2 febbraio 2010
LARGO AGOSTA, 36 (zona Tor de’ Schiavi) ore 18.30.

Info: href=“infoatitaliacubadotnet “>infoatitaliacubadotnet
tel. 331 3774048


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In occasione del 5° anniversario del massacro nella Comunità di Pace di San José de Apartadò del 21 febbraio 2005
Italia e Colombia a confronto:
Tra democrazia, Mafiosità e cittadinanza
                                                                                                                                                                                
22 febbraio 2010 – ore 15.00
Provincia di Roma, Palazzo Valentini
Sala Luigi Di Liegro 
Programma
 
“La storia della Colombia raccontata dal Tribunale Permanente dei Popoli”.
Gianni Tognoni  - Segretario Generale del Tribunale Permanente dei Popoli - TPP , Fondazione Basso-Sezione internazionale.
 
Cultura e pratiche mafiose in Italia e in Colombia
Fabio Neri –  Sociologo. Ha studiato le strategie di controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali ed economiche in Italia.
Ricardo Vargas – Docente. Ha studiato le strategie di controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali ed economiche in Colombia (intervento in teleconferenza da Bogotà)
 
Popolazione e Diritti Umani tra democrazia e mafiosità
 Tonio Dell’Olio — LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le Mafie
 Emmanuel Rozental — Attivista e militante dei movimenti sociali in América    Latina
 
Terrorismo in Colombia tra propaganda e realtà
      Breve Proiezione del Documentario “Falsos Positivos di Simone Bruno e Dado Carrillo, 2009
Guido Piccoli - giornalista e scrittore
 
La  negazione dei diritti umani. Economia, legislazione e società civile
      Fabio Evangelisti – Commissione Esteri della Camera dei Deputati
 
Conclusioni
Andrea Proietti —  Presidente Rete Italiana Colombia Vive!
LIBERA. Associazioni, nomi e numeri contro le Mafie www.libera.it , href=“liberadotinternationalatliberadotit“>liberadotinternationalatliberadotit,
Rete italiana di solidarietà con le comunità di pace e in resistenza civile colombiane, Colombia Vive Onlus http://www.reteitaliana-colombiavive.org   , href=“reteitalianadisolidarietaatgmaildotcom“>reteitalianadisolidarietaatgmaildotcom,
In collaborazione con la Provincia di Roma 

Falsos positivos: documentario di Simone Bruno e Dado Carrillo

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Di lutto vestono gli eroi — Il massacro di Sucumbíos

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Il racconto commosso e indignato dei familiari dei giovani studenti messicani massacrati insieme ad altre 25 persone nel corso del bombardamento notturno avvenuto contro un accampamento delle FARC  in Ecuador il 1 marzo 2008 da parte dell’esercito colombiano in sinergia con forze statunitensi e apparati dell’intelligence israeliana. In spregio a ogni trattato internazionale tra Stati e al Diritto Umanitario.


NO all”ambasciatore colombiano Sabas Pretelt de la Vega all’università La Sapienza

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La Colombia di Uribe tra i giganti dell’America Latina

nella violazione dei diritti umani e sindacali!

Mercoledì prossimo (25 novembre) si terrà un convegno organizzato dalla cattedra di Geografia economica di Scienze politiche dal titolo “La Colombia di Uribe tra i giganti dell’America Latina”.

L’unico campo in cui la Colombia è gigante in America latina è quello della violazione dei diritti umani e sindacali:

49 sindacalisti assassinati nel 2008
4.100.000 profughi interni (fonte: ACNUR) su 45.000.000 abitanti, 227.127 solo nel 2008 (fonte: Presidenza della Repubblica)
Più di 7200 prigionieri politici (fonte: CPDH)
900 persone torturate negli ultimi 5 anni, nel 50,6% dei casi da agenti statali, nel 42% dei casi con la complicità di agenti statali (casi noti, fonte: CCCT)
più di 1400 persone uccise dall’esercito e denunciati come come guerriglieri caduti in combattimento per mostrare risultati militari tra 2007 e giugno 2009 (casi noti, fonte: MOVICE)

Con la scusa del conflitto e del narcotraffico l’esercito colombiano uccide civili, tortura, minaccia ed appoggia le milizie paramilitari per sostenere la rapina delle risorse naturali da parte delle multinazionali e lo sfruttamento dei lavoratori.

A tenere la conferenza sarà l’ambasciatore colombiano in Italia Sabas Pretelt de la Vega: come ministro dell’interno di Uribe (2002–2006) ha ideato e applicato la Legge di giustizia e pace per la smobilitazione delle bande narco-paramilitari, una legge che ha garantito alla maggior parte di loro di non scontare nessuna pena per i crimini commessi e di conservare le terre espropriate con la violenza. Dopo la finta smobilitazione, gli squadroni della morte operano ora sotto il nome di Aguilas Negras, i capi paramilitari estradati per narcotraffico negli Stati Uniti hanno confessato i loro accordi con molti uomini politici e imprenditori legati al governo Uribe.

Nonostante dal 2002 gli Stati Uniti abbiano erogato alla Colombia più di 6.000.000.000 di dollari di finanziamenti militari attraverso il Plan Colombia la produzione di coca è rimasta superiore alle 600 tonnellate annue, primo paese produttore al mondo, e le fumigazioni selvagge hanno colpito soprattutto le coltivazioni legali.

CONTESTIAMO UN GOVERNO ASSASSINO CHE GIUSTIFICA CON LA LOTTA
AL NARCOTRAFFICO UNA SPESA MILITARE (11 miliardi di dollari)
PIÙ ALTA DI QUELLA PER L’ISTRUZIONE

mercoledì 25 novembre 2009 ore 17.00 aula B, facoltà di Scienze politiche
Università di Roma La Sapienza (piazzale Aldo Moro 5)


Comitato “Carlos Fonseca”


Desaparecidos: memoria e giustizia

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Palazzo Valentini
Via IV Novembre 119/A
Sala del Consiglio
mercoledì 18 novembre 2009  - ore 17.00
 
 
Desaparecidos: Memoria e Giustizia
 
Il 18 novembre 2009 si svolgerà a Roma la prima Udienza del processo control’ex-Procutaore militare cileno Alfonso PODLECH riguardante l’omicidio dell’ex-sacerdote Omar Venturelli avvenuto a Temuco nel 1973.
 
Sempre il 18 novembre si terrà la seconda Udienza dibattimentale del processo contro l’Ammiraglio Emilio MASSERA che risponde per gli omicidi di Angela AIETA GULLO (nata a Cosenza nel 1921) e di Giovanni e Susana PEGORARO (oriundi di Verona). 
MASSERA fece parte della Giunta che prese il potere il 24.3.1976 in Argentina ed è stato il padrone assoluto della caserma della Marina militare, ESMA sita nel centro di Buenos Aires, da dove sono passate 5.500 persone, delle quali 4.400 sono state uccise e buttate in mare con i “voli della morte”. Massera
 
Saluti di benvenuto:
 
Giuseppina Maturani
Presidente del Consiglio provinciale di Roma
 
Orlandino Greco
Presidente del Consiglio provinciale di Cosenza
 
 
Musiche:
Gabriel Aguilera
(compositore, liutaio e chitarrista cileno)
 
Letture:
Patricia Rivadeneira
(attrice cilena, responsabile Cultura IILA)
 
Carolina Di Monte
(attrice italo-argentina, figlia di desaparecidos)
 


www.24marzo.it


Barbara Balzerani: Perché io, perché non tu

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Promotore evento:
CSOA eXSnia 

 
Reading al libro
“Perché io, perché non tu”
Barbara Balzerani, DeriveAPPRODI, 2009
Venerdì 30 ottobre Ore 20:30
Drammaturgia e voce Tamara Bartolini
Sonorizzazioni, chitarra e voce Michele Baronio
Immagini Camilla Fusco
Sarà presente l’autrice
In funzione bar e trattoria
con specialità di pesce
ingresso a sottoscrizione libera
Storie e analisi per capire
DA CHE PARTE STARE
Ogni venerdì in via Prenestina 173
Perchè io, perchè non tu. Un libro denso e intenso che fa economia di parole per esprimere in poche pagine il dolore di alcune scelte che hanno trasformato una vita, molte vite, la vita stessa di un paese. Un dolore in bilico tra fatti pubblici e sentimenti privati che si nutre della carcerazione speciale della sua protagonista, cresce nel formarsi di una comunità «politica» delle detenute e che si distingue da quello delle recluse comuni. Per proseguire poi nei primi passi incerti, nelle prime parole balbettate, nei primi sguardi allucinati di una libertà costantemente vigilata, e ricattata. Una narrazione che accende improvvisi fasci di luce su eventi esistenziali anche minimali trasformandoli poi, come d’incanto, in secche metafore di una consapevolezza di gravi errori e grandi sconfitte, mai disgiunta però da una ferma, orgogliosa rivendicazione di un’etica della dignità.
Erri De Luca
Prefazione
…Eravamo nelle stesse strade, negli stessi urti contro i poteri costituiti, avevamo collere e compassioni uguali. Le forme furono diverse, le vite nostre e di molti di noi si suddivisero minuziosamente in destini simili a frantumi. Quell’interezza che siamo stati si infranse da dentro, non per i colpi ricevuti da fuori. Anzi, quelli ci avevano indurito, compattando la materia prima delle nostre ragioni. A te è toccata la malora penale, fino all’ultima sillaba di decenni insaccati dentro recinti di sbarre. Tu hai pagato tutto il conto e il compito di stare tra i centimetri per la durata di cinque olimpiadi. In questo paese di insolventi, di chi si può permettere l’acquisto dell’impunità, tu e alcuni dei tuoi avete saldato con il vostro corpo il debito penale di una generazione. Da qualche parte ho scritto: qualcuno in una cella e in un esilio sconta il novecento anche per me. Mi riferivo a te e ai tuoi compagni.
A te ho cantato la mia ballata per una prigioniera e poi l’ho ricantata cento volte su e giù per teatri, a te ho girato tutti gli applausi raccolti. A te ho telefonato in una notte di maggio dentro Belgrado sotto il più violento acquazzone di bombe piovute dall’ovest, incluso il nostro paese ridotto a tappetino e pista di decollo per bombardieri di città vicine. Bombardare una città è l’atto di terrorismo per eccellenza: vuole terrorizzare e distruggere il maggior numero di vite inermi. Il terrorismo comincia a Guernica nel 1937 e continua ovunque un bombardiere, un missile abbia per bersaglio una città.….
Barabara Balzerani nei primi anni Settanta milita in Potere operaio, poi nelle Brigate rosse, con incarichi nella sua direzione strategica. A termine di una lunga latitanza viene arrestata e sconta ventuno anni di carcere.
Ha già pubblicato Compagna luna (Feltrinelli, 1998) e La sirena delle cinque (Jacabook, 2003)

Licenziamento Dante De Angelis: lunedì 26 ottobre la sentenza

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DANTE DE ANGELIS REINTEGRATO!!!! h. 14.30 è appena arrivata la notizia dal Tribunale del Lavoro…
Al presidio in questo momento ci sono circa un centinaio di persone. Una ventina inoltre sono salite con Dante nell’aula dove si sta tenendo l’udienza, il cui resposnso sarà reso noto soltanto nel pomeriggio se non nei prossimi giorni in quanto probabilmente il giudice depositerà la sua sentenza.
Per strada, nei pressi del Tribunale si è raccolto un numero considerevole di persone, semplici cittadini e ferrovieri, amici di Dante, giornalisti e comuni cittadini. Rispetto all’udienza precedente l’affluenza è stata molto maggiore. Da Viareggio, teatro dell’ultima tragedia annunciata rispetto alla sicurezza delle Ferrovie è arivato un autobus  completo. Si stanno tenendo inoltre continuamente interventi dei rappresentanti dell’Orsa, di alcune rappresentanze politiche, dei ferrovieri addetti alla sicurezza. Il presidio si sta arricchendo pertanto di contenuti importanti, partendo sì dal reintegro di Dante De Angelis ma agiungendo soprattutto una discussione  interessante sui temi della sicurezza e dei tagli in questo settore che Trenitalia in questi anni sta operando selvaggiamente, per finire alla denuncia di sempre nuovi incidenti che vengono sistematicamente taciuti dalla stampa. Un grande striscione riproduce la foto del disastro di Viareggio. Mentre Dante è stato licenziato per aver denunciato (e proprio quello era il compito del suo incarico) gravi problemi di sicurezza e il rischio di incidenti poi puntualmente verificatisi, ancora per la strage di  Viareggio non c’è ancora nessun indagato mentre le Ferrovie e la ditta proprietaria della carrozza si rimpallano le responsabilità, gioco reso possibile dall’appalto, subappalto e relativa frammentazione di tutto il settore dei trasporti. Intanto i grandi progetti inultili e costosi avanzano, l’Alta Velocità corre sempre di più a scapito della nostra sicurezza e del trasporto regionale e locale, penalizzando come sempre l’utenza di massa che si serve del trasporto pubblico per recarsi quotidianamente al lavoro, e favorendo invece poche persone che devono recarsi rapidamente dal Nord al Sud del nostro paese per i loro viaggi d’affari. E’ fondamentale riappropriarsi delle strutture pubbliche e non permettere che vengano messe a esclusiva disposizione di pochi! Sarà  possibile seguire la vicenda di Dante ed avere aggiornamenti sulla sentenza sulle frequenze di Radio Onda Rossa. (AM)

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PRESIDIO DI SOLIDARIETA’
 
Lunedì 26 ottobre, presso il Tribunale di Roma, si terrà l’udienza conclusiva della vertenza sul licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza, Dante De Angelis, avvenuto il 15 agosto 2008. Il reintegro di Dante riguarda tutti i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari e i cittadini; la mobilitazione per il suo reintegro è una battaglia di civiltà.  La rivista dei macchinisti, “ancora In Marcia!”, invita coloro che hanno a cuore la sicurezza e le libertà fondamentali a partecipare a un presidio di solidarietà che si terrà in concomitanza con l’udienza presso il Tribunale del Lavoro di Roma alle ore 11,00  presso il Tribunale del Lavoro di Roma Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata Lepanto) Aula 101, primo piano, giudice Conte. Appuntamento alla Stazione Termini, ore 10,15 binario 1, oppure direttamente di fronte all’ingresso del Tribunale alle ore 10,45.
 
Dante fu allontanato dalle Fs con la polizia ferroviaria, un atto che fu definito da più parti di “fascismo aziendale”, per aver segnalato come delegato alla sicurezza, “problemi” ai treni Eurostar. Il fatto destò molto scalpore e suscitò un’ondata di proteste e prese di posizione di  ferrovieri ma anche di semplici cittadini, pendolari, parlamentari, forze politiche, Enti locali, operatori della prevenzione, mezzi di informazione, intellettuali, ecc.
Da allora ci sono stati molti altri incidenti: altri due Etr si sono spezzati, sei lavoratori sono morti sui binari, tre viaggiatori uccisi, quattro orribilmente mutilati dalle porte Killer e trentuno cittadini innocenti hanno perso la vita,
arsi vivi, nella strage ferroviaria di Viareggio. Incidenti che hanno dimostrato la fondatezza delle sue affermazioni e l’impellente necessità di migliorare
costantemente le condizioni di sicurezza, non solo per viaggiatori e ferrovieri ma anche per la cittadinanza tutta.
 
L’attacco frontale ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali da parte delle Fs si è spinto, nel frattempo, molto oltre fino a intimidire, diffidare e minacciare numerosi altri delegati alla sicurezza e a utilizzare lo spettro di questo licenziamento verso ciascun ferroviere per gestire la fase di pesante ristrutturazione in corso, che prevede migliaia di esuberi, riduzione degli equipaggi di guida, separazione e privatizzazione dei settori remunerativi, l’azzeramento del trasporto merci e la marginalizzazione di quello pendolari.
Intimidire i lavoratori e i delegati che si occupano di sicurezza rende meno sicura qualsiasi organizzazione poiché seminando la paura si perde il fondamentale contributo di chi conosce nel dettaglio tutti i processi lavorativi e i rischi connessi. Come in molti altri servizi, anche per i ferrovieri quello di mettere in evidenza i rischi e denunciare i pericoli è un obbligo morale e un
dovere civico che deve prevalere sugli obblighi contrattuali, in particolare quando riguarda la sicurezza el ‘incolumità pubblica. Per queste ragioni la decisione che sarà adottata lunedì prossimo dal Giudice del Lavoro, Dario Conte, assume una importanza decisiva nel campo delle libertà sindacali, della sicurezza ferroviaria e del lavoro ma anche, più in generale, per la libertà di parola ed il diritto di opinione di ciascuno di noi.
 

Con i movimenti sociali in resistenza, contro il golpe in Honduras

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rompiamo il silenzio mediatico!
Un momento di informazione e di approfondimento su quello che succede in Honduras dopo il colpo di stato. Solo media di movimento fanno girare informazioni, mentre quasi nulla passa nell’informazione “ufficiale”. Quindi l’iniziativa nasce per dare una opportunità informativa  dando voce ed un contributo alla resistenza honduregna. E concentrando il nostro sguardo in basso e a sinistra, “giriamo” la richiesta  di sostegno che viene dai movimenti sociali honduregni allargandola alla città, quella che ogni giorno resiste e lotta per la democrazia vera, la libertà e la giustizia, qui da noi e in ogni parte del mondo. E’ quindi anche nell’ottica di attivare un percorso condiviso, che questa iniziativa prende corpo.… sperando che con il contributo di tutt@ possa arrivare ai compagni e alle compagne honduregn@, il nostro… “no estan solos!”

promuovono: comitato Carlos Fonseca, associazione Ya Basta Moltitudia, associazione Italia Nicaragua, Centri Sociali in Action, Strike SPA, Horus Liberato 2.0, Ex 51, Cantiere Sociale Tiburtino, Ex SNIA, .…

Venerdi 23 ottobre
EX SNIA Via Prenestina 173

dalle ore 20,30

  • Voci dall’Honduras (collegamenti telefonici con il Fronte di Resistenza al golpe)
  • Testimonianze, video e foto
  • cena sociale in sottoscrizione al Fronte di Resistenza honduregno

dalle ore 22,00

  • Djset latinoamericano

* tutto il ricavato (tolte le spese) andrà a sostegno del Frente


Sit-in contro il golpe in Honduras

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IL 13 OTTOBRE TUTTI E TUTTE SOTTO L’AMBASCIATA DELL’HONDURAS
CONTRO IL GOLPE MILITARE-FASCISTA
 
Sono trascorsi oltre tre mesi dal golpe in Honduras finanziato e realizzato dalla cricca oligarchica del paese che detiene la totalità della ricchezza e del potere politico e militare.
 
Da quel 28 giugno, giorno in cui ha preso avvio il golpe e la successiva dittatura militare-fascista, si contano a decine le vittime, a centinaia gli arresti e le torture tra la popolazione civile che ogni giorno porta nelle piazze il suo coraggioso NO AL GOLPE.
La giunta golpista per tutta risposta ha sospeso ogni garanzia costituzionale e instaurato lo stato d’assedio attraverso il Decreto Esecutivo PCM-M-016‑2009 del 26 settembre scorso, misura condannata duramente anche dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) in quanto “violatoria del diritto internazionale”.
Questo decreto permette di fatto alla polizia e all’esercito di entrare nelle case e arrestare chiunque sia sospettato di opporsi alla dittatura, avalla la chiusura di giornali e radio e ogni voce che critichi il regime golpista.
In questi tre mesi, le forze democratiche e popolari del paese, hanno costruito una resistenza che si esprime con manifestazioni di massa pacifiche pagando un costo di decine di morti e centinaia di arresti.
Il popolo e la resistenza honduregna lottano incessantemente in ogni momento, ma la fine della dittatura golpista sarà più vicina con la solidarietà internazionale.
 
Portiamo pertanto la protesta sotto le ambasciate dell’Honduras; chiediamo ai governi europei e a quello degli Stati Uniti di rompere definitivamente le relazioni diplomatiche e commerciali con la giunta golpista.
 
Tutti e tutte martedì 13 ottobre ore 17,30 sotto l’ambasciata dell’Honduras in Via Giambattista Vico n.40
 
Contro il fascismo sempre!          No al golpe !             No pasaran!
 
Prime adesioni: Associazione A Sud, Comitato Carlos Fonseca, Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell’Uomo, Comitato Pro Zelaya, Centro Sociale Ex Snia, Collettivo Italia-Centro America, Associazione  Italia-Nicaragua, Annalisa Melandri, Rete Antifascista Metropolitana, SiporCuba, Radio Latina Web, Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive!, Conf. COBAS, Marco Rizzo, Comunisti Sinistra Popolare, redazione Guardare Avanti!, Circolo Celia Sánchez PARMA Ass. Nazionale Italia Cuba, Comité Internacionalista Camilo Cienfuegos, Cicolo la villetta per Cuba Piombino, area programmatica e culturale Sinistra Comunista –PRC, Spazio Sociale Ex 51, Fulvio Grimaldi, Sandra Paganini, Circolo della Tuscia, Italia Cuba

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