Víctor Polay Campos libero adesso!

3 commenti

“Víctor” del pittore peruviano Carlos Ostolaza

Oggi 10 dicembre, Giornata Internazionale dei Diritti Umani, molte persone, avvenimenti, tragedie umane e sociali dovrebbero essere ricordate.

La Colombia martoriata da decenni di politiche sociali, economiche e militari escludenti e assassine, l’Honduras dove i crimini che continuano a commettersi impunemente non riescono ad uscire dal silenzio al quale gli organismi internazionali li condannano giorno dopo giorno, il Messico che sta continuando la sua folle corsa verso l’abisso, le rivendicazioni per una educazione pubblica, degna e di qualità che da Nord a Sud si rincorrono per tutta l’ America latina, gli emarginati, gli esclusi, i poveri di tutto il mondo, per quelli che lo saranno prossimamente anche in in occidente e nel nord del mondo dove la crisi e le misure adottate dai governi impongono ai cittadini  politiche di lacrime e sangue…

Voglio tuttavia ricordare, come simbolo e immagine di questo 10 dicembre il militante dell’ MRTA (Movimiento Revolucionario Tùpac Amaru) Víctor Polay Campos rinchiuso nella base militare del Callao in Perú da oltre 20 anni, che con l’amica Marinella Correggia abbiamo intervistato per il manifesto  qualche tempo fa tramite uno dei suoi avvocati.

Víctor Polay Campos ha richiesto recentemente il suo trasferimento presso un carcere civile, decisione che si trova adesso  al vaglio del Tribunale Costituzionale.

Questo sito solidarizza da tempo con la richiesta di libertà totale per Víctor Polay Campos, il quale  penso abbia da tempo pagato lo scotto che la lotta per la libertà del suo popolo gli ha richiesto.

Il centro studi andino Pukara organizza per oggi 10 dicembre a Santiago del Cile una giornata di omaggio per Víctor,  dove gli verrà intitolata una piazzetta con il suo nome e un busto che lo raffigura.

Questa è invece  la poesia che l’amica Rosina Valcarcel,  nota poetessa peruviana gli ha dedicato:

NOI

(A Víctor)

Abbiamo inventato la storia

L’alba già esisteva quando aprimmo gli occhi

La patria era bella come il colore della barca sul mare

I nostri racconti nel bosco

Balbettio di sospiri e lacrime

Il mio corpo di fango si sgretola

Emarginazione, miseria, la vergogna rosso zafferano,

I polmoni degli altri sparpagliati

Nel vivavai della capanna andina prendemmo il suo odore

Nel fuoco lugubre di Lima tesso la mia solitudine

 

Racconto che non lo conosco?

Sì, ho visto il vostro camion partire all’alba

mentre il mio occhio era aperto sulla roccia piu alta

 

Cari compagni

 

Come tornare?

Il riposo della guerriera avvenne

Cadendo vicino al fiume di sangue

 

Ah! mio Comandante, mio grande Compagno

Come non smarrirmi fino alla rabbia

con il giorno che spargi e il pomeriggio che raccogli a pezzi

 

(Trad. Annalisa Melandri)

 

 

 

 

 

 

 

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    angelo ha detto:

    sono indignato . che si può aspettare da una persona che difende a gente che a violato i diritti umani , che a lasciato famiglie distrutte e un paese quasi distrutto .io ti consiglio di parlare con i famigliari che a ucciso questo assassino e penserai come la pensiamo tutti i 30 milioni di peruviani

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    Annalisa ha detto:

    mi spiace deluderti, non tutti i 30 milioni di peruviani la pensano come te. Ne conosco moltissimi che (per fortuna) hanno opinione diversa su tante cose, prima di tutte chi ha veramente violato i diritti umani, chi ha lasciato famiglie distrutte e chi ha distrutto un paese. Hai mai letto el informe de la Comision de la Verdad?

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    Rosina Valcarcel ha detto:

    Cara Annalisa Melandri, gratas sorpresas encontrar el dibujo “Víctor” del autor Carlos Ostolaza, y uno de mis poemas inspirados en el compañero Polay Campos. Grazie mille, bacinos.

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