ENI e Chávez

42 commenti

Fonte: la Repubblica del 27 gennaio 2010

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    Annalisa ha detto:

    @MC
    talmente tanto barzelletta e grottesco che Repubblica ci pubblica anche una vignetta…
    ti rendi conto che dopo aver passato annia dirne di tutti i colori su Chavez, dopo aver usato tutti gli aggettivi più strampalati possibili, adesso gli viene in mente soltanto “vulcanico”? il presidente vulcanico..
    mah
    beato chi ci crede

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    mc ha detto:

    Non cessi di stupirmi, Annalisa. Non so per quale motivo tu sei messa in testa che La Repubblica, quotidiano di De Benedetti, abbia un qualche grado di asservimento nei confronti dell’Eni. Ma se così davvero fosse, ti pare che il giornale — dopo avere “censurato”, per non dispiacere il socio d’affari del padrone, le notizie su RCTV — pubblicherebbe una vignetta nella quale la stessa Eni viene descritta (cosa non propriamente lusinghiera ) come un cagnolino affamato che risponde al fischio di Chávez? Credimi, Annalisa: la Repubblica non ha scritto nulla sugli ultimi avvenimenti venezuelani per le ragioni più banali. Per distrazione, o, semplicemente, perché così è girata al caporedattore di turno. Almeno per una volta, cerca di non farti travolgere dalla tua passione per le teorie cospirative

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    A. ha detto:

    pure tu mi stupisci Massimo, e dire che ci hai anche lavorato in un giornale…

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    mc ha detto:

    Non esiste al mondo un quotidiano che un giorno censura le notizie dal Venezuela per compiacere l’Eni (perche mai, poi, Repubblica dovrebbe compiacere l’Eni? Me lo sai spiegare?) e che il giorno dopo pubblica un’ insultante vignetta nella quale l’Eni viene descritta come un cagnolino affamato che risponde al fischio di Chávez. La verità, Annalisa e’ che ti sei fatta trascinare dalla tua “storica” antipatia per la Repubblica e per Omero Ciai. Ed hai scritto cose che non stanno né in cielo né in terra.

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    Lucio ha detto:

    Cavallini, datti all’ippica!
    Continui a girare per tutti i siti che parlano di america latina e racconti solo balle. Di motivi per sospendere RCTV, come Globovision, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Il fatto che siano ancora lì, dimostra solo che Chavez è mostruosamente tollerante, fino all’autolesionismo, ed infatti a causa di questo buonismo stramaledetto l’oligarchia rancida continua ad approfittarne. Non si può accettare che con le loro TV chiamino i militari ad un colpo di stato e invitino ad uccidere Chavez, come purtroppo continua ad accadere. Gli unici che come dici tu, con la finezza che contraddistingue i provocatori di professione (che poi frignano se Chavez si esprime in modo poco forbito) hanno “le palle piene del socialismo” sono i tuoi amici della destra colombo-venezuelana. Per il resto siamo noi ad avere le palle piene dei tuoi post inutili che vorrebbero essere dannosi come RCTV, senza per altro riuscirci.

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    Pierluigi Prosecchi ha detto:

    lucio, ma tu sei abbonatp RCTV che sai quello che dicono.
    Tu hai sentito con le tue orecchie queste frasi” con le loro TV chiamino i militari ad un colpo di stato e invitino ad uccidere Chavez, ” oppure te le hanno raccontate.
    Lucio, sei d’accordo con me allora di portare la stessa legge Venezuelana anche in Italia? Quante firme, prevedo.

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    Lucio ha detto:

    Se vuoi promuovere una legge per permettere a Chavez di parlare agli italiani a reti unificate, te la firmo subito.
    Lasciamo stare la storia dell’abbonamento a RCTV, perchè se non ti sei accorto di queste cose che si ripetono da 10 anni… non serve nemmeno che ti veda le registrazioni, tra l’altro ampiamente denunciate, che puoi tranquillamente trovare in rete. Per quanto mi riguarda ho avuto il piacere di apprezzare cosa siano RCTV e Globovision quando sono stato in Venezuela e lo spettacolo è stato semplicemente indecente e ributtante. La domanda vera dovrebbe essere, come mai RCTV viene sospesa solo adesso e Globovision è ancora lì e purtroppo chissà ancora per quanto?

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    Pierluigi Prosecchi ha detto:

    Sicuramente le novele che trasmettono sono piuttosto bruttine,ma sai piacciono molto a quelle latitudini. Poi se non piacciono le critiche al potere, anche a me non piacciono, chiuderei subito, Santoro, la Dandini, certi servizi di rai 3, alcune radio militanti, ma il governo Italiano come quello Venezuelano soffre di buonismo.Insomma sarebbe bene chiudere chi critica il potere costituito. Mi trovo d’ accordo con te Lucio. La mia proposta è che anche in Italia ci sia la LEY resorte, uguale. Per permettere a Berlusconi di parlare in catena, quando vuole. Se ti piace in Venezuela, e la trovi democratica, è giusto che ti batti per farla passare anche in Italia. So che possiamo contare anche su di te. Grazie.

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    Annalisa ha detto:

    Se Berlusconi parlasse di aumento del salario minimo, di nazionalizzazione di acqua e dei settori strategici, di aumento dell’età scolare, di accesso alla sanità e all’istruzione completamente gratuiti, firmerei a occhi chiusi la legge caro Pierluigi. Il problema come sempre è da che parte si sta e di che potere si sta parlando, è vero che come dicevanoi vecchi anarchici non ci sono governi buoni ma è anche vero che tutti i poteri non sono uguali.

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    Lucio ha detto:

    1) Il potere costituito è quello capitalista ed è stato il popolo venezuelano, volendo Chavez, a incrinarlo
    2)La maggior parte dei mezzi di comunicazione in Venezuela continua ad essere antichavista e deve essere riequilibrata la situazione. Anche in Italia c’è un forte squilibrio, sempre a vantaggio del capitalismo ma, guarda caso, per correggerlo occorrerebbe andare nella direzione opposta a quella da te pensata
    3)La tua proposta è ottima perchè considera approfonditamente la differenza delle due situazioni, quella italiana e quella venezuelana. Ti confesso che l’avevo già capita, anche senza nuova spiegazione. Ti proponevo una correzione per coglierne veramente lo spirito democratico che la anima: visto che il problema è il disequilibrio nello spazio televisivo tra le concezioni del mondo a tutto vantaggio dell’ideologia capitalista, bisognerebbe dare voce a Chavez sulla TV italiana.
    4) Per quanto in Italia la situzione informativa sia penosa, non mi risulta che si usino ancora tali spazi per promuovere colpi di stato, nemmeno la dandini…

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    Pierluigi Prosecchi ha detto:

    Annalisa, Berlusconi parla delle cose che dici tu, come lo fa Chavez, senza contraddittorio è facile, dire le cose che il popolo vuole sentire. Lasciamoli parlare, a ruota libera, vedrai che ascolti tutto quello che ti piace. Poi se esiste un opposizione, come in Venezuela e in Italia, non a tutti piace essere costretti ad ascoltare quello che dice il potere. Lo dimostra quello che dici. Quando parla Chavez, perchè, non sono libero di guardare i cartoni animati? Annalisa non può esistere due pesi e due misure. La maggioranza degli Italiani chiede di ascoltare Berlusconi, che ti piaccia o no. Se protesti sicuramente sei organizzata, da poteri forti, che non vogliono Berlusconi. Mi auguro che in Venezuela qualche blog difenda Berlusconi dagli ignobili attacchi della magistratura. Che come si sa è pagata dalla CIA, come dice Lucio, La rete è piena e dimostra ampiamente ‚Di Pietro chi è, un mercenario pagato dalla CIA. Attendo le vostre firme.

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    V ha detto:

    […]Annalisa, Berlusconi parla delle cose che dici tu, come lo fa Chavez, senza contraddittorio è facile, dire le cose che il popolo vuole sentire[…]

    Non lo credo, dal momento che Globovision,Venevision,Rctv solo per citarne alcune, il contraddittorio lo emettono quotidianamente, al contrario del banana italiano.

    […]Lasciamoli parlare, a ruota libera, vedrai che ascolti tutto quello che ti piace,

    …non a tutti piace essere costretti ad ascoltare quello che dice il potere.[…]

    Sono d’accordo!… e che cosa si dovrebbe ascoltare da queste parti?Rai1 Rai2 Rai3 Rete4 Canale5 Italia1 La7…qualche commerciale..arrivando a Mtv…

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    mc ha detto:

    Lucio, innanzitutto grazie per quel “Cavallini datti all’ippica”. Mi ha ricordato i tempi felici (e ahimé lontanissimi) dell’asilo infantile. Quanto al resto, significativo mi pare il fatto che tu senta il bisogno di raccontar balle per sostenere la tua tesi. Da RCTV non è, ovviamente, venuto alcun appello ai militari per un golpe. Tanto che a queste cose il buon Diosdado Cabello (tanto diligentemente ripreso dalla nostra Annalisa) non fa neppure accenno. Comunque hai ragione tu: Chávez è troppo buono. E tu essendo più realista del re (o più chavista di Chávez) sei addirittura buonissimo. Un autentica leccornia per tutti coloro che sono alla ricerca di esempi di prosa asservita al potere. Il quale potere — ha ragione Annalisa –non è sempre uguale. Quello di Chávez è infatti — in termini di personale narcisismo e di culto della personalità — molto più uguale degli altri. Prova a pensarci, Lucio: due mesi filati di questo spettacolo mussoliniano (mi pare che nessuno abbia smentito i dati che io ho fornito). Non so se il termine “averne le palle piene” sia il più consono al “bon ton” di questo blog (e se così non è me ne scuso). Ma credo che, su qualunque parte del corpo stia gravando, il peso di questa perenne esibizione risulti ormai intollerabile per ogni persona che, in Venezuela o altrove, abbia conservato un minimo di spirito libero. Il che non mi pare il tuo caso. Continua, dunque, ad ascoltare e ad applaudire, Lucio. E che buon pro ti faccia.

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    Laqualunque ha detto:

    .” Ma credo che, su qualunque parte del corpo stia gravando, il peso di questa perenne esibizione risulti ormai intollerabile per ogni persona che, in Venezuela o altrove, abbia conservato un minimo di spirito libero. ”

    mc,ma ti rendi conto di cosa scrivi!!
    ma se sonno 10 anni che regolarmente
    il popolo Venezuiliano vota per Chavez,
    una cosa veramente mi fa piacere e che non
    hai finito di mangiarti il fegato perche
    alle prossime ellezioni se il popolo lo
    vuole ci sara ancora lui e cosi per anni
    e anni e io godo e tu?
    tu continua a mangiarti il fegato!
    piutosto vai a guadagnarti il pane
    onestamente che gli indios ne hanno piene
    le palle di dare da mangiare a dei
    parasiti come te.
    Laqualunque

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    Lucio ha detto:

    Che mc neghi l’evidenza è ovvio, lo fa di mestiere, e non da adesso. Per gli altri non si capisce che gusto ci trovino. Che RCTV e Globovision siano centri golpisti, è dimostrato da tutta la storia degli ultimi 10 anni. Per tanto dovrebbero essere chiuse entrambe e se non lo si fa, questo, rappresenta una pericolosa concessione ai settori imperialisti e razzisti, che useranno, come hanno già fatto, queste armi per cercare di riportare il Venezuela ad una condizione di colonia, per togliere alle persone tutti i diritti che hanno acquisito durante i goveni di Chavez, per depredare il paese sulle spalle del popolo. Come successe in Nicaragua con la Violeta Chamorro ed i seguenti governi, che con la loro politica anticomunista hanno riportato gli indici di analfabetismo al di sopra del 30% in 16 anni. RCTV e Globovision, sono strumenti di questa gente e la cosa è già dimostrata, non parliamo di congetture.
    Parlare di verità e difendere RCTV sono due cose che non stanno insieme.

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    Dammuso ha detto:

    sembra proprio che del venezuela pochi sappiano qualcosa..lucio in particolare non ha idea di cosa succede laggiù..me lo vedo passeggiare al tramonto per petare ammirando l’avila e sognando il socialismo bolivariano…Lucio callate.!.la più grave crisi dai tempi di marco andres peres (1958) affligge il venezuela..15000 morti ammazzati l’anno, crisi di approvigionamento elettrico..economia di porto..inflazione al 40 per cento (che affligge i più poveri) e via così..Lucio abbi il buon senso di tacere.

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    Lucio ha detto:

    Ecco un’altro cioccolataio, Dammuso, che si atteggia a saputello, dicendo agli altri di tacere, in un forum di discussione. Il nostro espertone, a cui piace tanto impartire lezioni ed imporre il silenzio, inizia chiamando “Marco Andres Perez” quello che era “Marcos Perez Jimenez” (ma lo consideriamo un’altro degli errori di battitura che affliggono i nostri furbetti) e poi prosegue, cosa più grave, citando dati inventati o gonfiati riguardanti alcuni problemi, senza citare nessuno dei dati che dimostrano i progressi eccezionali delle classi popolari effettuati grazie alla politica del governo Chavez. Così facendo dimostra solo che la sua mala fede è uguale alla sua saccenza.
    Riporto per informazione i dati dell’INE:
    Inflazione: 25% e non al 40% (tra l’altro in questo dato non si considera che molti generi di prima necessità sono o a prezzo calmierato o gratuiti, la statistica comprende solo il settore capitalista)
    Omicidi: 42 ogni 100000 abitanti all’anno, il che significa 12000 e non 15000. Nel mese di gennaio 2010 si è registrata una diminuzione del 60% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
    Riduzione della povertà: dal 54% al 30,4%, dato entro il quale va considerata la povertà estrema, dal 29,8% al 9,4%
    Disoccupazione: dal 14,6% al 7%
    Analfabetismo: dal 9% a territorio libero dall’analfabetismo secondo l’ONU (solo Cuba e ora, forse, la Bolivia hanno raggiunto questo traguardo)
    Mortalità infantile: dal 19x1000 al 13,4x1000
    Speranza di vita: da 77 a 82 anni
    Sanità: da esclusiva a gratuita per tutti
    L’economia è cresciuta a tassi del 5–6% ogni anno, dal 2003 (anno del boicottaggio di PDVSA) fino al 2008. Nel 2009 in conseguenza della crisi globale si registra un +0,5%. Molto si sta facendo per uscire dal modello di stato petrolero, che impone di importare quasi tutto e di non sviluppare un’industria nazionale. Le molte nazionalizzazioni ed i massicci investimenti produttivi rispondono ad una politica di sostituzione delle importazioni che beneficia in misura crescente tutto il paese. Parallelamente a ciò tutti hanno potuto vedere un espandersi, negli anni di Chavez, della democrazia in ogni ambito e della partecipazione popolare.
    Ci sarà un motivo se sono 10 anni che Chavez vince?

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    mc ha detto:

    Lucio, per carità, fermati agli errori di battitura, perché appena di allontani da queste sciocchezzuole scrivi cose che non stanno né in cielo né in terra. O meglio: stanno solo nel cielo della propaganda chavista. Prendi il caso del tasso di omicidi. Dovunque tu sia andato a prendere i dati che dai, il tuo modo di metterli in relazione tra loro testimonia soltanto l’urgenza di un buon corso di statistica elementare. In Venezuela i dati ufficiali più recenti danno un tasso di omicidi pari a 49 ogni 100.000 abitanti sul territorio nazionale (era a 20 quando Chávez ha cominciato a governare) e 133 a Caracas (ma alcune analisi di gruppi privati arrivano addirittura a 160–18)0. Quando Chávez ha cominciato a governare era a 63. Va da sé che non tutte le colpe di questo vertiginoso aumento vanno imputate al governo (che comunque, in questo campo, ha fatto meno di niente). Ma davvero non c’è ragione per nascondere i dati. L’inflazione è oggi, è vero, poco sotto il 30 per cento. Ma è di gran lunga la più alta del continente e sicuramente conoscerà un’impennata dopo la svalutazione del Bolivar forte. Tutti gli economisti prevedono per quest’anno, come correttamente indica Dammuso, il 40 o più per cento. E gli effetti sulla popolazione già si sentono. Nessuno nega che Chávez abbia moltiplicato la spesa sociale, ottenendo in questo campo (ci sarebbe mancato altro) buoni risultati. Ma questi risultati hanno tutta la fragilità delle politiche puramente assistenziali. Contrariamente a quello che tu scrivi, Chávez a non ha fatto nulla per diminuire la dipendenza dal petrolio. Ed ha trasformato il PDVSA da una molto efficiente macchina per produrre profitti che consumava pro domo sua, in un gigantesco ed inefficientissimo carrozzone politico al servizio del suo potere personale. I nodi di questa politica stanno venendo al pettine. E non c’è propaganda che tenga, caro Lucio.

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    Lucio ha detto:

    No mc, sono i tuoi dati che sono quelli dell’opposizione e della propaganda anti-chavista. In particolare gli economisti che sostengono che con il nuovo cambio l’inflazione crescerà (anche se il 40% è solo una cifra sparata a casaccio), lo sostengono sulla “base” di una “valutazione”-auspicio: e cioè che la produzione nazionale non cresca inquanto le varie nazionalizzazioni (sempre brutte dal loro punto di vista) non consentirebbero il rilancio della stessa. Mentre lo scopo del governo è proprio quello, attraverso un sistema produttivo più integrato e organizzato, di rilanciare la produzione nazionale. Gli investimenti produttivi sono stati i maggiori della storia del venezuela. La previsione di Giordani è quella di avere un’inflazione non superiore al 22% nel 2010 e di continuare ad abbassarla gradualmente negli anni successivi. Anche la cifra “recente” degli omicidi che dai non è dell’Istituto Nazionale di Statistica, ma è frutto di “studi” privati antichavisti. Ora è presto per giudicare questo aspetto, ma mi pare significativo il dato di gennaio 2010 comparato con quello di gennaio 2009 che vede una caduta degli stessi del 60%.
    Mi fa piacere che finalmente anche tu riconosci, seppur a denti stretti, il resto dei dati favorevoli al governo.
    A settembre vedremo, ancora una volta, come li valuta e li vive il popolo venezuelano.

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    mc ha detto:

    Giordani è anche il ministro che aveva detto — ripetendo asserzioni del grande leader (il quale, come quell’altro di piazza Venezia, “ha sempre ragione — che l’economia venezuelana “era la più attrezzata del continente” di fronte alla crisi globale. Infatti è oggi l’unica, in America Latina, ad essere ancora in piena recessione. Il rilancio della politica della “sostituzioni di importazioni” mi sembra soltanto l’ammissione di un fallimento, una promessa vuota, perché semnza alcuna strategia. Il chavismo s’è ingrassato col petrolio, o meglio, è una grande ed inefficiente macchina assistenziale che, basata sui proventi del petrolio, adesso non sa come mettersi a dieta. Vedremo a settembre. Anche se la mia impressione che Chávez, monopolizzando i media ed inventandosi un’aggressione colombiana ed un tentativo di “magnicidio” al giorno — a proposito hai dato un’occhiata alla grottesca vicenda di Laureano Márquez (questa volta ho messo persino l’accento sulla a, per lasciar spazio ai tuoi soliti diversivi ortografici) — sia alla ricerca di una scusa per evitarle, le elezioni di settembre. Stiamo a vedere. Tu, intanto, cerca di diversificare le tue fonti. La sola visione degli Aló presidente e delle trasmissioni in catena, non solo offre una deformata della realtà, ma crea una sorta di permanente universo parallelo dove l’intelligenza critica è messa rigorosamente (e volontariamente) al bando. Ed anche questa la morte dell’intelligenza critica — è una delle cause del (forse definitivo) declino del chavismo.

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    Lucio ha detto:

    Sì! Ti piacerebbe!…
    Vedi mc, purtroppo continui ad essere impreciso. L’economia venezuelana non è mai andata in recessione. La recessione è per definizione caratterizzata da una crescita negativa, e dopo diversi anni di crescita molto sostenuta ininterrotta (dal 5 al 6%), nel 2009 a causa della crisi capitalista, ha registrato un +0,5%. Mentre altri paesi della regione hanno sperimentato la recessione.
    Inoltre nel periodo di crisi in Venezuela non si sono persi posti di lavoro, anzi la disoccupazione è calata costantemente, e non sono state ridotte le missioni sociali. Credo che non si possa dire della maggioranza dei paesi della regione.
    Alla luce di questo non puoi dire che Giordani sia uno che le “spara grosse”, tanto per fare propaganda. Tra l’altro non è molto incline, personalmente alla propaganda. Per il resto tu hai “l’impressione” che la sostituzione delle importazioni, sia una promessa vuota. Così come hai “l’impressione” che Chavez volgia evitare di andare alle urne a settembre. Possiamo lasciar da parte le impressioni? Perchè vedi, solo per fare un esempio, la sostituzione delle importazioni si basa sulle nazionalizzazioni in primo luogo dei grandi centri produttivi, del credito e di alcune unità del settore della distribuzione. Ora incrementando la produzione nazionale, da una parte si riduce l’impatto del flusso di denaro proveniente dalla commercializzazione del petrolio (che è il primo fattore di generazione dell’inflazione nel caso venezuelano, ovviamente se e quando, come con chavez questa massa di denaro viene fatta entrare nel circuito dell’economia nazionale), dall’altra permette di agire sui prezzi al consumo, regolandoli (offerte a prezzi più bassi) e questo permette di contrastare la speculazione dei privati (che è l’altro fattore importante di generazione dell’inflazione nel caso venezuelano). Il tutto permette un’ulteriore diminuzione della disoccupazione, già oggi attestata al 7%.
    Forse una strategia c’è. Comunque ti ringrazio dei consigli e ti lascio con un consiglio mio: cerca di affidarti meno alle tue impressioni ed ai tuoi desideri di antichavista e guarda un po’ più in profondità il processo bolivariano, anche se la cosa disturba lo schemino confezionato dalla propaganda internazionale delle destre.

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    Pierluigi Prosecchi ha detto:

    Lucio, perdonami, ma i dati li puoi trovare anche su Internet, il Venezuela è in recesione, da circa un’ anno. Non di molto ma il segno è meno. Come d’ altronde gran parte del mondo. Credemi sono dati reali, non creati dalla CIA.……Il problema del doppio mercato privato e pubblico, sta creando molti problemi, perchè ci si trova in una falsa concorrenza. I privati annaspano con loro i loro operai e impiegati. Il pubblico drogato con i soldi dello stato, fa concorrenza sleale. Questo in poco tempo creerà, dei grossi problemi, anche sul fronte occupazione. ma con l’ arrivo di Valdès, sicuramente tutto andrà in ordine. L’ uomo forte, al momento giusto. Cosa ne pensi Lucio?

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    mc ha detto:

    Il tuo problema, Lucio, è che prendi per oro colato tutto quello che dice la reincarnazione di Bolivar. Vero è, infatti, che all’inizio dell’anno l’infallibile inquilino di Miraflores aveva solennemente dichiarato (24 gennaio 2009): “Non siamo ne saremo in recessione. Dovesse anche il prezzo del petrolio scendere a zero dollari, il Venezuela non entrerà in recessione”. E invece in recessione il Venezuela ci è entrato con entrambi i piedi. Ci è entrato a novembre, visto che i dati — quelli ufficiali del Banco Central — hanno rivelato nel terzo trimestre una contrazione del 4,5 per cento, seguita ad un’altra contrazione, del 2,4 per cento nel secondo. Per il 2010 tutti gli economisti — compresi quelli governativi — prevedono una contrazione tra l’1 ed il 2 per cento. Vero è, anche, che l’ineffabile Giordani — personaggio che, prima di diventare uno dei caporalmaggiori al servizio di Chávez, fu, in effetti, un buon economista — ha a questo punto dichiarato che il PIL non è un indicatore valido del benessere d’un paese e dello stato della sua economia, ma la recessione c’è. C’è anche se il gran sacerdote della rivoluzione bolivariana ha detto che non ci sarebbe stata. C’è e ci sarà, più profonda e più prolungata che in qualsivoglia altro paese dell’America Latina.Tu a questo punto, seguendo la linea del clown di Miraflores e del suo patetico ministro dell’Economia, inizi la tiritera sul progetto di diminuire la dipendenza dal petrolio aumentando la produzione e bla bla bla. Tutto bellissimo. Ma solo uno sciocco o un catetechista — scegli tu la categoria nella quale inserirti — può pensare che il governo (al potere da 11 anni) possa riuscire a fare, in tempi di crisi profonda, quello che (per convenienza politica e per insipienza) non è riuscito a fare in tempi di super-boom. E qui mi fermo. Io non ti chiedo di abbandonare la tua fede, Lucio. Ma almeno piantala di inventarti dati. Ci risentiamo a settembre.

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    Lucio ha detto:

    So che la questione non è molto importante ai fini del discorso generale che stiamo facendo, ma per essere precisi, ed io non invento mai dati (ma mi baso solo ed esclusivamente sull’Istituto Nazionale di Statistica, sul Banco Central o su fonti ministeriali, escludendo a priori “istituti” privati di ogni genere), il primo trimestre si è chiuso con segno +, il secondo ed il terzo (come riporta questa volta correttamente mc) con segno meno, il quarto di nuovo positivo. Ora non occorre essere Piero Sraffa per capire che su base annuale non bastano due trimestri negativi per dire che si è in recessione. Vista la ripresa del IV trimestre , a metà novembre il ministero prevedeva di chiudere l’anno con un +0,5%.
    Ora, se anche la previsione fosse stata ottimistica (ed i dati definitivi sul IV trimestre devono ancora essere pubblicati dal Banco Central) e come dice Prosecchi, su base annuale dovesse registrarsi un lieve segno meno, non mi pare che si possa dire “la recessione c’è e ci sarà più profonda e prolungata che in qualsivoglia altro paese dell’America Latina”. Questo è evidentemente un auspicio di mc, senza nessuna base reale, ma forse solo una sua impressione. Detto questo non vedo l’ora che arrivi settembre.
    Bentornato Prosecchi! Non ti metterai anche tu a fare il gufo! La tua uscita sul prossimo aumento della disoccupazione ha più a che fare con la superstizione (o con la jettatura) che con un’analisi seria. Ed è strano, da parte tua, che nonostante le evidenti differenze nella valutazione del governo Chavez, ti riconosco serietà nella maggior parte degli interventi. Che ne dici se ne riparliamo appena giungono nuovi dati sull’occupazione nel 2010?
    Saluti e a presto…

  25. avatar
    mc ha detto:

    Lucio, io non auspico proprio niente. Io constato che tu hai di fatto sciorinato dati inventati (se quelli che ho dato io sono giusti, i tuoi sono sbagliati, non c’è scampo), oppure pateticamente contradditori (prima dici che il quarto trimestre è stato positivo, poi dici che i dati ancora non si conoscono. Quello che invece già si conosce — lo conoscono in effetti anche i bambini, non solo Sfraffa — è la definizione classica di recessione . Definizione che, su qualunque testo scolastico, dalle medie in su, così recita: un paese si considera in recessione dopo “due o più trimestri di declino del prodotto nazionale lordo”. Ergo: il Venezuela è in piena recessione, in recessione dura. Lo dicono le cifre, lo ha ammesso il governo. E solo qualche scioccherello più realista de re (non farò nomi per carità di patria) insiste a dire che non è vero. Nessuno ti chiede di rinunciare alla tua fede, Lucio. Ma questo è un fato: tra i grandi paesi latinoamericani, il Venezuela è quello che sta facendo registrare i dati di gran lunga peggiori, nel campo dell’inflazione ed in quello della crescita. Speriamo che per la fine del 2010 (quando arriveranno i dati di cui vuoi discutere con Prosecchi) siano cadute le fette di prosciutto che porti sugli occhi.

  26. avatar
    Lucio ha detto:

    No, tu hai riportato i dati (giusti) che ti facevano comodo, io li ho riportati tutti, per avere una visione più completa. Inoltre il fatto che i dati del IV trimestre debbano ancora essere ufficializzati, non significa che non si sappia che il trimestre è positivo; capisco la voglia di fare polemica che ti anima, ma non puoi dire che si tratta di una contraddizione. Sulla definizione che dai di “recessione”: è quella non di tutti i testi…etc, ma solo quella in voga negli USA, dove risiedi. Va benissimo, ma allora la recessione è già finita. Altrimenti se fai il conto su base annuale, bisogna vedere se il Venezuela ci sia mai entrato. In entrambi i casi la tua frase, “è in piena recessione, in recessione dura”, riflette i tuoi desideri, e conferma che questi tuoi desideri ardenti sono la vera base delle conclusioni alle quali vuoi arrivare.
    Mi pare a questo punto che la discussione si sia davvero esaurita. Arrivederci a settembre.
    Saluti

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    mc ha detto:

    Addio Lucio. A questo punto credo anch’io che tu abbia fatto tutte le brutte figure che potevi fare.

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    dibattito chiuso ha detto:

    Giusto per mettere in puntini sulle “i” e chiudere un dibattito troppo a lungo vissuto sulle invenzioni di Lucio e di altri fans di Chávez. Fonte: lo stesso ministro Giordani, dichiarazioni del 29 dicembre. Il 2009 si chiude per il Venezuela con un calo del 2,9 per cento del Pil. Per il quarto trimestre – quello che secondo Lucio “già si sa che sarà positivo”, ci si attende un calo del 4,6 per cento. Previsioni (di Giordani) per il 2010: un altro calo tra l’1 ed 2 per cento. Lucio dice che non c’è recessione. Tanto vale, già che c’è, che dica anche che in Venezuela gli asini volano (il che è palesemente falso, dato che gli asini, nel Venezuela di Chávez, vengono usati, con le zampe ben a terra, per dirigere l’economia. Perché non ti trasferisci a Caracas, Lucio? Potresti fare carriera come direttore dell’ufficio statistiche)

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    roberto ha detto:

    Mc, sei un poveretto.

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    mc ha detto:

    Un poveretto? Ma non avevi detto che m’ero arricchito grazie alla Cia? : - )

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    Annalisa ha detto:

    Veramente Giordani ha detto che in Venezuela nel 2010 ci sarà una crescita pari al 3–4%.…

  32. avatar
    mc ha detto:

    No Annalisa. Il 29 dicembre Giordani ha detto che nel 2010 ci sarà una decrescita. Poi, il 9 gennaio, dopo l’annuncio della svalutazione del bolivar, nel corso di un “Aló Presidente” e sotto il vigile sguardo della reincarnazione di Bolivar, ha molto genericamente affermato che, grazie alla svalutazione ed al piano di “sostituzione di importazioni”, la tendenza può essere invertita (non l’avesse fatto, oggi certamente non sarebbe più ministro dell’economia). Non escludo che, in altre occasioni, abbia parlato anche del più 3–4% di cui tu scrivi (per compiacere Chávez Giordani ne spara tante che, una più una meno…). Comunque sia: nessuno (tranne, ovviamente, il simpatico ed ineffabile Lucio, al quale fossi in te non darei corda) può seriamente negare che il Venezuela sia in recessione. Spero tu non voglia riaprire la discussione su questo punto. Quanto al futuro, quest’ultimo, com’è noto, omericamente giace sulle ginocchia di Zeus. E se tu — come mi par di capire — credi che Zeus e Chávez siano la stessa persona, tutto, a questo punto, è, per te, davvero possibile…: - )

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    V ha detto:

    @Annalisa

    Grazie ancora, per il tuo bellissimo blog.

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    Bruno ha detto:

    MC: io ho sentito con le mie orecchie queste frasi “con le loro TV chiamino i militari ad un colpo di stato e invitino ad uccidere Chavez,”… io abito a Venezuela e devo dire che RCTV e’ golpista e fa schifo.

    http://defendiendolaesperanza.blogspot.com/2010/01/rctv-apoya-la-solucion-militar-para.html

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    mc ha detto:

    Quali frasi hai sentito, Bruno? Perché non sei un po’ più preciso? L’unica frase di cui c’è qualche traccia concreta — ma significativamente non nel decreto col quale il ministro Diosdad Cabello ordina la chiusura di RCTV — è quella pronunciata in un’intervista dal segretario della FederCamara e riportata mutilata da alcuni media ultrachavisti. Noel Alvarez ha detto che se si vuole evitare la deriva autoritaria in corso “la soluzione è militare”. Ed ha subito aggiunto: “nel senso che gli impresari devono militare nella federcamara e nelle loro organizzazioni di categoria (ne ha fatto un lungo elenco)”, manifestando così in modo organizzato, il proprio dissenso per la politica governativa. A questo punto l’intervistatore ha aggiunto che lui è d’accordo, e che altrettanto dovrebbero fare tutti i cittadini, militando in partiti e movimenti sociali per manifestare il proprio dissenso “in forma democratica e pacifica”. Ora, si può, con molto maliziosa fantasia, ipotizzare che Alvarez e l’intervistatore stessero giocando con le parole e in realtà intendessero subliminalmente suggerire una “solución militar” vera, con “militar” aggettivo e non verbo. Se vuoi l’intervista con TUTTA la frase incriminata la puoi ascoltare su Kaosenlared (http://www.kaosenlared.net/noticia/video-rctv-llamo-semana-pasada-solucion-militar-para-sacar-chavez-pode). In ogni caso, quale che sia la interpretazione autentica della frase, mi pare che la verità sia molto (ma molto) lontana da quella che tu vai descrivendo. Quelli di RCTV saranno anche golpisti — lo è anche Chávez, dopotutto — ma non sono scemi. Nessuno ha mai fatto appello ad alcuna “asonada militar”, né, tantomeno, ha invitato a uccidere Chávez. Raccontar balle, Bruno, non è mai stata la via miglior per spiegare le proprie ragioni. Anzi: è il modo migliore per dimostrare come le tue ragioni non siano, in realtà, che torti.

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    Annalisa ha detto:

    lasciamo stare le droghe x favore…

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    Annalisa ha detto:

    Cavallini, mica è detto che devi aver ragione per forza tu, non voglio riaprire nessuna discussione ma Giordani ha detto che il Venezuela crescerà del 3/4% il 31 gennaio durante la trasmissione José Vicente Hoy e poi se lasciassi da parte i toni provocatori da osteria che hai, sempre sarebbe decisamente meglio. E qui l’unico che crede di essere la personificazione di Zeus, mi sembra che sia proprio tu.

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    Annalisa ha detto:

    @ V. Grazie a te, mi fa piacere sapere che ci sei sempre.
    @Bruno… bentornato! come stai?

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    mc ha detto:

    Giordani, cara Annalisa, ne dice (e ne fa) di tutti i colori. Il punto in discussione era se il Venezuela fosse o no in recessione. E le cifre — quelle vere, non quelle pateticamente inventate e reiventate da Lucio — dicono inequivocabilmente che è in recessione. Così come, prima, la logica ci aveva detto che la tua idea d’una censura imposta dall’Eni a Repubblica era soltanto una tua molto bizzarra fantasia. Non sono io che voglio aver sempre ragione, Annalisa. Il problema — senza scomodare Zeus — è che, talora, il livello degli interventi in questo blog si abbassa al tal punto che quasi impossibile diventa non aver ragione. Quanto ai “toni da osteria”, sai bene che non ne ho mai usati. Quello che a te da fastidio è, evidentemente, che qualcuno contraddica le scempiaggini propagandistiche che alcuni habitué del tuo blog amano sciorinare (e loro sì usando toni spesso molto peggiori di quelli da osteria).

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    Anonimo ha detto:

    Mc, la tecnica è vecchia; questioni per ore su un punto (giordani afferma che c’è decrescita) poi vieni sbugiardato, e il punto, guarda caso, non è quello…

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    mc ha detto:

    Sveglia , anonimo. Per qualunque persona che “tenga dos dedos de frente” — per compiacerti uso questa espressione tanto cara a líder supremo — l’unico “punto” che davvero conta è che, in Venezuela, la decrescita c’è, a prescindere da quel che Giordani dica o non dica. Tutto il resto sono — come direbbe il grande Totò — quisquilie, bazzecole e pinzillacchere. Rassegnati.

  42. avatar
    Anonimo ha detto:

    CARACAS, 9 FEB (ANSA) — Analistas de Venezuela, de tendencia opositora, reconocieron hoy la necesidad de las medidas de ahorro eléctrico decretadas por el gobierno al tiempo que advirtieron sobre su impacto económico y político en el país.
    El director de la firma encuestadora Datanálisis, Luis Vicente León, dijo que la declaratoria de emergencia eléctrica, aunque necesaria, conlleva restricciones en el orden económico y en la vida de los venezolanos.
    “Vamos a tener una contracción importante en la actividad económica que obliga, sin duda, a recalcular todos

    los estimados iniciales de crecimiento económico”, dijo, al tiempo que pronosticó un Producto Interno Bruto (PIB) entre 0 y –2% para este año.

    La emergencia eléctrica, anunciada el lunes por la noche por el presidente del país, Hugo Chávez, se aplicará, en principio, durante 60 días, acompañada de un plan de multas y premios para quienes consuman en exceso o ahorren energía, respectivamente.
    DAB

    Caspita, tutto da solo senza la scusa dell’ embargo, in solo 10 anni. Non c’è niente da dire quando l’ allievo supera il maestro.

    GRANDE CHAVEZ.….….

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