Maroni: “Cattivi contro i clandestini”

6 commenti

Foto di Annalisa Melandri

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    ernestocheguevara ha detto:

    Mi sembra giusto brava Annalisa, è l’unica cosa da dire a questa tragica macchietta da osteria

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    cometa ha detto:

    …e viceversa!

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    mauro cassano ha detto:

    Cara Annalisa,

    il suo articolo è quanto mai opportuno e appropriato. Gli scenari che si profilano in Italia sono da Notte dei Cristalli: nell’impossibilità di andare alla radice di una crisi economica che avviluppa l’Italia e di offrire delle soluzioni concrete, questo governo distoglie l’attenzione del “pubblico” (ovvero dei cittadini, ma questa parola è troppo rétro)e la dirige vigliaccamente verso un comodo bersaglio.

    Occorre mobilitarsi per impedire che la nostra già fragilissima democrazia sia definitivamente sequestrata da un branco di criminali razzisti, autoritari, clericali, che hanno in spregio la Carta Costituzionale e i principi in essa scolpiti (tra cui quello di eguaglianza di cui all’art. 3 Cost.). Questo sito sta dando all’uopo un contributo importante.
    Con le nobilissime parole e il fulgido esempio delle Madri di Plaza de Mayo anche noi dobbiamo cominciare a dire EN DEFENSA DE LA DEMOCRACIA ¡NI UN PASO ATRÁS!

    Grazie,
    Mauro Cassano
    27 anni, Bari

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    Annalisa ha detto:

    Caro Mauro, tu sei molto gentile, ma sapessi che senso di impotenza di fronte a un fascismo cosi’ evidente e purtroppo credo che un piccolo blog sia del tutto inutile …

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    mauro cassano ha detto:

    Non direi Annalisa…ognuno porta il suo granellino di sabbia sulla strada del cambiamento.

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    Annalisa ha detto:

    questa è una mia riflessione che va avanti da un po’ di tempo a questa parte: ho paura che internet se da una parte sia importante sotto questo punto di vista da un’altra parte non vorrei che fosse controproducente. Non vorrei che si pensasse che le rivoluzioni o i cambiamenti si possano fare seduti al pc… e purtroppo questo mi sembra di constatare a volte. Per questo motivo poi cerco di abbinare al blog “l’agire” come atto pratico o organizzativo conseguente, pur con tante difficoltà. Purtroppo si è perso forse quel “fare politica” nelle strade, nelle piazze, nelle case…si pensa spesso che raccogliendo firme in rete si possa cambiare le cose, divulgando appelli su appelli sia un modo per ottenere qualcosa, spesso non rendensosi conto che anche questo è appiattimento… voglio dire che magari si da più fastidio se ci si facesse sentire tutti insieme per strada a bloccare il traffico per dirne una, ogni giorno per un quarto d’ora, sette giorni su sette… Comunque sia, grazie e un abbraccio…

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