Guido Piccoli: il cortile di casa degli USA non esiste più

9 commenti

Fonte: AMI — Agenzia Multimediale Italiana

Guarda il video dell’intervista a Guido Piccoli realizzata da Alessandro di Rienzo

«In America Latina è esagerato dire che democratici e repubblicani uguali sono e allo stesso modo si comportano, ma c’è parte di verità in questo». Per Guido Piccoli, esperto di America Latina, non vi sarà una immediata e drastica inversione di tendenza nella prossima amministrazione Usa verso i governi e popoli dell’America del sud. «Negli ultimi anni l’autore di politiche più pesanti con i popoli latinoamericani fu proprio il democratico considerato più progressista e più amato John Kennedy», ricorda il giornalista autore di Colombia, il paese dell’eccesso. «La vittoria di Obama forse cambierà qualcosa? Forse a essere un po’ più intelligenti, meno arroganti, al fine di ottenere risultati diversi. Ma sul punto più caldo, sul Venezuela, con Caracas che si pone come capitale in opposizione a Washington, Obama ha detto cose che non fanno ben sperare. Ma con la Colombia, che più ha seguito Bush in questi anni, Obama cercherà di ampliare i diritti dell’opposizione e dei diritti umani», ha auspicato Piccoli.

«Un lavoro non facile» aspetterà Barack Obama nel relazionarsi con quello che Gianni Minà un decennio fa considerava come continente desaparecido. Adesso, spiega Guido Piccoli, «il cortile di casa degli Usa non esiste più».

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    mc ha detto:

    In pochi minuti, Piccoli riesce a dire una sorprendente quantità di cose approssimative, o decisamente inesatte. La più approssimativa: “Negli ultimi anni l’autore di politiche più pesanti con i popoli latinoamericani fu proprio il democratico considerato più progressista e più amato John Kennedy”. Davvero? E in che cosa si concretizzarono queste “politiche più pesanti”? Piccoli si limita a citare un esempio, peraltro grossolanamente sbagliato: la fondazione della School of di Americas (che in realtà risale al 1946). E qui si ferma. Forse Piccoli stava pensando all’invasione della Baia dei Porci. Ma anche i bambini sanno che quell’operazione Kennedy l’ereditò da Eisenhower. E che tutto quello che fece, di suo, fu negare l’appoggio aereo. O forse Piccoli pensava alla gestione della crisi dei missili. Ma anche in questo caso si tratta di una tesi difficilmente sostenibile. Tutti sanno, infatti, che la conclusione pacifica della crisi – con il ritiro dei missili contro, tra le altre cose, la promessa di rinunciare a ogni proposito di invasione militare di Cuba — ha avuto, per la rivoluzione cubana, effetti positivi. O forse Piccoli si riferiva alla Alleanza per il Progresso, una sorta di piano Marshall per l’America Latina. Quale che sia quel che Piccoli aveva in mente, molto difficile è sostenere che l’insieme di questi punti possa essere considerato “più pesante” dell’abbattimento del governo Arbenz in Guatemala (Eisenhower), delle trame contro il Cile di Allende e del Piano Condor (Nixon), o della politica Centramericana di Ronald Reagan. Se Piccoli intendeva – cosa lodevole – allertare contro gli eccessi di ottimismo sulle prospettive delle politiche latinoamericane di Barack Obama, lo ha fatto, mi pare, partendo da piuttosto stravaganti presupposti.

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    paul ha detto:

    Molto sbagliata e’ anche l’attribuzione a Kennedy della invenzione della “guerra di bassa intensita”. La guerra di bassa intensita, tutti lo sanno, e’ posteriore all’esperienza del Vietnam e fu Raegan a sperimentarla in America Centrale

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    Annalisa ha detto:

    Cavallini, lasciatelo dire sei insuperabile… parti a testa bassa e mi chiedo sempre cosa è che ti anima…
    1) Guido Piccoli non parlava della fondazione della scuola delle Americhe ma del fatto che fu Kennedy ad averla ribattezzata con questo nome. E’ altresì vero che incrementò la sua attività proprio in quegli anni.
    2) Baia dei Porci il commento che fai “che tutto quello che fece,(Kennedy) di suo, fu negare l’appoggio aereo” è perfettamente in linea con il tuo profilo professionale. Kennedy approvò l’operazione e tra l’altro mentì al suo paese dicendo che si trattava di un attacco di disertori cubani. Che vuol dire negare l’appoggio aereo?
    E i tentativi successivi di ammazzare Castro? e l’inasprimento dell’embargo? “Sbarazzarsi del leader cubano con tutte le ambiguità che quell’espressione implica”. JM WAWE la più grande base CIA negli Usa (a Miami) in sei mesi, nel 1961 compì 5.780 attentati terroristici o di sabotaggio contro Cuba, 5.780 caro Cavallini… In ultima analisi Guido Piccoli in una intervista di pochi minuti, ha gettato degli spunti di riflessione, a mio avviso interessanti, a te invece cosa ti spinge ogni volta possiamo solo immaginarlo.
    saluti…

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    mc ha detto:

    Cara Annalisa, mi pare che ti sfugga, da un punto di vista logico e sintattico, il senso dell’uso del superlativo relativo. Se Piccoli dice che “Kennedy è l’autore delle politiche più pesanti” vuol dire, senza ombra di dubbio, che quel che ha fatto Kennedy è peggio, in termini di pesantezza, di quello che hanno fatto i presidenti che l’hanno preceduto e seguito. Una tesi, questa, che – senza nulla togliere alle molte mascalzonate attribuibili a Kennedy – mi sembra totalmente sballata. Ed ancor più sballate sono pressoché tutte le affermazioni che il Piccoli offre a sostegno di questa sballatissima tesi. Perché Piccoli, cara Annalisa non parla né della Baia dei Porci, né della “operazione Mongoose”, bensì del fatto che Kennedy “battezzò la School of Americas” (falso, non la fondò né, come tu sostieni, la ribattezzò, visto che nacque con quel nome) e che “inventò la guerra di bassa intensità” (e questo – ha ragione Paul — oltre che falso è anche ridicolo). Vedo, inoltre, che – come sempre accade quando uno non ha argomenti per controbattere – anche tu non resisti alla tentazione di chiederti quali siano le mie motivazioni. Diciamo che sono le stesse che muovono te quando ti lanci nei tuoi j’accuse contro giornalisti colpevoli di falsificare, omettere o distorcere. Oppure, come nel caso di Piccoli, di ignorare cose che, invece, sono convinti di sapere.

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    filomeno ha detto:

    OT,
    per te che detesti Sansonetti, una soffiata :
    http://georgiamada.splinder.com/post/19036020

    ; - )

    ciao
    filomeno

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    Paolo Rossignoli ha detto:

    qualcuno viene a mettere zizzania..
    ma non è Edward Luttwak!!!!

    Indovina chi è?

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    guido piccoli ha detto:

    In genere credo che perdiate troppo tempo nel fare polemiche, alle volte utili, spesso no. Sull’oggetto del contendere, una cosa generale. Non ritengo di essere un esperto, se non della Colombia che è altro dall’America Latina. Se mi intervistano cerco di rispondere, può essere che qualche parola sia sbagliata e che non tutto sia ben argomentato. Riguardo alla questione democratici-Kennedy ( e alle considerazioni di cavallini e di mr.Paul) mi cito, per comodità: “Con il trionfo della rivoluzione cubana, la contrapposizione Est-Ovest imponeva un cambio di strategia “nel cortile di casa degli Stati Uniti”. In un discorso rivolto, nel 1962; agli ufficiali dell’Accademia militare di West Point, il neopresidente degli Stati Uniti, John Kennedy, disse: “La sovversione è un altro tipo di guerra, nuovo per la sua intensità, anche se di antica origine. Per combattere questo tipo di guerra, dobbiamo adottare una nuova strategia e impiegare una diversa forza militare”. Erano le basi della cosiddetta “guerra di bassa intensità” (El Conflito de baja intensidad di Isabel Jaramillo –Fondo Editorial Suramerica). Poi per avvicinarci, è stato Clinton e non Bush a inventarsi, ad esempio, il Plan Colombia. Ma qui sono ritornato alla materia preferita, sulla quale potrei andare a “Lascia e raddoppia”. Sul resto ho da imparare. Basta. Fate voi e cercate di stare bene.

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    guido ha detto:

    La citazione è dal mio “Colombia, il paese dell’eccesso”… la citazione nella citazione è quella scritta. baci a tutti

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    mc ha detto:

    Per carità, nessuna polemica. A parte, ovviamente, quella stizzosamente sostenuta da Annalisa in difesa di un paio di tuoi svarioni (o, se preferisci, di affermazioni mal argomentate). In senso lato, la “guerra di bassa intensità” è quella che si applica contro le formazioni militari irregolari formate da forze insorgenti (e se proprio vuoi cercarne le basi, dimenticati Kennedy e le autocitazioni, e vai agli scritti del generale Frank Kitson suul’insurrezione dei Mau Mau). E, nel contesto latinoamericano, è quella che, contrapposta alla “alta intensità” del Vietnam (invasione ed uso massiccio di forze) Reagan ha lanciato in America Centrale negli anni ’80. Correttissimo, ovviamente, il richiamo a Clinton ed al Plan Colombia.

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