Genova: il giudice Gabrio Barone e le giovani a latere Dellopreite e Maggio conoscono il pudore?

2 commenti

Tracce del passaggio della polizia alla scuola Diaz

Ieri la sentenza sul massacro a freddo della scuola Diaz, durante il G8 di Genova, ha ribadito che lo Stato, quando s’impegna, dimostra di essere una organizzazione a delinquere, peggiore delle raffazzonate mafie, ‘ndranghete e camorre: la magistratura può anche mostrarsi libera e indipendente nei confronti dell’uomo più potente d’Italia, libera nei confronti dell’esecutivo, ma quando si tratta di difendere il cuore profondo dello Stato, anche quello scuro “di tenebre”, perde ogni pudore.
 
Oltre a lanciare un messaggio rassicurante di impunità a chiunque indossi un’uniforme (il terrorista Cossiga docet), la sentenza che i giudici Barone, Dellopreite e Maggio si sono assunti la responsabilità di emettere è anche un insulto alla ragione. Credere e far credere che il pestaggio, le umiliazioni, le false prove siano fatte da un gruppo di manigoldi sadici che si sono lasciati prendere la mano (non in piazza, come poteva essere comprensibile, anche se non giustificabile), ma a freddo nella notte… ebbene che tutto questo non abbia registi e mandanti non lo può credere nessuno. Una domanda: chi gliel’ha fatto fare a Barone e alle Dellopreite e Maggio di macchiarsi di tanta ignavia? Qual’è il loro tornaconto? Non avrebbero potuto dimettersi, darsi ammalati piuttosto che macchiare indelebilmente il loro curriculum? Mah!
Qualcuno gliene chiederà conto in un pubblico dibattito, da vicino… qualcuno dovrebbe, come è successo ad esempio alla Forleo, colpevole di aver fatto una distinzione legittima tra terrorismo e lotta armata in un paese occupato in guerra come l’Irak.
 
Ho altre cose da scrivere. L’ultimo commento fatto, del giugno scorso sul blog (un po’ abbandonato… attirerebbe più lettori se parlassi d’amore e buoni sentimenti, pazienza) era “Italia come Colombia? Ci avviciniamo a passi da gigante”… Ebbene, da allora sono avvenuti fatti e prese decisioni che alimentano questa tendenza. Innanzi tutto, la decisione della Lega di fare le ronde, con la compiacenza dei sindaci (e del governo)… è l’inizio del paramilitarismo italiano. Un’esagerazione? Non tanto, visto che qui, ad esempio, ad andare nel mirino di questa gentaglia non sarebbero i guerriglieri o i loro presunti complici, ma mendicanti, ambulanti e piccoli spacciatori (meglio se neri come Obama.…). Ma anche i tagli di quella povera crista della Gelmini, se dovessero passare, porteranno ad un’Italia colombianizzata, dove si moltiplicano le università private, si chiudono quelle pubbliche e soprattutto domina l’ignoranza e l’idiozia di massa, prodotto principale della Tv, qua berlusconiana (accettata e portata avanti, con grande senso di responsabilità, anche dalla cosiddetta sinistra).…
 
Per fortuna, dal letargo escono gli studenti, i ragazzi e anche maestri e professori… E si muovono anche, a difesa di tutti, i lavoratori Alitalia contrastando una campagna di disinformazione senza etica portata avanti dai giornali e accettata dalla sinistra (tranne che l’ex magistrato e ex poliziotto Di Pietro, ormai tristemente l’unica voce dissenziente nella Casta). Gli speculatori della cosiddetta Cai assomigliano ai beneficiari delle privatizzazioni dell’Argentina di Menem: non rischiano niente, comprano senza debiti e, per il favore ricevuto dal loro socio, contraccambiano tentando di far passare l’idea che i contratti firmati non valgano niente, che siano carta straccia, dopo nemmeno qualche settimana dalla loro firma. E che fanno i giornali, compresa la progressista e veltroniana Repubblica?: zitti e allineati.
Nell’Argentina di Videla c’erano i desaparecidos, ma anche molta più dignità tra politici e giornalisti.
 
  
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    Massimo ha detto:

    Sono completamente d’accordo con la tua diagnosi relativa alla drammatica situazione italiana , però non riesco a dimenticare che Di Pietro e il suo gruppo a suo tempo hanno votato contro l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti della Diaz.

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    Eliolibre ha detto:

    Certo che questa sentenza è al limite del ridicolo. Se gli alti comandi militari non sono coinvolti e tutto sarebbe frutto dell’iniziativa autonoma dei condannati, le alte sfere non avrebbero dovuto giudicarli e condannarli per insubordinazione?
    Smettiamola di farci prendere prima a manganellate e poi per il culo, reagiamo al fascismo dilagante, se siamo ancora in tempo.…

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