Cadono, come le foglie silenziose d’autunno… gli operai dalle impalcature

2 commenti

Ormai cadono dalle impalcature come le foglie dagli alberi in autunno.
 
Uno, due, tre al giorno,  mentre l’Italia sta a guardare.
Preoccupata dal mercato dell’auto che crolla, dalla crisi che finalmente adesso chiamiamo recessione, dalla schizofrenia da poltrona di Villari.
 
E così questi operai che silenziosi come le foglie d’autunno, cadono dal loro luogo di lavoro e muoiono, sono un po’ il  paradosso amaro e nascosto di questo paese e di questo momento.
 
Ma,   se con maggior fragore e attenzione   crollano le borse e i mercati, arretrano gli indici e precipitano le azioni, in silenzio  cadono e precipitano nel vuoto i nostri operai. Giovanissimi ma non solo,   italiani o anche   immigrati irregolari, lontani dalle Piazze Affari, dal PIL, ignari delle grandi cifre che in un solo giorno si bruciano nel paese, ultima, dimenticata  rotellina di un ingranaggio sempre più vicino alla rottura.
 
Si spera soltanto che il  rinvio a giudizio per i 6  imputati al processo per il rogo della Thyssen Krupp, con l’accusa “storica” di omicidio colposo non serva da anestetico alla coscienza di questa Italia  già pericolosamente sedata…
Si muore di lavoro, ogni giorno, continuamente, in ogni angolo di questo paese, a volte silenziosamente, come le foglie d’autunno che cadono…
 
 
segnalo:
 
AVVELENATI BRUCIATI CADUTI DILANIATI…
 
 
 
Si continua a morire, a rimanere feriti, a contrarre malattie, nella guerra quotidiana tra chi accumula profitto da bruciare nella crisi delle borse mondiali e chi può solamente vendere il proprio corpo per sopravvivere !!
 
Basta con le sterili denunce, le ipocrite indignazioni che niente costano e niente possono risolvere !
 
Solo i lavoratori possono costruire le risposte, attraverso il confronto, l’analisi, le pratiche di lotta e di resistenza !
 
 
 
SABATO 22 NOVEMBRE ALLE ORE 15
 
SALA DANTE– ZONA PIAZZA VERDI
 
LA SPEZIA
 
 
 
ASSEMBLEA PUBBLICA
 
Sulle condizioni di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro
 
 
 
Intervengono:
 
 
 
-          Lavoratori del porto di La Spezia
 
-          Lavoratori del cantiere navale di Riva Trigoso
 
-          Ricercatori dell’Università di Genova che recentemente hanno prodotto una ricerca su questo tema
 
-          Primomaggio, foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati
 
 
 
 
 
Rete contro la precarietà – La Spezia
 
 
 
  1. avatar
    cronache rosse ha detto:

    è il lavoro salariato che uccide, è il capitalismo che uccide, è il supersfruttamento che uccide, è il cottimo che uccide, sono i ritmi stressanti che uccidono, è l’organizzazione del lavoro che uccide, è la precarietà che uccide, è il lavoro nero che uccide.…ma soprattutto ciò che ci uccide è la NON organizzazione dei lavoratori alla base sui propri interessi di classe.… è solo la lotta autorganizzata contro l’organizzazione capitalista e contro il potere padronale che farà cessare questa mattanza!!!

  2. avatar
    Annalisa ha detto:

    Qualche proposta concreta?

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