Lettera aperta a Roberto Saviano

8 commenti

Roberto Saviano

 

Caro Roberto,
Quando dicesti tempo fa che non avresti riscritto Gomorra,  ci rimasi malissimo.
Forse per un momento mi sentii tradita.
Mi dissi che non era giusto da parte tua dirlo in quel momento, soprattutto nei  confronti di  tante persone che trovano il coraggio di denunciare la criminalità organizzata e poi purtroppo vengono lasciate sole. Penso adesso   ad Adolfo Parmaliana, che si è suicidato qualche settimana fa proprio perchè si è sentito abbandonato dallo Stato,  l’ultimo di una lunga lista.
 
Adesso sentirti dire che vuoi andartene dal paese, risveglia in me quelle stesse sensazioni di allora.  Tu Roberto non sei solo, non lo sei mai stato e non sei abbandonato dalle Istituzioni.
 
So benissimo che nessuno ha il diritto di chiederti di diventare un martire. Io per prima non lo farei. Posso dirti anche che QUESTA ITALIA, O ALMENO UNA PARTE DI ESSA,  NON TI MERITA. E di questo ne sono convinta. Non ti meritiamo perchè la tua battaglia,  che a tratti qualcuno vuol far passare come una tua battaglia personale, in realtà è una lotta per il bene del paese. Ho letto una cosa bellissima qualche giorno fa: Saviano è un nostro bene comune. E’ un bene comune al quale abbiamo diritto, come l’acqua, l’aria, come la libertà…
La tua battaglia Roberto la combatti anche per ognuno di noi ed io,  che questo lo sento profondamente vero,  te ne sono grata.
 
Mi trovo nella strana condizione di volerti dire: “Roberto resta! L’Italia ha bisogno di te, noi abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te, Roberto,  perchè sapere che ci sei e che lotti dà coraggio anche a me, nelle mie piccole battaglie quotidiane.
Ma mi trovo anche nella condizione di sentire di non avere il diritto di chiedertelo. Quale essere umano ha il diritto di chiedere ad un altro di sacrificarsi per lui?
Perchè, se dovesse accaderti qualcosa, ebbene sì, tu ti saresti sacrificato per ognuno di noi. Un amico mi ha detto qualche giorno fa, Roberto Saviano ha il diritto di non essere Che Guevara. Ed è vero.
 
E allora se con il cuore, egoisticamente ti chiedo di restare, per me, per noi tutti, per rispetto e solidarietà verso chi in quella terra ci resta e poi convive giorno dopo giorno con la paura di morire, di non farcela, con la coscienza ti dico che capisco,  accetto e condivido sicuramente qualsiasi tua scelta.
 
Chiedo solo a tutti quanti di fare la propria parte. Perchè da questo dipende. Da questo dipende che un domani in Italia non ci siano più persone come Roberto, costretto ad andar via,  come Pino Maniaci, costretto a subire minacce  e percosse, o come Arnaldo Capezzuto, mandato all’ospedale solo per essere testimone scomodo di una realtà criminale, o come Rosaria Capacchione, costretta a vivere sotto scorta, o come Adolfo Parmaliana costretto a gettarsi da un cavalcavia…
 
Perchè la mafia, la camorra, la criminalità organizzata vivono e si nutrono  anche di omertà e di silenzi, di sguardi rivolti altrove, di parole non dette o sussurrate all’orecchio. Si nutrono della strafottenza verso la legalità, dell’avidità e del desiderio di possesso, che sia di denaro o delle  vite di persone non fa differenza, si nutrono infine della  bramosia del potere.
 
Perchè per un Roberto che se ne va o per un Adolfo Parmaliana che muore, sicuramente ci sono un mafioso o un camorrista  che stanno facendo un brindisi.
Perchè se  ognuno di noi facesse invece la sua parte fino in fondo, il nostro paese probabilmente non avrebbe più bisogno di martiri. E Roberto potrebbe andare al bar con i suoi amici, bere una birra, innamorarsi,  parlare semplicemente del tempo che farà domani e magari tornare a sorridere…
 
Un abbraccio pieno di speranza, altro non posso…
 
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    Gavino ha detto:

    Proprio così. Ognuno di noi deve fare la propria parte, fino in fondo. Non dobbiamo lasciare che la camorra divenga Stato quando la presenza dello Stato è blanda.

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    Eliolibre ha detto:

    Forse che le istituzioni che abbiamo sono meglio della camorra? Forse io che vivo al nord dovrei pensare che la mafia sta al sud ed essere così i*******e da non vedere che quì è molto più potente?
    L’unica diversità sta solo nella forma, se mafia e camorra sono brutali nel loro modo di manifestarsi, le istituzioni della nostra finta “democrazia” sono al contrario molto raffinate. Per questo molto più efficaci e pericolose.

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    maria ha detto:

    grazie annalisa.
    sono molto commossa.… e non riesco a dire altro… grazie

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    Gavino ha detto:

    Avete sentito quel che dice Emilio Fede di Roberto Saviano?
    Lo trovate su You Tube

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    Eliolibre ha detto:

    Gavino, Fede è solo un misero leccac..o, ci sono ben altre responsabilità! E a che livelli!!!! Emilio Fede rimane comunque una vergogna inaccettabile, nmemmeno nell’Argentina di Videla avrebbe avuto la possibilità di dirigere un TG nazionale. Ma così è la nostra democrazia.…

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    atti ha detto:

    Belle parole Annalisa; purtroppo per l’Italia le cose andranno sempre peggio e non bastera’ un Saviano o due a salvarla. Solo una grande organizzazione ed una spinta dal basso delle masse potra’ salvare l’Italia.

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    Vincenzo ha detto:

    Anche se passassi per la valle dell’ombra della morte, non temerei male alcuno perchè il Signore è con me. Il giusto è protetto da Dio, non li temere Roberto.

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    Arnaldo Capezzuto ha detto:

    Grazie di cuore Annalisa

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