Militanti di Forza Nuova aggrediscono studenti della Sapienza

16 commenti

E’ controverso che  l’aggressione compiuta da una squadraccia di venti persone incappucciate,  ai danni dei negozi di cittadini del Bangladesh avvenuta qualche giorno fa nel quartiere romano del Pigneto,  non abbia una  matrice politica come ha reso noto la Polizia. Non c’è ombra di dubbio invece sulla matrice politica che ha guidato l’aggressione di questa mattina agli studenti dei collettivi antifascisti,  avvenuta poche ore fa nei pressi dell’Università La Sapienza.
Sembra di essere tornati nella Roma degli anni ’70. Siamo invece  nel 2008  e i militanti di Forza Nuova, eredi di quei fascisti picchiatori e assassini, dei quali uno è appena diventato sindaco di  Roma, come decenni  fa  utilizzano ancora mazze, tirapugni e bastoni contro altri giovani, colpevoli soltanto di attaccare dei manifesti per strada.
All’origine dell’aggressione ci sarebbe però la revoca dell’autorizzazione  da parte del  pro rettore dell’università La Sapienza,  al convegno organizzato da Forza Nuova e da  Lotta Studentesca  che si sarebbe dovuto tenere giovedì prossimo nelle aule  della facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo, dal titolo: “Foibe, l’unica verità contro il negazionismo dei collettivi antifascisti”. Era previsto anche un intervento di Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova.
Gli studenti antifascisti, indignati  giustamente dal fatto che nella facoltà si tenesse un convegno organizzato da un partito di estrema destra di chiara matrice neofascista e neonazista, hanno occupato ieri la presidenza della facoltà di Lettere e Filosofia e hanno scritto una lettera al rettore, firmata anche da numerosi docenti, invitandolo a rivedere l’autorizzazione al convegno. Il rettore, preoccuapato che la situazione potesse degenerare e probabilmente influenzato anche  da quanto accaduto qualche giorno fa al Pigneto e dal clima di intolleranza e di violenza che si respira in questi giorni nella capitale,  ha deciso così   di revocare l’autorizzazione.
Nella nottata le vie adiacenti alla facoltà, per ripicca,  sono state  tappezzate dai militanti di Forza Nuova di volantini di chiara matrice fascista e mentre oggi studenti dei collettivi antifascisti stavano provvedendo a coprirli, è scattata l’aggressione. Da quattro auto sono scese circa venti persone, armate di spranghe, bastoni e catene. Qualcuno parla anche di coltelli. Raccontano i testimoni: “uno aveva la maglietta dei Boys”, un gruppo ultrà della curva romanista notoriamente di estrema destra, “e un altro una croce celtica tatuata sul polpaccio”, “tutti sui trent’anni”.Il bilancio dell’aggressione, avvenuto davanti a decine di persone,  è di tre feriti da “codice giallo” , un ragazzo con una spalla lussata altri due con ferite alla testa.
Nel primo pomeriggio è stata indetta presso l’ateneo, da parte dei collettivi universitari un’assemblea e una conferenza stampa.
Il pro rettore ha dichiarato che si tratta di “fatti di un’enorme inciviltà” e che questo dimostra pertanto  che l’organizzazione del convegno aveva scopi diversi da quello culturale come di voleva far credere.
Inoltre ha dichiarato di aver messo i manifesti dell’iniziativa a disposizione dell’autorità giudiziaria, in quanto “non è possibile, nel 2008, mettere un pugnale nel proprio simbolo: uno che mette nel suo simbolo un pugnale non ha cittadinanza in questa università”.
 
 
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    Anonimo ha detto:

    ..a me risulta che il tutto è nato dal fatto che i manifesti pacificamente attaccati, ricoprivano altri manifesti precedentemente appesi dagli esponenti di Forza Nuova. E’ stata questa arroganza a scatenare l’ira dei militanti di Forza Nuova, che tra l’altro hanno avuto anche la peggio perché gli antifascisti in breve tempo sono passati da 4 a 30 unità. aggressione premeditata? Si ma da parte di chi?

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    Annalisa ha detto:

    E infatti lo dico che gli studenti di sinistra stavano attaccando i manifesti sopra a quelli di Forza Nuova, ma questa ti sembra una ragione valida per mettere in macchina spranghe, bastoni e catene e andare in giro a picchiare la gente?
    Sono apssati da 4 a tremnta perchè caro anonimo, la zona a quell’ora era affollata di studenti che si sono affrettati a difendere i loro compagni, giustamente.
    L’aggressione premeditata è stata compiuta, se ancora non si fosse capito dai militanti di Forza Nuova che hanno caricato le macchine con gli oggetti di cui sopra e sono andati a picchiare gli studenti. E’ più chiaro adesso?

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Qual è il vero scandalo?
    L’aggressione fascista o che la contestazione di una menzogna storica come quella delle foibe sia stata lasciata a sparuti gruppetti di studenti di sinistra, mentre tutta la classe politica e intellettuale del paese l’ha avallata per ragioni di comodità conformistica?
    Se si accetta la palude, che si accettino anche i miasmi che da essa esalano.
    Lo squadrismo è solo la fase di suppurazione di un processo che si è già prodotto ampiamente nel paese ufficiale.

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    gavino ha detto:

    Il dramma delle foibe non è una menzogna storica. La propaganda fascista esagera le proporzioni, ma vogliamo fare una questione di numeri?
    Ciò di cui si tace (c’è più menzogna del silenzio?), sono i crimini dai fascisti e dall’esercito italiano compiuti sulle popolazioni serbe, croate e slovene, eliminate nei campi di concentramento italiani, bruciate negli incendi dei loro villaggi, catturate durante i rastrellamenti e uccise con metodi raccapriccianti perché l’ordine era “con i ribelli non sprecare pallottole”.
    Smettiamola di dire che le foibe sono una menzogna storica, e diciamola tutta la verità.

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    Mauro ha detto:

    La parola “foibe” fù usata da un gerarca fascista nel 1920 per definire appunto il “trattamento” che i suoi camerati usavano propinare a tutte le razze non pure che abitavano da quelle parti e che avrebbero ostacolato l’espandersi dell’impero di Mussolini(sight)

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    lupoAlberto ha detto:

    leggo, al commento n°3, e trasalisco:
    “Lo squadrismo è solo la fase di suppurazione di un processo che si è già prodotto ampiamente nel paese ufficiale.”

    1) nel paese ufficiale NON SI E’ ANCORA prodotto, grazieadio, nessun “processo”! c’è soltanto un clima di tensione, generata dal populismo mediatico dilagante, e come tale TUTTI sono chiamati a stemperarlo, finchè si è in tempo… perchè superarlo significa ristabilire la verità ed il senso della misura!

    2)…Lo squadrismo è “solo” la fase di suppurazione.…??? è il “resto”, allora, cos’è, e dov’è ??? ci sono forse muratori/carpentieri/scienziati che si stanno costruendo forni crematori o bombe atomiche nei garages? va là, bevi meno grappini, quando disgraziatamente posti un cmmento, che è meglio per tutti…! E poi, se fossero una “suppurazione”, come dici, andrebbero sterilizzati per evitare la setticemia… o no?

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Il dramma delle foibe non è una menzogna storica. La propaganda fascista esagera le proporzioni, ma vogliamo fare una questione di numeri?

    Si, io voglio farne una questione di numeri.
    Il discorso di chi dice “se fosse anche uno solo, sarebbe troppo” è tipico di chi, nella sua indifferenza verso i fatti, pemette che la storia venga distorta per scopi politici.
    Il mito patrio delle “foibe” è prodotto non solo dell’oscuramento delle responsabilità italiane durante l’occupazione militare della Yugoslavia, ma anche dell’aborme rigonfiamento delle vittime civili italiane.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /nel paese ufficiale NON SI E’ ANCORA prodotto, grazieadio, nessun “processo”! c’è soltanto un clima di tensione, generata dal populismo mediatico dilagante, e come tale TUTTI sono chiamati a stemperarlo, finchè si è in tempo… /

    Bravo il pompiere.
    Datti da fare a “stemperare”.

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    lupoAlberto ha detto:

    orgoglioso di essere “pompiere”, caro il mio piromane… fa che non ti becchino col cerino in mano, però!
    …e “innescare” una diatriba (l’ennesima!) sulle foibe significa aver già rovesciato la tanica.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /…e “innescare” una diatriba (l’ennesima!) sulle foibe significa aver già rovesciato la tanica./

    L’ultima “diatriba” si era conclusa con la cosiddetta “Giornata del ricordo”, in cui le istituzioni della repubblica hanno vergognosamente tracciato un parallelo con la “Giornata della memoria”, e fatto in modo che una falsificazione della storia ricevesse autorevolezza attraverso l’accostamento al genocidio (vero!) di 7–8 milioni di persone tra Ebrei, Zingari, comunisti, minorati menatali eccetera.
    E la corrotta classe politica di un paese che evitò per il rotto della cuffia i processi sui crimini di guerra in Yugoslavia, Grecia, Etiopia, eccetera, si trovò d’accordo all’unanimità sulla nazificazione del movimento partigiano yugoslavo.
    Ma capisco che per uno come te rimettere in discussione ciò significhi rovesciare la tanica.
    E bravo il pompiere.orgoglioso di essere “pompiere”, caro il mio piromane… fa che non ti becchino col cerino in mano, però!
    …e “innescare” una diatriba (l’ennesima!) sulle foibe significa aver già rovesciato la tanica.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    Il mio post precedente finisce a “E bravo il pompiere” della quart’ultima riga.
    Il refuso da copia&incolla mi dà libertà per un’ennesima celebrazione del pompierismo nazionale.

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    lupoAlberto ha detto:

    Hai stonato, e di brutto, G.B., na non è grave, hai cantato come sai… niente di nuovo, in fondo: sul tuo blog ti prosclami “per il socialismo del XXI° secolo”, ma poi titoli “ACHTUNG BANDITEN” il tuo blog e la foto di tre noti politici antimperialisti del Sudamerica… mah! chiudiamola qui, ripeto, che è meglio.

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    / sul tuo blog ti prosclami “per il socialismo del XXI° secolo”, ma poi titoli “ACHTUNG BANDITEN” il tuo blog e la foto di tre noti politici antimperialisti del Sudamerica… mah! chiudiamola qui, ripeto, che è meglio./

    No, no. Non chiudiamo niente.
    Vorrei esplorare a fondo i limiti della tua saccenza. Vediamo un po: cosa significa secondo te ACHTUNG BANDITEN?
    E un po’ penoso vedere come la gente riesce a rendersi ridicola con la propria ignoranza, ma c’è chi si merita in pieno la lezione. Soprattutto i gradassi che intervengono in una discussione per affermare, come loro massimo contributo, che chi ha parlato prima di loro si è bevuto un grappino.

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    Anarkik ha detto:

    Caro Gianluca, purtroppo i “saccenti” ancora non sono contenti di avere distrutto il movimento progressista, continua imperterreti sulla loro strada che ad altro non porta che rimettere in campo il fascismo. Ed hanno pure il coraggio di insultare con frasi tipo “hain bevuto troppi grappini” coloro che hanno sempre messo in guardia contro questa politica riformista-revisionista che ci ha riportato ai tempi più bui della storia d’Italia. Almeno avessero il coraggio di ammettere il totale fallimento della loro politica o si ritirassero in silenzio. Magari.…

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Caro Gianluca, purtroppo i “saccenti” ancora non sono contenti di avere distrutto il movimento progressista, continua imperterreti sulla loro strada che ad altro non porta che rimettere in campo il fascismo… /

    Con tutto ciò non posso che rimanere esterrefatto scoprendo che c’è gente che ritiene di pontificare su un capitolo delicato della Guerra di Liberazione come quello delle foibe, eppure non sa che dire in Italia “Achtung Banditen” è lo stesso che dire in Spagna “No Pasaran”.
    Lasciamo perdere il diario di guerra partigiana di Piero Chiodi, che già andiamo sul difficile, ma uno penserebbe che Paisà di Roberto Rossellini, o lo stesso Achtung Banditen di Carlo Lizzani dovrebbero aver messo radici almeno nell’immaginario cinematografico antifascista degli Italiani.
    Mamma mia, a cosa siamo ridotti… a cosa siamo ridotti…

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    Leonardo R. Andino ha detto:

    quello che a me sorprende è la “catena” di questi eventi, da modena in giù…

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