Aggressione alla Sapienza, occhio ai media

8 commenti
Ricordiamo che quella di oggi è stata un’aggressione fascista premeditata compiuta da militanti Forza Nuova  contro tre studenti universitari di sinistra che stavano attaccando dei manifesti nei pressi della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza.
Attenti ai media pertanto. Non si è trattato né di “botte tra antifascisti e militanti neri” come riporta Panorama.it, né di “rissa” come invece racconta la Repubblica.it, né di “scontri tra militanti di estrema destra e giovani dei centri sociali” come si legge sul sito del Corriere della Sera.
Alle 20.00 il TG1 parla di “scontri fuori dall’università tra estremisti di destra e centri sociali” mentre il TG2 fa peggio, intervista Roberto Fiore, il quale difendendo i picchiatori di Forza Nuova dà la sua versione dei fatti e cioè che i militanti fascisti sarebbero stati aggrediti dagli studenti di sinistra.
E’ da condannare fermamente inoltre il riferimento che sia il Corriere della Sera che il TG1 fanno ai centri sociali come parte contrapposta ai militanti di estrema destra. I centri sociali della zona  praticamente non hanno nulla a che vedere  con l’accaduto,  che riguarda esclusivamente studenti della Sapienza  e militanti di Forza Nuova. Citare i centri sociali in questa vicenda,  non fa altro che gettare discredito su di essi  senza motivo apparente, se non quello probabilmente di agevolare il neosindaco di Roma nel suo proposito di ridimensionare la loro presenza nel tessuto urbano, come nelle settimane scorse ha già anticipato di voler fare.
 
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    Ed ha detto:

    Ma sono cose che non interessano chi lavora. Parola di Cruciani (La Zanzara, Radio24).
    Ciao

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    lupoAlberto ha detto:

    “occhio ai media”…eccome!
    andrebbero organizzati corsi di “traduzione e interpretazione”…
    Chè chi ha scritto, in prefazione ad un suo recentissimo libro:

    «I fatti separati dalle opinioni.» Era il motto del mitico Panorama di Lamberto Sechi, inventore di grandi giornali e grandi giornalisti. Poi, col tempo, quel motto è caduto in prescrizione, soppiantato da un altro decisamente più pratico: «Niente fatti, solo opinioni». I primi non devono disturbare le seconde. Senza fatti, si può sostenere tutto e il contrario di tutto. Con i fatti, no.
    C’è chi nasconde i fatti perché non li conosce, è ignorante, impreparato, sciatto e non ha voglia di studiare, di informarsi, di aggiornarsi.
    C’è chi nasconde i fatti perché trovare le notizie costa fatica e si rischia persino di sudare.
    C’è chi nasconde i fatti perché non vuole rogne e tira a campare galleggiando, barcamenandosi, slalomando.
    C’è chi nasconde i fatti perché ha paura delle querele, delle cause civili, delle richieste di risarcimento miliardarie, che mettono a rischio lo stipendio e attirano i fulmini dell’editore stufo di pagare gli avvocati per qualche rompicoglioni in redazione.
    C’è chi nasconde i fatti perché si sente embedded, fa il tifo per un partito o una coalizione, non vuole disturbare il manovratore.
    C’è chi nasconde i fatti perché se no lo attaccano e lui vuole vivere in pace.
    C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti non lo invitano più in certi salotti, dove s’incontrano sempre leader di destra e leader di sinistra, controllori e controllati, guardie e ladri, puttane e cardinali, prìncipi e rivoluzionari, fascisti ed ex lottatori continui, dove tutti sono amici di tutti ed è meglio non scontentare nessuno.
    C’è chi nasconde i fatti perché confonde l’equidistanza con l’equi

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    lupoAlberto ha detto:

    (continua)
    … l’equidistanza con l’equivicinanza.
    C’è chi nasconde i fatti perché contraddicono la linea del giornale.
    C’è chi nasconde i fatti perché l’editore preferisce così.
    C’è chi nasconde i fatti perché aspetta la promozione.
    C’è chi nasconde i fatti perché fra poco ci sono le elezioni.
    C’è chi nasconde i fatti perché quelli che li raccontano se la passano male.
    C’è chi nasconde i fatti perché certe cose non si possono dire.
    C’è chi nasconde i fatti perché «hai visto che fine han fatto Biagi e Santoro».
    C’è chi nasconde i fatti perché è politicamente scorretto affondare le mani nella melma, si rischia di spettinarsi e di guastarsi l’abbronzatura, molto meglio attenersi al politically correct.
    C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti diventa inaffidabile e incontrollabile e non lo invitano più in televisione.
    C’è chi nasconde i fatti perché fa più fine così: si passa per anticonformisti, si viene citati, si crea il «dibbattito».
    C’è chi nasconde i fatti anche a se stesso, perché ha paura di dover cambiare opinione.
    C’è chi nasconde i fatti per solidarietà con Giuliano Ferrara, che è molto intelligente e magari poi si sente solo.
    C’è chi nasconde i fatti perché i servizi segreti lo pagano apposta.
    C’è chi nasconde i fatti anche se non lo pagano, ma magari un giorno pagheranno anche lui.
    C’è chi nasconde i fatti perché il coraggio uno non se lo può dare.
    C’è chi nasconde i fatti perché nessuno gliel’ha ancora chiesto, ma magari, prima o poi, qualcuno glielo chiede.
    C’è chi nasconde i fatti perché così poi qualcuno lo ringrazia.
    C’è chi nasconde i fatti perché spesso sono

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    lupoAlberto ha detto:

    (continua, 2)
    …sono tristi, spiacevoli, urticanti, e non bisogna spaventare troppo la gente che vuole ridere e divertirsi.
    C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi tolgono la pubblicità al giornale.
    C’è chi nasconde i fatti perché se no poi non lo candida più nessuno.
    C’è chi nasconde i fatti perché così, poi, magari, ci scappa una consulenza col governo o con la Rai o con la Regione o con il Comune o con la Provincia o con la Camera di commercio o con l’Unione industriali o col sindacato o con la banca dietro l’angolo.
    C’è chi nasconde i fatti perché deve tutto a quella persona e non vuole deluderla.
    C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti è più difficile voltare gabbana quando gira il vento.
    C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi la gente capisce tutto.
    C’è chi nasconde i fatti perché è nato servo e, come diceva Victor Hugo, «c’è gente che pagherebbe per vendersi».
    C’è chi nasconde i fatti perché altrimenti poi la gente capisce tutto.
    ps: l’autore non lo cito, perchè si sa o s’indovina… L’importante sono le IDEE, non chi le esprime… e queste sono IDEE, non “opinioni”.

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    Anarkik ha detto:

    Help!!! Arrivano i nazi-fascisti pure qui! Vediamo di organizzarci per accoglierli come si meritano.

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    V. ha detto:

    …anarkik non ti starai preoccupando per il link che ha mandato questo poverello di ras?
    Comunque io sono pronto che VENGHINO pure!

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    Annalisa ha detto:

    Questo sito vedo che è in buona mani antifasciste, grazie amici. Buon fine settimana.

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