Dal Perú una raccolta di firme per la libertà di Melissa e gli altri.

4 commenti

Dal Perú alcuni amici stanno raccogliendo firme da inviare al presidente Alan García Peréz per chiedere la libertà della giovane poeta Melissa Patiño e degli altri 6 ragazzi detenuti ingiustamente al confine con l’Ecuador mentre rientravano nel loro paese dopo aver partecipato al II Congresso della Coordinadora Bolivariana.
Chi può, chi vuole, sarebbe importante aggiungere firme dall’Italia.
Se ne sta occupando la giornalista e poeta argentina Cristina Castello. Si può scrivere per aderire a:
castellodotcristinaatgmaildotcom  (castellodotcristinaatgmaildotcom)  
la lettera con le adesioni si può leggere qui: (in spagnolo)
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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    ok, fatto

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    Francesco ha detto:

    Ciao Annalisa,

    se non l’avessi già visto ti segnalo che la vignetta dell’ottimo Carlin su La Republica di oggi è dedicata proprio a questo caso.

    Tra l’altro, mi sembra abbastanza penosa tutta la polemica che si è svillupata in questi ultimi giorni in Perù intorno ad Aprodeh, la principale organizzazione per i diritti umani del paese. Aprodeh, con una lettera, si è rifiutata di avallare l’inserimento dell’MRTa all’interno della lista delle organizazioni terroristiche della Comunità Europea.
    Per tutta risposta, tutti (comprese altre organizzazioni per i diritti umani peruviane) stanno facendo terra bruciata intorno ad Aprodeh. Alan Garcia l’ha definita “traditrice della patria”. E qualche congressista fujimorista chiede persino che il Congresso ci investighi sopra (sic).

    Che disgusto. Il Perù non uscirà mai dal proprio passato.

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    A. ha detto:

    @Gianluca grazie!
    @Francesco è vero la vignetta è fortissima, peccato che non si può riprodurre, il link comunque è questo:
    http://www.larepublica.com.pe/component/option,com_humor/id,31/Itemid,653/

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    Gianluca Bifolchi ha detto:

    /Che disgusto. Il Perù non uscirà mai dal proprio passato./

    In Perù c’è il detto popolare, “mancanza di vitamina M”, dove M sta per memoria.
    Garcia è stato rieletto nonostante il disastro della sua precedente gestione.
    E non si può escludere che tra qualche anno vedremo rispuntare fuori Fujimori. Sua figlia Keiko, la congresssista più votata della nazione, ha già detto che correrà per le prossime presidenziali e che in caso di vittoria concederà la grazia presidenziale a suo padre

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