Si esto es un hombre…

10 commenti

27 Enero — Día Internacional en Memoria del Holocausto
Si esto es un hombre
Los que vivís seguros
En vuestras casas caldeadas
Los que os encontráis, al volver por la tarde,
La comida caliente y los rostros amigos:
Considerad si esto es un hombre
Quien trabaja en el fango
Quien no conoce la paz
Quien lucha por la mitad de un panecillo
Quien muere por un sí o por un no.
Considerad si es una mujer
Quien no tiene cabellos ni nombre
Ni fuerzas para recordarlo
Vacía la mirada y frío el regazo
Como una rana invernal.
Pensad que esto ha sucedido:
Os encomiendo estas palabras.
Grabadlas en vuestros corazones
Al estar en casa, al ir por la calle,
Al acostaros, al levantaros;
Repetídselas al vuestros hijos.
O que vuestra casa se derrumbe,
La enfermedad os imposibilite,
Vuestros descendientes os vuelvan el rostro.
 (Primo Levi)
 
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    Luca ha detto:

    Splendida poesia,
    in questo triste giorno fatto di affreschi ancora vivi, intensi, pulsanti.
    Un’occhiata al passato, attraverso un richiamo attuale che sfugge subito via, ma che lascia una speranza innanzi a noi; la luce che inseguiamo sempre e che è il pane della vita.
    Un caro saluto a te Annalisa.

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    Anonimo ha detto:

    4 de Febrero 2008
    Dia iternacional contra las farc — Colombia Vive en Paz

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    l'italocolombiana ha detto:

    Sin Uribe vive mejor.

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    Roberto ha detto:

    la colombia vivrà in pace quando assieme alle FARC verranno condannate,e non oscurate,le squadre paramilitari.perchè nessuno,neppure i più attenti osservatori della colombia,si sconvolge davanti alle stragi perpetrate dai paras?perchè affianco agli slogan contro le farc nessuno scandisce un coro contro i gruppi armati dall’oligarchia?
    è difficile interpretare la realtà colombiana

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    l'italocolombiana ha detto:

    Perchè ti ammazzano se apri bocca.
    La vita in Colombia non ha nessun valore… se capisci questo, allora vivi libero.

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    Roberto ha detto:

    hai ragione italocolombiana ma ora credo sia arrivato il momento in cui si DEVE dire qualcosa,si deve aprire bocca e manifestare.lo stesso avrebbero potuto dire quei ragazzi siciliani che da qulche anno partecipano alle manifestazioni anti-pizzo con il manifesto “ADESSO AMMAZZATECI TUTTI” ed anche in sicilia fino a qualche anno fa chi osava manifestare contro la mafia veniva ucciso..

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    l'italocolombiana ha detto:

    Certo Roberto, si ha il dovere di aprire la bocca, altrimenti ci rendiamo anche noi complici. Molta gente è indifferente senza sapere che l’indifferenza è il peso morto della storia.

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    Bruno ha detto:

    tutto il mio rispetto per la memoria, che deve continuare a segnare la voglia di giustizia e d’amore per l’umanità tutta. Permettimi, però, di ricordare che ci sono stati crimini e orrori di cui nessuno parla. Faccio due nomi su tutti e, mi auguro, che possano bastare: Iraq e Colombia. Perchè non se ne parla? Perchè è stato dimenticato? Se deve esistere un giorno per ricordare gli orrori del passato come mai riusciamo a dimenticare così presto quelli di oggi? Gli orrori sono orrori sempre e comunque, tanto più se commessi oggi e da un popolo che crede di essere “la democrazia” e il bene del mondo. Dimenticavo, preso dall’amarezza, di sottolineare la bellezza dei versi di primo Levi.

    piaciuti,

    Bruno

    PS: gracias por la poesia, Annalisa, te quiero mucho :)

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    l'italocolombiana ha detto:

    Caro Bruno, si parla molto più della Shoa perchè forse ci riguarda da vicino, nel senso che sono stati trucidati sei milioni di ebrei europei, ma anche di più, e in Italia ‘qualcuno’ ha firmato le leggi razziali.… chissà se queste firme non hanno dato veramente inizio alla shoa.… Bisognerebbe risalire alla storia. Nell’antico mondo romano e anche greco, non ho incontrato forme di antisemitismo, per i romani gli inferiori erano i barbari ma nel modello sociale. L’antisemitismo invece l’ho riscontrate durante il medioevo.… Cosa vorrà dire questo secondo te? Per me che i cattolici l’hanno iniziato.
    La shoa è la tragedia umana, panni macchiati di sangue anche a casa nostra.
    Non dimentichiamo che non sono stati trucidati solo ebrei, anche nomadi, omosessuali, comunisti e non.
    Dopo la guerra i genocedi sono continuati… lager, dittature varie, insomma.… andiamo in Africa, in America Latina. In Colombia la mia seconda patria , devi saperti muovere. Bastavano 5 pesos (equivalente negli anni 90, a 10 mila lire forse anche meno)contattare un sicario adolescente per ammazzare qualcuno. Ho vissuto gli anni più tragici quando i narcotrafficanti Escobar e Gacha avevano il paese in mano. Ci sono state vere e proprie matanze, esecuzioni di massa specialmente al campo. I contadini sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto. I narcotrafficanti assoldavano mercenari per addestrare i paramilitari…
    Un mercenario famoso assoldato da Gacha ed Escobar è Yam Klein, che s’era dedicato proprio ad insegnare l’arte della
    guerra in Colombia.
    Caro Bruno, la finisco qui perchè mi si stanno riaprendo antiche ferite, di fatti personali accaduti a mio marito e a tutti gli operai che lavoravano per lui. Spero che quei due bastardi, assassini brucino all’inferno per l’eternità.
    Buona giornata a tutti

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    Roberto ha detto:

    dopo 110 giorni di sciopero della fame,Patricia Troncoso vince la sua battaglia e lo stato cileno inizia il dialogo con la comonità Mapuche.
    solo l’estremo sacrificio di Patricia, appena sfiorato, ha spinto il governo a prendere atto dell’esistenza di uomini e donne che lottano per la terra e la liberta
    grazie Patricia

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