Hugo Chàvez: Europa “regina” del cinismo.

37 commenti

Hugo Chávez e la Constitución “roja rojita”

L’Europa “è cinica”,  ha ragione Chávez.
L’europa che lo deride e che critica il suo programma di riforma costituzionale, ancora oggi, ha detto Hugo Chávez “ha ben 6 monarchie ereditarie e dieci regimi politici  che contemplano la possibilità della rielezione illimitata dei suoi presidenti”.

“Magari in Europa si consultassero i popoli sui suoi sistemi politici ed economici , loro che hanno re e regine che nessuno elegge e che si perpetuano per il loro carattere erediatrio” ha detto il presidente venezuelano.

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    corsaro ha detto:

    in effetti il cappio della regina Elisabetta e della regina Beatrice (per non parlare di quel despota di Juan Carlos) è davvero stretto attorno al collo dei loro popoli

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    filomeno ha detto:

    di Chavez ognuno ha la sua opinione ma bisogna riconoscergli una irriverenza degna di Oscar Wilde : - )

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    A.S. ha detto:

    Non dimentichiamoci, corsaro, di quell’odioso tiranno del re di Svezia. Con questi chiari di luna, davvero mi chiedo come, noi europei possiamo darci il lusso di criticare chi, come Chavez, neppure reclama, nella sua riforma costituzionale, lo ius primae noctis (cosa alla quale, peraltro, dati i suoi meriti, avrebbe pieno diritto). Avanti, compagni, verso il socialismo del XXI secolo (o del secondo periodo cenozoico?)

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    Persino quel fallito di Paolo Liguori sul TGCOM si è messo a straparlare di Chàvez…ma vattene a Controcampo a dire cretinate sul calcio, il tuo habitat naturale!!!

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    Anonimo ha detto:

    mi sembra che anche lui,il °cerdo° di Miraflores,con la nuova costituzione voglia perpetuarsi nel potere…ha anche affermato una volta…°il mio amico,il Re di Spagna°.…Signora Melandri,si vada a leggere i dossier su Chavez non solo quelli Luttazziani sul Cavaliere di Arcore…

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    Annalisa ha detto:

    Signor Anonimo, Chávez se e’ per questo ha chiamato amici anche el Rey de Arabia Saudita , el de Malesia e molti altri principi e sovrani e con cio’? Inoltre sara’ il popolo venezuelano che decidera’ rispetto alla riforma costituzionale, lo sa questo? Riguardo alla seconda parte del suo commento non vedo il nesso…

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    A.S. ha detto:

    Giusto. E’ tempo che si cominci a parlare di Chavez entrando nel merito (molto acuta e pertinente a tal proposito la tua nota sulle veline di Miami). Da dove vogliamo cominciare? Dal culto della personalita?

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    Sandro ha detto:

    Chi si genuflette di fronte Chavez “racconta il Venezuela”. Chi critica Chavez passa “le veline di Miami”. Se questo e’ il tuo modo di parlare del Venezuela “con argomenti”, cominciamo proprio male

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    Paolo ha detto:

    Ma l’avete letto almeno il pezzo di John Pilger? E perché genuflettersi? Che c’entra? Solo bisogna dirla tutta al lettore, poi lui critica, boccia come meglio crede. Non è che “chi critica Chávez passa le veline da Miami” come dici tu Sandro, dipende da cosa fa e da cosa scrive. Se tace che RCTV ha ordito il fallito golpe del 2002 e che ha lavorato al soldo del NED (organo che fa capo alla CIA) allora sta facendo il velinaro, se critica Chávez perché non gli piace niente di lui, allora sta facendo il suo lavoro di commentatore che legittimamente critica (sempre legittime le critiche verso chiunque da parte di chiunque!). Ma al di là dei commenti, le notizie vano dette per intero, poi il lettore giudica da sé…
    PS quale paese europeo lascerebbe trasmettere un’emittente (al soldo di un agenzia di spionaggio straniera) che ha ordito un golpe?
    RCTV continua a trasmettere via cavo e via sat, e non è stata perseguita penalmente come sarebbe accaduto in qualsiasi paese occidentale.

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    Eli ha detto:

    Sì, fra l’altro Sandro scrive:
    «Chi si genuflette di fronte Chavez “racconta il Venezuela”. Chi critica Chavez passa “le veline di Miami”. Se questo e’ il tuo modo di parlare del Venezuela “con argomenti”, cominciamo proprio male»

    Paolo non ha detto questo, questo l’hai detto tu. Io da quel post ho capito che se uno se ne sta a Miami non può raccontare in modo credibile il Venezuela, a prescindere dal fatto che lo critichi o lo applauda… e questo è vero, o no?

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    Per capire quanto sia obiettiva ed imparziale la stampa italiana (tutta) quando si parla di America Latina, vi riporto una notizia diffusa da Gennaro Carotenuto:
    Le ultime notizie da Santiago parlano di 760 arresti e di una repressione durissima (nella foto la Plaza Italia). E’ questa la risposta del governo ‘socialista’ di Michelle Bachelet, alla grande manifestazione nazionale convocata dalla Central Unica de Trabajadores (CUT). La manifestazione è stata convocata esplicitamente contro il modello economico neoliberale, imposto con la dittatura di Augusto Pinochet, continuato in democrazia e lasciato intatto da Michelle Bachelet, una ex-esiliata politica e figlia di un ex-generale assassinato da Pinochet.

    Il popolo cileno è letteralmente stremato dal modello, applicato alla lettera oramai da 34 anni. In teoria lavorano tutti o quasi (7% di disoccupazione ufficiale) ma metà dei cileni è completamente esclusa da servizi minimamente decenti per la salute e l’educazione, completamente privatizzati. Pochi mesi fa la “razionalizzazione” dei trasporti pubblici (privati) nella capitale, il Transantiago voluto da Michelle Bachelet, aveva semplicemente escluso molti quartieri popolari dai percorsi degli autobus: non erano redditizi, i poveri vadano a piedi.

    Le scene viste nel gelo dell’inverno di Santiago sono le stesse viste fin dai tempi di Pinochet, e la risposta in democrazia è intollerabilmente dura: 760 arresti. In tutta la parte dell’America latina ancora legata al modello neoliberale, dal Messico alla Colombia, dal Perù al Cile, negli ultimi mesi ci sono state proteste sempre più intense e la risposta è stata sempre la stessa: repressione.

    Ma ieri i lavoratori del Cile hanno dato una grande dimostrazione: dopo 34 anni di frustrazioni hanno dimostrato di sapersi organizzare, di poter uscire da quella condizione di prostrazione e di sottomissione alla quale sono sottopos

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    Continua…
    sottomissione alla quale sono sottoposti dall’11 settembre.

    Danno da pensare questi 760 arresti, praticamente ignorati dalla stampa italiana ed europea e che non hanno provocato alcuna preoccupazione nella comunità internazionale. Proviamo per un istante ad immaginare se ci fossero stati 760 arresti a Caracas, e non nella Santiago di fatto governata ancora dagli stessi Chicago Boys di Pinochet. Se ci fossero 760 arresti a Caracas, qualcuno avrebbe mandato le cannoniere e ci troveremmo di fronte a un dramma vero: parecchi giornalisti di nostra conoscenza si immolerebbero come bonzi contro la dittatura chavista. Invece i 760 arresti sono a Santiago… E stanno tutti allineati e coperti, viva Michelle la signora della politica latinoamericana, la grande novità, Michelle ch’è di sinistra (Sic!)… Meditate gente, meditate…

    (fonte http://www.gennarocarotenuto.it)

    E’ questo che si contesta, non veline, veloni, Luttazzi, Miami etc…

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    sandro ha detto:

    Caro Eli, il problema e’ proprio questo. Per Mauro Pigozzi e per molti altri dei partecipanti a questo blog, a cominciare dalla padrona di casa, chi scrive male di Chavez scrive sempre da Miami, citta’ evidentemente considerata come l’ultimo girone dell’inferno. Chi invece scrive bene di Chavez lo fa sempre dal piu profondo del “vero” Venezuela, a diretto contatto con il “vero” popolo. Anche quando, come Pilger, non fa che ripetere come un pappagallo quello che dice Chavez. Salvo poi, come fa il Pigozzi, cominciare a parlare del Cile — tra l’altro citando un articolaccio propagandistico e disinformato — quando le cose comiciano a mettersi male. E adesso, vogliamo cominciare a parlare di Chavez e del culto della personalita?

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    Io non ho niente contro Miami, ma prima di parlare di articolacci, provati a leggere quelli di Battista su Chàvez, uno che già scrive boiate sulla politica italiana, figurati su cose che non conosce…va bene, parliamo del culto della personalità: quale politico del XXI secolo non lo ha?

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    Sandro ha detto:

    Io dalla lista dei “non affetti” comincerei intanto a togliere Chavez, che è un autentica caricature dell’uomo della provvidenza, un pagliaccio con pose mussoliniane di fronte al quale la sinistra dovrebbe essere la prima a rabbrividire. Tra gli immuni ci metterei sen’altro Mandela, un autetico padre della patria (altro che quel pallone gonfiato di Chavez) che ha tolto il disturbo dopo un mandato. E poi Lula che proprio in questi giorni ha detto che non vule un terzo mandato. Quando uno comincia ha credersi indispensabile, ha detto Lula, è gié diventato un “dictatorzinho”> A che cvredi che stesse pensando?

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    nino ha detto:

    beh,io,però,andrei piano a definire dictatorzinho chi si crede indispensabile.Tutti i politici di questo mondo si credono tali.C’e’chi è in grado di modificare la costituzione,avendo dalla sua una maggioranza parlamentare e popolare,e chi no.Il nostro Berlusca,allora,è un dictatorzinho sol perchè si crede un dio in terra?

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    Reynamiranda ha detto:

    Per una volta che Carotenuto scrive esattamente le stesse cose di Omero Ciai, arriva “alias Sandro” a dire che comunque è un articolaccio male informato. Mettetevi d’accordo. Allora è un articolaccio male informato anche quello di Ciai su la Repubblica?

    Sul grandisimo Mandela… aveva pure 86 anni quando si ritirò…

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    A.S. ha detto:

    Carotenuto e Ciai scrivono le stesse cose? Avevo sempre sospettato che anhe Carotenuto fosse un agente della Cia. E, a proprosito, Reynamiranda. Una (o uno) che si sceglie un o pseudonimo da viados brasilero dvrebbe avere il pudore di dare dell’ “alias” agli altri

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    sandro ha detto:

    Quello di Carotenuto era un articolaccio perche demenzialmente usava i fatti cileni per difendere Chavez. Quel “immaginate se fosse successo in Venezuela” era una vera e propria cretinata. Chissa, forse e stata davvero la Cia a suggerirgliela :)

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    Annalisa ha detto:

    Io credo che fosse inevitabile che in un paese come il Venezuela si creasse un’espressione così forte nel rapporto del popolo con Chávez, questo si vede rappresentato in lui e lo considera quasi un salvatore. E’ il risultato di politiche escludenti che hanno relegato i più deboli ai margini della vita sociale e che ora si trovano ad avere spazi di rappresentanza.
    Chávez ha una personalità forte e ed espressiva e questo influisce sui suoi atteggiamenti e posizioni che sono a mio avviso quelle di un leader e non di un “caudillo”.
    Il fatto di insistere tanto sul culto della personalità di Chávez e sul suo accostamento peraltro strumentale a personaggi come Mussolini o Hitler per es. non è altro che una delle tante argomentazioni senza fondamento che porta avanti l’opposione venezuelana.
    Lo stesso Chávez ha d’altra parte detto in almeno una occasione che è vivo politicamente(e forse non solo politicamente) grazie alla sua abilità di comunicatore, abilità che passa anche probabilmente dall’ostentazione di una personalità indubbiamente carismatica e amatissima. Hanno ragione Mauro e Nino, perchè non parlare per esempio del culto della personalità di tanti altri capi di Stato e non? Bush ad esempio ne è immune? Uribe? E’ scomodo Chávez, è questo il punto…

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    Annalisa ha detto:

    Sandro trovo se mi permetti, approssimativa e superficiale la tua critica all’articolo di Carotenuto, quel “vi immaginate se fosse successo in Venezuela” era credo un serio invito alla riflessione e una difesa non a Chávez ma al diritto di ogni lettore di poter usufruire di una giusta copertura informativa di quanto accade nel mondo.
    Credi davvero che se fosse successo in Venezuela si sarebbero usati gli stessi toni che sono stati usati per il Cile? Il Venezuela probabilmente sarebbe già con i carrarmati alle porte.

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    sandro ha detto:

    Un leader, non un caudillo? E se provassimo a chiamarlo duce? Il bisogno della parte piu mentalmente debole della sinistra di “uomini forti” — o di capi dalla presonalita “forte ed espressiva” capace di creare un rapporto diretto con il popolo che lo venera — non cessa di spaventarmi. Quanto al Carotenuto, resto della stessa opinione. La gente ha diritto ad essere informata come si deve sul Cile e su Chavez. Paticciare le due cose solo per difendere il “leader forte amato dal popolo” (leggi: duce) mi pare una bagiannata servile.

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    Nino ha detto:

    Su questa questione del caudillo è necessario dire che soltanto in un regime dittatoriale c’è il duce.In una democrazia,quale è il venezuela,non si può parlare di un personaggio di tal fatta.Se poi sandro ritiene che il venezuela è in piena dittatura dimostri:1)L’inesistenza dei partiti politici di opposizione,2)la carcerazione degli avversari,3)l’inesistenza dei media privati,tutti nelle mani dell’opposizione.Sarebbe bene,però,affrontare le questioni partendo dai fatti,non dai pregiudizi politici.Chè Berlusconi,quando era Presidente del consiglio era un duce?

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    Bruno ha detto:

    No puedo menos que decir en descargo de Hugo Chávez que el sig. Sandro no lo conoce en absoluto, desconoce absolutamente la empatía entre Chávez y el pueblo venezolano que mayoritariamente lo reconoce como su autentico lider en el transito hacia esa Venezuela soñada, y que lo ama y aclama porque a cada promesa le pone el alma y el corazon para hacerla realidad.

    Sig. Sandro, ese hombre que usted llama “caricatura”, “payaso con poses Musolinianas”, es un presidente muy querido en Venezuela, amado y respetado por los excluidos de siempre, por ese pueblo que los otros gobiernos de derechas obligaron desde siempre a vivir en la ignorancia, en los cordones de miseria que se formaban alrededor de las grandes urbes, sin acceso a la educación de calidad, sin acceso a la salud pública gratuita, sin acceso a un sistema de pensiones que le garantizaran una vejez digna, sin acceso a un sistema de Seguridad Social, etc, etc.

    Chávez no se considera indispensable, al contrario el propio presidente se declara como una hoja que va al ritmo del viento que sopla, y ese viento que sopla tiene la fuerza de millones de venezolanos que impulsan a Chávez a concretar la Venezuela soñada, que es una Venezuela socialista y bolivariana, de justicia social, solidaria y grandiosa.

    A mi me parece que usted, sig. Sandro, no ha sido informado como se debe sobre Chávez. Dictador es Bush, que conculca los derechos civiles de sus conciudadanos bajo el “Acta Patriotica”. Chávez es un presidente que es criticado por su forma de gobernar soberana y libre de presiones políticas o financieras, él no responde a intereses preversos sino a los intereses del pueblo, a sus necesidades, por eso es que la figura de Chávez incomoda a los centros de poder plíticos y económicos del mundo.

    Al final, comentando sobre la naturaleza del tema del post de Annalisa, si la reforma tiene exito o no eso lo vamos a decidir en plebiscito aprobatorio, y si Chávez es reelegido ind

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    sandro ha detto:

    Mi queridisimo Bruno, lo que tu escribiste para demostrar de que, en Venezuela no hay algun culto de la personalidad de Chávez es un lindo ejemplo de …culto de la personalidad en su forma más total y (sin ofensa) burda. Solo hay che cambiar el nome Chávez con el de Benito Mussolini (o de Marcos Pérez Jiménez para quedarnos en Venezuela) y ya estamos.

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    A.S. ha detto:

    Giusto per la cronaca: “presidente amato e rispettato” era la formula che si usava, nella Corea del Nord, per presentare Kim Il Sung. Un’altra “foglia” che, sospinta soltnto dal suo amore per il popolo che lo amava, si “muoveva al ritmo del vento che soffia”. Ma non ti viene da ridere quando scrivi queste cose? E non ti viene da piangere qundo le senti uscire dalla bocca di Chavez?

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    Bruno ha detto:

    @ Sandro: cometes un error al llamar “culto a la personalidad” el reconocimiento de las virtudes de un presidente que hasta ahora no ha defraudado la esperanza de un pueblo.

    El día que Hugo Chávez gobierne para las transnacionales, el día que Hugo Chávez gobierne de espaldas al pueblo, el día que Hugo Chávez olvide sus promesas y olvide el compromiso con el pueblo, el día que Hugo Chávez se entregue a las apetencias del imperio, el día que Hugo Chávez traicione sus propios ideales, que son los ideales con los cuales Simon Bolivar fundó esta patria… ese día dejaremos de confiar en su persona. Pero mientras tanto, mientras siga consultando al pueblo en la toma de decisiones, mientras siga gobernando para las mayorías, déjanos reconocer sus méritos y virtudes, aunque tu lo llames “culto”

    A Marcos Perez Jimenez se le rendía culto a su personalidad a fuerza de bayoneta y fusiles, con todo el aparato represivo del estado a su disposicion, a costo de sangre, sudor y lagrimas, a Chávez lo llaman populista porque le da al pueblo que le pertenece al pueblo, no exige nada a cambio, pero como Internet es democrática tu tienes el derecho de expresar tu opinión pretendiendo conocer a un presidente mejor que un pueblo consciente que lo ha acompañado durante diez procesos electorales.

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    sandro ha detto:

    Nino, forse hai ragione, più che un duce Chávez è un ducetto (o un dictatorzinho), visto che governa un paese dove, pur essendo saltata ogni forma di separazione dei poteri, ancora sono tollerati partiti d’opposizione e, con limiti crescenti, la libertà di stampa. Questo, del resto, non è una novità nella storia del caudillismo. Nel Paraguay di Sroessner ad esempio, esisteva formalmente un’opposizione, ed il grande leader (un’altra delle personalita forti ed espressive che tanto piacciono ad Annalisa), le vinceva regolarmente con il 98 per cento dei voti. Se questo è il tuo modello, bene, que viva Chavez

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    sandro ha detto:

    Ya te entendi Bruno. A ti te gusta lamerle las botas al comandate. Pero, por favor, deja de explicarme que gusto tienen

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    Massimo ha detto:

    L’unica affinità tra Mussolini e Chavez è che il Duce regalava il gas ai poveri.… mentre Chavez regala petrolio e viveri.

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    Reynamiranda ha detto:

    Sandro se stai paragonando Stroessner a Chávez ti consiglio una rilettura della storia del Paraguay.

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    sandro ha detto:

    Io ho solo ricordato alcune indiscutibili similitudini tra due “uomini forti”. O meglio: tra due personalita’ “forti ed espressive”. E se tu non le vedi, non solo devi rileggerti la storia del Paraguay (e quella del Venezuela), ma anche far visita ad un buon oculista

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    nino ha detto:

    La costituzione voluta da stroessner nel 1967 prevedeva che 1/3 dei seggi fosse attribuito di diritto all’opposizione moderata ‚mentre i restanti 2/3 andavano alla sua maggioranza.Non mi sembra proprio che la costituzione bolivariana stabilisca ciò.

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    sandro ha detto:

    Dai tempo a Chavez di modificarla un paio di volte ancora (la Costituzione bolivariana) e vedrai che riuscira’ a fare anche di peggio. Che cosa ci vuoi fare. Le personalita forti ed espressive sono fatte cosi

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    Annalisa ha detto:

    Interessanti però queste analisi politiche fatte sui processi alle intenzioni…

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    Francesco ha detto:

    Sembra che la Sig. ra Annalisa lavori per il Ministro Lara. Andateci a Caracas! da soli! Senza sponsor politici! Il paese annega e centinaia di migliaia di ragazzi se ne vanno. Il fratello del ministro dell’interno (pedro carreno)spara ad un medico durante una discussione politica. Questa è la realtà. Altro che redistribuzione della ricchezza. Con tutti quei dollari anche los adecos o i copeiani avrebbero distribuito nei barrios merci (Mercal) o organizzato pseudostrutture sanitarie cubane. Neanche questo voleva fare chavez?! ma finirà e pagheranno con il carcere tutti quelli che viaggiano in hummer. Ya basta!

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    mariposa ha detto:

    peccato che i “nostri” regnanti non hanno poteri rilevanti, non tantoda rendere “meno repubblicani” i paesi che rappresentano !
    Il signor chàvez (scrivo iniziale in piccolo perchè gli si confà meglio!) intende ottenere una carica vitalizia e conservare i poteri propri di un dittatore! non mi sembra, dunque, che il suo paragone sia pertinente.

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