Chi è più in malafede Pierluigi Battista o Michael Moore?

15 commenti
Sicko
 
Parlatene, parlatene, mentendo spudoratamente ma parlatene! Male ovviamente!
Questo sembra essere l’imperativo a cui rispondono tutti coloro che si occupano di informazione mainstream, quando l’argomento trattato è Cuba.
Spesso mi chiedo dove finisca il giornalismo e inizi la mistificazione.
Pierluigi Battista in questo suo articolo dentro alla mistificazione ci sguazza a piene mani, a partire dal titolo: “Quegli applausi a Moore o la vera specialità di Cuba: Carceri più che ospedali.
Cuba non è perfetta, (quale paese lo è?) e per un borghese del nord probabilmente non è il miglior posto dove vivere.
Cuba non è una democrazia (almeno nel senso liberal-parlamentare) ma su una cosa più o meno sono tutti d’accordo: il suo sistema sanitario è uno dei più democratici al mondo, perché è totalmente gratuito e soprattutto perché è accessibile a tutti. Vedremo inoltre di seguito come sia anche uno dei migliori in quanto a efficienza.
Tutti d’accordo (più o meno) ma certamente non  Pierluigi Battista e il Corriere della Sera di cui egli è vice direttore.
In tutto l’articolo, che è una dura critica a Michael Moore e al suo film Sicko presentato recentemente a Cannes, non c’è una riga, dico una, supportata da un dato certo, da una fonte, da una citazione.
Il peggior sfoggio di banalità e stereotipi che mi sia capitato di leggere ultimamente.
E questo se è sudore della fronte di un vice direttore di un quotidiano come il Corriere della Sera lo trovo piuttosto grave.
Anche ironizzando, Battista non si rende conto di cadere nel ridicolo:
“…perché la Cuba di Castro è molto, ma molto meglio della Cuba di Guantanamo in mano agli americani….” scrive con una punta di sarcasmo che fa intendere come pensi l’esatto contrario di quello che scrive.
Ma che razza di paragone è????
Ma il massimo della malafede lo troviamo in queste poche righe:
“…perché è reale che il sistema sanitario degli Stati Uniti soffre di spaventose iniquità, ma che la Cuba del dispotismo castrista sia il luogo della cura e della civiltà, dell’altruismo e del disinteressato sacrificio di sé, questa è pura invenzione, come testimoniano tutte , ma proprio tutte le organizzazioni umanitarie che denunciano lo stato miserevole dei diritti umani sotto il regime dell’Avana, la soppressione di ogni più elementare libertà, la caccia al dollaro che ha fatto di Cuba un bordello ancor più funzionante di quelli che sfolgoravano nel regno di Fulgencio Batista.”
Eh no, caro Battista, Michael Moore non è andato a Cuba per dire che è la democrazia più perfetta del mondo, che è la patria di tutte le libertà e che è il paradiso in terra. Perché propone un dibattito e poi tergiversa così platealmente?
Moore è andato a Cuba, tra l’altro violando una legge, perché il suo “democratico” paese glielo impediva, solo per dimostrare che tutto sommato la sanità cubana  è “democratica” (nel senso di essere aperta a tutti gli individui in quanto tali) molto più democratica almeno di quella della grande America del Nord.
Capisco bene l’imbarazzo nel dover ammettere che nell’”antidemocratica” Cuba esista qualcosa di veramente democratico, ma questo alla fine rende evidente solo quanto poi sia relativo il concetto di democrazia.
Allora visto che il Corriere della Sera si è tenuto piuttosto sul vago nella sua denigrazione del sistema sanitario cubano, vediamo un po’ come non “sia pura invenzione la Cuba della cura e della civiltà, dell’altruismo e del disinteressato sacrificio di sé”:
Il 19 settembre 2005 è stato formato dal giorno alla notte, un corpo medico specializzato in catastrofi naturali in occasione del flagello Katrina. Agli Stati Uniti, che hanno rifiutato l’offerta, era stato proposto l’invio di più di 1000 medici per le cure necessarie alla popolazione di New Orleans.
Medici cubani erano stati già inviati in precedenza in Perù  nel 1970, in Venezuela nel 1999, in Sri Lanka e Indonesia nel 2004 e in Guatemala nel 2005 in occasione di catastrofi naturali.
Dal 2004 è attiva l’Operazione Milagro per la quale sono stati operati gratuitamente e hanno recuperato la vista circa 400 mila pazienti in 28 stati.
Nel 2005, si è tenuto un incontro mondiale presso l’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kouri nel Polo Scientifico dell’Ovest dell’’Avana patrocinato dal Governo della Svizzera e dall’OMS a cui hanno partecipato in un corso della durata di 11 giorni importanti figure della ricerca medica specializzata di 5 paesi industrializzati e del personale delle Nazioni Unite.
Il governo cubano ha preparato come medici più di 10.000 giovani di tutto il mondo, compresi statunitensi, di  umili origini, accogliendoli gratuitamente presso l’Università Latino-americana di Medicina. E’ stato offerto loro il materiale, il vitto, l’alloggio nonché un buono di 100 pesos per le spese.
Nel 2006 il Programma Mondiale Alimentare (PMA) delle Nazioni Unite ha decretato Cuba l’unico paese del continente americano (compresi gli USA) libero dalla denutrizione, ma soprattutto libero dalla denutrizione infantile.
Questi sono i dati,  Sig. Battista, non un ‘accozzaglia di luoghi comuni buoni solo a riempire una mezza pagina di giornale.
Vogliamo parlare dell’assistenza sanitaria negli Stati Uniti Sig. Battista?
C’è una storia che è emblematica e che lei sicuramente conoscerà bene. E’ quella di Wayne Schenk che avendo scoperto di essere malato di cancro ai polmoni non si era potuto curare perché la sua assicurazione da veterano dei marines (era stato in Libano) prevedeva solo le cure base e un ciclo di chemioterapia. I medici gli avevano detto che poteva “comprarsi” (come dire altrimenti?) un altro anno di vita con 125 mila dollari subito e 250 mila per un secondo ciclo di chemioterapia.
Fu proprio sfortunato Wayne, vinse anche alla lotteria , un milione di dollari, ma siccome il premio era rateizzato, 34 mila dollari ogni anno, non ce l’ha fatta e così dopo tre mesi è morto.
Si può morire per un dente? Non è accaduto in Africa, non è accaduto a Caracas e nemmeno a Cuba, ma a Washington DC , un bambino di 12 anni, Deamonte Driver
è morto semplicemente perché la mamma non aveva i soldi per far visitare suo figlio.
Il programma sanitario per i più poveri che tuttavia esiste negli Stati Uniti, il Medicaid, essendo appunto destinato ai più poveri, funziona poco e male e così la banale infezione del bambino dal dente si è estesa al cervello. E’ accaduto a gennaio di quest’anno.
Merrill Goozner, noto farmacologo e noto giornalista ‚ e non Michel Moore, su The Guardian ha scritto: “la morte di Deamonte Driver è una testimonianza della bancarotta morale di chi si sforza di difendere un sistema sanitario assicurativo che sta collassando su se stesso. I programmi di assistenza sanitaria pubblica pagano cifre irrisorie, col risultato che medici e dentisti non vogliono aderire e la qualità dell’assistenza sanitaria ai poveri precipita a livelli da Terzo Mondo. Occorre riformare profondamente l’intero sistema. Se Deamonte ci ha insegnato qualcosa, è da dove cominciare a cambiare le cose.”
Anche lui un “genio della comunicazione e della mistificazione?”
Negli Stati Uniti ci sono circa 45 milioni di persone senza assistenza sanitaria, un rapporto del Census del 2004 rileva che di questi più di 8 milioni sono bambini.
Negli Stati Uniti se perdi il posto di lavoro perdi anche l’assicurazione medica e quindi l’assistenza sanitaria e con te la perde tutta la tua famiglia, “democraticamente” appunto.
L’amministrazione Bush sempre più avida di denaro per il finanziamento della lotta al terrorismo ha sottratto fondi agli enti Medicaid e Medicare che sono quelli che forniscono assistenza ai settori più poveri della popolazione.
La salute è diventata alla stregua di qualsiasi altro bene commerciale e quindi soggetto alle leggi del mercato e di conseguenza agiscono coloro i quali la salute dovrebbero salvaguardarla.
Perfino Il Giornale riesce a far sfornare a Stelio Solinas una frase del tipo “per noi europei, persino per noi italiani abituati al lamento perpetuo in materia, il film di Moore girato con l’ironia e l’intelligenza che gli sono proprie, è un po’ un motivo di orgoglio. Per gli americani potrebbe essere il primo passo verso un radicale cambiamento.”
Solo per l’atlantista Corriere della Sera, Michael Moore è un genio della mistificazione.

Qui l’articolo di Pierluigi Battista
 
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    raffaele ha detto:

    Il giornalismo italiano è giunto al livello più basso di credibilità di sempre. Leggo ciò che scrivi e penso che tanto varrebbe ormai inserire nelle scuole di giornalismo una nuova materia: mistificazione. Oggi più che mai necessaria se vuoi fare carriera.
    raffaele

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    Bruno ha detto:

    Ciao, Annalisa, que bien TEVES :)

    Saluti dal Venezuela,

    Bruno

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    Oltretutto Moore ha dichiarato apertamente e tranquillamente di non essere un fan di Fidel Castro, ma tanto si sa, l’equazione è semplice per gli squallidi giornalisti italiani parlo bene di qualcosa che fa Castro=Comunista anti-democratico…

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    LUCA ha detto:

    Forse non fan di Fidel ma certamente grande amico e sostenitore della linea politica. Lo ha ribadito in più d’una occasione.
    In ogni caso hai riproposto questo articolo quando mi ha irrancidito lo stomaco per un paio di giorno quando l’ho trovato sul corriere. Quel Battista Pierluigi, che tanto ironizza…un’ironia velata e sottile poi…ma perfavore.
    Michael Moore realizzando il film ha testimoniato uno dei lati paradossali del capitalismo. La salute non può prescindere dal denaro che l’individuo ha a disposizione. Deve essere un diritto alla persona, che viene ben prima d’ogni altra cosa.
    Non si può giocare sulla salute. Io poi che mi trovo ad avere a che fare con l’industria farmaceutica vedo il paradosso che sta dietro il raggiungimento dell’utile. La ricerca pubblica è importante, perché le novità in campo medico devono essere eticamente messe a disposizione di tutti. Non come i colossi privati che sperimentano farmaci in via d’approvazione dove fa loro comodo, laddove vi è la gente di serie B, e poi raggiunta l’A.I.C. sfruttano il potere brevettuale anche nei casi disperati senza far sconti anche alle zone più povere al mondo. Michael Moore ha risollevato un tema importante quindi.
    Ma Pierluigi Battista è troppo annebbiato da odi e deliri per notarlo.
    Bisognerebbe scrivergli una bella letterina a questo personaggio.

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    Paolo ha detto:

    Grazie Annalisa per questo bell’articolo (che ho letto su comedonchisciotte.org). Mi viene voglia di postarlo sul mio blog. Il miglior giornalismo oggi lo si trova sul web o in libreria. E in edicola? ma per favore!.… Hai risposto con argomenti, dati, fonti autorevoli, al fondo di Pierfulgencio Battista che ha usato teorie, sofismi, luoghi comuni e nessun riscontro oggettivo. Dal punto di vista della correttezza scientifica tu promossa a pieni voti, lui bocciato. Ma dal punto di vista della “visibilità”, purtroppo, lui viene letto da un sacco di persone tu da pochi. Che pena!

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    Paolo ha detto:

    Piu’ che in malafede semplicemente e’ a libro paga di qualcuno… che gli frega se e’ vero o no quello che scrive ?

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    davide ha detto:

    Ma quali giornalisti questi sono pennivendoli al servizio del miglior offerente.

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    Annalisa ha detto:

    @Luca, il post l’ho inviato alle lettere del Corriere.

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    Annalisa ha detto:

    @Paolo, questo libro paga è pieno di nomi italiani a quanto pare.

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    LUCA ha detto:

    Annalisa, il tuo articolo ha destato interesse ed indignazione. Forse l’articolo pubblicato sul Corriere era un pò passato inosservato ma tu ed il tuo pertinente commento l’hanno fatto brillare per la pochezza dei contenuti. Per quell’ironia che non ho digerito. il “Giornale” sarà pur schierato ma non così tanto come questo articolo del Corriere.
    Mi è arrivata prima per mail, quella privata e non quella posta sul blog, un invito da parte di un iscritto all’Associazione Italia-Cuba a leggere il tuo bell’intervento in merito.
    Purtroppo però l’attenzione si sposta su Liberazione del 30 Maggio, per via di un articolo redatto niente meno che da una inviata all’Havana. L’articolo è allarmante. Tutti disperati sulla strada che deve intraprendere la sinistra: la politica a volte è semplicità e il popolo dietro ad una ben collaudata linea politica vole coraggio, il coraggio di fare scelte di sinistra.
    Inserisco il tutto nel blog più tardi. Spero in qualche tuo commento a riguardo, ma una lettera al giornale la invierò certamente sulla scia di quella già preparato da Paolo Rossignoli, consigliere circoscrizionale ed editore Achab di Verona. Ciao.

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    Annalisa ha detto:

    @LUCA L’inviata all’Havana si chiama Angela Nocioni, facciamo pure nome e cognome, ho letto il suo articolo e soprattutto la parte che riguarda Giustino Di Celmo e beh… se qui c’è la malafede lì proprio il veleno. Stavo pensando anche io di scrivere una lettera a Liberazione, (è già la seconda in verità) e mi da molta tristezza, come a suo tempo fu per l’uscita sempre della Nocioni (redistribuire la ricchezza è un’elemosina ai poveri, scrisse) leggere roba del genere su di un giornale che si vanta di essere “giornale comunista”. Fammi sapere quando scriverai la tua. Per ciò che riguarda Battista pensavo di tradurre il suo articolo in spagnolo, sarebbe interessante…

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    Paolo ha detto:

    Ho postato questo tuo articolo sul mio blog, ovviamente citandoti e linkandoti. ciao

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    Paolo Messina ha detto:

    Un suo collega mi ha riferito che Lei non è giornalista “schierato”.
    Avrei bisogno di poterLa interessare per un problema personale contro sindaco della margherita.
    I fatti sono a conoscenza di una Procura della Repubblica che “tace” dal 2002.
    Nel ringraziarLa per l’interesse che vorrà e/o potrà metterci, e, nell’attesa, distinti saluti.

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    Arthur Sunefog ha detto:

    Leggo solo ora questo blog e avrei qualcosa da dire, sono in ritardo ma l’argomento è sempre attuale….

    Questa storia di Cuba e dell’efficienza del suo sistema sanitario è proprio patetica. L’ostinazione con la quale gli orfani del comunismo cercano puntelli per dimostrare la superiorità civile dei sistemi comunisti rispetto a quelli a capitalismo avanzato è ammirevole ma priva di qualsiasi utilità. E’ come ammirare uno che vada in giro nudo ma con l’orologio d’oro al polso. Non conosco la sanità cubana ma voglio credere (senza sarcasmo alcuno) che sia la migliore del mondo. Resta il fatto che quel paese è una dittatura che incarcera i dissidenti politici e chi in generale non è “allineato”. Non capisco per quale motivo la sinistra debba (giustamente) condannare da sempre le dittature ma abbia poi quest’occhio di riguardo per Cuba. Debbo dedurre che se il Cile di Pinochet avesse avuto un sistema sanitario come quello di Cuba andava difeso ed additato a fulgido esempio?
    Il capitalismo ha un miliardo di difetti e di conseguenti ingiustizie, ma alla fine è il sistema che ha permesso la più capillare (non completa certo) diffusione di benessere nei paesi che l’ hanno adottato.
    Con i sistemi di tipo cubano si ottiene la più classica delle “giustizie” : Miseria uguale per tutti e nessuna speranza di progresso e riscatto.
    Guardate che anche la “comunista” Cina, pur restando una dittatura, si è aperta all’economia di mercato. Da allora circa 300 milioni di cinesi hanno raggiunto il benessere. Certo che l’altro miliardo e passa sta ancora male, ma era meglio prima quando stavano male tutti?
    Ora anche le poverissime famiglie di contadini cercano di far studiare i loro figli per garantirgli un futuro migliore. E’ sempre meglio di prima: “certezza per tutti di restare nella m***a per sempre”

    Concludo con una nota: questo vs.atteggiamento nei

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    Arthur Sunefog ha detto:

    Concludo con una nota: questo vs.atteggiamento nei confronti della telenovela cubana sarà anche “politically correct” ma a me sembra solo “molto snob”.
    Mi ricorda quegli occidentali che inorridiscono all’idea che l’Africa esca dalla sua condizione di disperata miseria perchè così: ” perderebbero la loro identità” .…..

    Mi scuso per aver occupato tutto questo spazio del blog.
    Auguro salute e prosperità a tutti.

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