Messico, la II Convenzione Nazionale Democratica

9 commenti

Lo Zocalo 25/03/07

La mia amica Monique Camus ha partecipato a Città del Messico alla II Convenzione Nazionale Democratica convocata allo Zócalo capitolino da AMLO, ricordiamo che dopo la vittoria elettorale di Felipe Calderón ottenuta a suon di brogli il 2 luglio scorso, Andrés Manuel López Obrador il 16 settembre 2006 aveva convocato  allo Zócalo di Città del Messico la I Convenzione Nazionale Democratica alla quale avevano partecipato più di un milione di persone e che al di là delle rivendicazioni sulla frode elettorale aveva lo scopo di organizzare le azioni future.
Si creò allora il governo parallelo guidato da AMLO che giurò fedeltà (leggi qui) al suo popolo il 20 novembre 2006 sempre allo Zócalo di Città del Messico.
La Convenzione Nazionale Democratica si è riunita ancora una volta per fare un bilancio della situazione e pianificare le azioni future per portare avanti l’obiettivo principale e cioè quello di “trasformare il Messico, protegegre il popolo e difendere il patrimonio della Nazione”.
Analizzando la risposta che il popolo ha dato alla frode elettorle, risposta responsabile e cosciente, Amlo non può fare a meno di constatare che l’atteggiamento adottato e il cammino intrapreso siano stati quelli giusti: né si è risposto secondo “i giochi della politica tradizionale” andando cioè a braccetto con coloro che hanno calpestato la volontà popolare, né tanto meno dando sfogo alla violenza, fatto che avrebbe solo delineato “la via crucis del carcere, dei morti, dei desaparecidos e della tortura”.
La II Assemblea della Convenzione Democratica del Messico è terminata domenica 25 Marzo con una grandiosa marcia che ha percorso i circa tre chilometri che separano il Monumento all’ Angelo dell’Indipendenza dallo Zócalo di Città del Messico, in protesta contro le intenzioni del presidente Felipe Calderón di privatizzare la statale Petróleos Mexicanos.
 
Il movimento “è in piedi e più prima  che poi trionferà”.
 
 “Non siamo uno, non siamo cento, stampa venduta, contaci bene”
 
II Convenzione Nazionale Democratica
Monique Camus 
Oggi ho marciato ancora una volta per un ideale.
Ho riconosciuto volti noti, ne ho visti di nuovi. Mi sono scontrata con le moltitudini. Ho sentito ciò che lo scrittore Elias Canetti nel suo libro “Massa e Potere” sostiene: una volta che uno si è abbandonato alla massa non teme più il suo contatto. In questo caso ideale tutti sono uguali tra loro. Nessuna differenza conta più, nemmeno quella dei sessi. Chiunque sia quello che ci troviamo appiccicato addosso, lo scopriremo identico a noi stessi, lo sentiremo nello stesso modo nel quale sentiamo a noi stessi”. Questa sensazione mi ha invasa, mi sono abbandonata alla massa. In modo pacifico circa novecentomila persone abbiamo marciato dal monumento del Ángel de la Independencia al Zócalo di Città del Messico.
Andrés Manuel López Obrador, Presidente legittimo del Messico, camminava sicuro della sua leadership, il Presidente spurio Felipe Calderón, giorni prima aveva riconosciuto davanti ad alcuni giornalisti de La Jornada la leadership del tabasqueño.
 
Insieme, uniti da un medesimo ideale: la trasformazione democratica del Messico attraverso i movimenti sociali originati dal Frente Amplio Progresista e i partiti di sinistra: PRD, Convergencia e Partido del Trabajo, Organizzazioni Civili, Sindacati, studenti e società in generale.
 
Resoconto della II Assemblea de la Convención Nacional Democrática (CND) realizzata tra il 21 e il 25  marzo a Città del Messico.
Si è conclusa con la marcia che alle 10.30 del mattino si è avviata verso lo Zócalo per presentare la sintesi dei lavori.
 
Principalmente, difendere il patrimonio nazionale, rifiutare la privatizzazione di Petróleos Mexicanos e difendere l’industria elettrica nazionalizzata, la non privatizzazione dei settori salute e alloggi; rifiuto della politica economica che beneficia i più ricchi del paese e gruppi di monopolio che speculano con la fame dei messicani.
La II Convenzione Nazionale Democratica ha avviato numerose iniziative e progetti per passare immediatamente all’azione: 
Opporsi alla riforma che sta promuovendo la destra per modificare l’articolo 73 della Costituzione, è questa l’unica maniera di impedire che le zone archeologiche smettano di essere protette dal governo federale e rimangano in mano dei governi statali.
 
Esigere ai ministri che facciano marcia indietro con la così detta Ley Televisa la quale favorisce due catene televisive: Azteca e Televisa.
 
Redigere un inventario completo e dettagliato di tutte le ricchezze che integrano il patrimonio architettonico, culturale e artistico del paese, “affinché i messicani lo conoscano e difendano”.
 
In ambito educativo si è proposta la formazione di una “rete nazionale di amministratori dei cittadini per proteggere i diritti degli studenti all’educazione” in tutte le tappe dell’insegnamento.
 
“Un presidente deve avere tre qualità: non rubare, non tradire il suo popolo ed essere integro” ha segnalato nel suo discorso il Presidente legittimo del Messico, Andrés Manuel López Obrador.
 
Ha sottolineato l’accordo per l’instaurazione di una nuova Repubblica mediante un processo costituente e per rifiutare l’invasione di semi e alimenti transgenici, così come per  rinegoziare il capitolo agricolo e zootecnico del Trattato di Libero Commercio con l’America del Nord.
 
Ha proposto di creare la Commissione di Verità, per indagare sul Fondo Bancario della Protezione al Risparmio (FOBAPROA).
 
Finalmente il leader della sinistra si è impegnato con i suoi sostenitori per dare impulso a una nuova convivenza sociale, una nuova economia e una nuova politica.
La Convenzione Nazionale Democratica è la forza e la sua praticabilità futura non si mette in dubbio, ma bisognerà indirizzarla bene, apportargli un sostegno dal basso, verso una costruzione orizzontale senza strutture burocratiche.
 
Di fronte a un panorama critico per la sinistra messicana e per il paese in generale, Andrés Manuel dovrà offrire soluzioni pratiche  e non solo proposte di consolazione. È un leader necessario e onesto, di cui la Repubblica ha bisogno, per combattere in un Messico, frustrato dalla povertà estrema, dalla corruzione, dal narcotraffico, dall’esplosione di violenza, dalla militarizzazione imposta dal Presidente spurio, Felipe Calderón.
 
AMLO, sa che non è solo, che migliaia di messicani crediamo in lui e dovrà “trasformare il Messico come sia possibile, con ciò che sia possibile e fino a dove sia possibile” come disse a a suo tempo il miglior Presidente nella storia del Messico, Benito Juárez.
 
25/03/07
Monique Camus
Traduzione di Annalisa Melandri
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    monique camus ha detto:

    Annalisa:

    La Convención Nacional Democrática en México, es un gran movimiento social que se está desplegando en el país a raíz del fraude electoral del 2006, me considero uno de los más de 15 millones de mexicanos a quienes les fue burlado el voto. Considero que el presente de este movimiento de izquierda será su capacidad de abrir los espacios en la toma de decisiones de la población ante un gobierno de Felipe Calderón que ha hecho de las fuerzas armadas el pilar de su gobierno, de un país divido en clases, colores, zonas geográficas e imperfecta democracia. Creo que el reto del líder de la izquierda Andrés Manuel López Obrador, no es enteder la pobreza, sino superarla, creando un proyecto incluyente de nación es un contenido cultural.

    También aprovecho la ocasión para felicitarte por ese mensaje que te envió la Embajada de la República Bolivariana de Venezuela en Italia, lo que significa que tu blog se está conviertiendo en un verdadero medio de comunicación alternativa ante la mordaza de los masivos.
    Un abrazo de una mexicana que lucha desde su trinchera.

    Monique Camus

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    Annalisa ha detto:

    Monique, estoy a tu lado en todas tus luchas y mi blog està a servicio de ellas.
    Un abrazo sincero.
    Annalisa

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    Eliolibre ha detto:

    Inizia oggi il mio nuovo blog VIVA CUBA! dedicato all’isola che amo. L’indirizzo è http://vivacubalibera.blogspot.com/

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    Mauro Pigozzi ha detto:

    Complimenti a Monica Camus e in bocca al lupo per questa lotta contro il governo illegittimo! Ho visitato il Messico nel 2004, rimanendo ancor più innamorato di questo paese rispetto all’altrettanto stupendo Venezuela. Ho visitato la splendida Oaxaca, città bellissima, fatta di gente bellissima che invade lo storico Zocalo, perciò sono rimasto addolorato dello stupro subito dalla città e i suoi abitanti da parte della Polizia del Governatore Ruiz…Spero che la APPO, grazie anche alla CND, possa tornare a lottare per cambiare le cose in quel lembo di terra tanto bello quanto martoriato!

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    Anonimo ha detto:

    Grazie Annalisa per las tuas acioni.

    E tanto grato pottere scribire in questo spazio.
    Ancora sai che Tu hi un nouvo compagno di lotta achi in il Messico che tanti Ti piace.

    Auguri per la tua lavoro in pro di la gustizia sociale.

    Il nostro sitio web es

    http://www.elpueblonoestonto.blogspot.com/

    Ti saluto in forma fraternale,

    Carelnat

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    Annalisa ha detto:

    Gracias Carelnat, voy a pasar por tu sitio. Quedemonos en contacto, ok?

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    Carelnat ha detto:

    Cuesta pelicola = filmi ha sito vettata per il publico in generale.

    Ti mando la sinopsis di questo film.

    Tanti saluti !

    “Bordertown”, film-dedica di Nava sul femminicidio messicano del 1993

    Roma (Luciana Morelli) — “Bordertown”, è un film-dedica su tutte le donne messicane uccise e scomparse. Jennifer Lopez protagonista nella denuncia contro il femminicidio in Messico. Medusa insieme ad Amnesty International contro l’impunità dei crimini di frontiera. In alcune parti del mondo accadono cose terribili che buona parte dei media ignorano totalmente. In questi casi è spesso Hollywood a dare uno scossone come nel caso di “Bordertown”, il film-denuncia con Jennifer Lopez e Antonio Banderas uscito nelle sale il 23 marzo. Si narra di un posto dimenticato da Dio e dalle istituzioni, che nasconde un segreto tanto atroce quanto inspiegabile: dal 1993 più di 400 donne sono state violentate, ammazzate, mutilate e poi gettate via come spazzatura. Il tutto con la tacita approvazione della polizia e delle autorità locali che non hanno mai indagato a fondo per assicurare i colpevoli alla giustizia. È quanto accade al confine tra Messico e Texas, più esattamente nella città messicana di Ciudad Juarez, una zona di confine che testimonia quanto sia spesso difficile conciliare la globalizzazione con il rispetto dei diritti umani. In virtù del Nafta, l’accordo di libero commercio firmato nel ’94 tra Messico, Usa e Canada, alcune multinazionali americane hanno impiantato lungo la frontiera tante piccole fabbriche di assemblaggio per sfruttare il basso costo della manodopera e poi reimportare i prodotti a condizioni fiscali vantaggiose. Dal 1993 sono più di 4000 le donne di cui si sono perse completamente le tracce. C’è chi dice che siano oggetto di macabri passatempi di serial killer, altri studiosi parlano di donne usate negli snuff movies, film pornografici d

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    Carelnat ha detto:

    diffusi sul mercato nero in cui le protagoniste alla fine muoiono realmente, altri ancora sospettano che dietro ci sia il traffico di organi alla luce delle orrende mutilazioni dei cadaveri ritrovati. Processi sommari e arresti di facciata si sono susseguiti nel tempo senza mai arrivare a condanne serie fondate su prove tangibili. Proprio per questo si batte Amnesty International insieme ad associazioni come ‘Le nostre figlie di ritorno a casa’ e ‘Casa Amiga’, che forniscono assistenza fisica, morale e legale a tutti i parenti delle vittime ed alle poche sopravvissute. Nel film è proprio una ragazza scampata miracolosamente alla morte a dare la caccia ai suoi aguzzini con l’aiuto di Lauren (J.Lopez), una giornalista investigativa americana inviata a Juarez per un reportage. Prendendo a cuore la storia della giovane, Lauren decide di infiltrarsi in una delle fabbriche in cerca di prove fingendosi un’operaia. Molti i pericoli corsi dalle troupe che hanno girato a Juarez, spesso pedinate, rapinate e minacciate di morte come gli stessi attori, che non hanno mai potuto lavorare su quel set. «Volevo raccontare una storia che parlasse di coraggio e delle terre in cui sono nato — racconta il regista Gregory Nava, originario di San Diego — luoghi in cui il primo e il terzo mondo si scontrano violentemente». «Bordertown è un film coraggioso e importante e Jennifer Lopez ci ha messo veramente l’anima — ha detto Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty — grazie alla sua straordinaria interpretazione e all’impegno dei realizzatori, finalmente il grande pubblico potrà conoscere uno degli scandali più gravi di questi anni».

    Este es link para ver el trailers : http://link.brightcove.com/services/link/bcpid900819566/bctid958764858

    Posted in http://www.elpueblonoestontocolaboradores.blogspot.com/

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    Annalisa ha detto:

    Si Carelnat, io l’ho visto, terribile…
    Grazie per la segnalazione.

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