Con calma, una pausa

5 commenti

Non è detto che tutto debba avere  per forza un significato, ma sono      proprio le cose apparentemente   senza significato quelle che ci consegnano un messaggio.
E così è per gli incontri, quelli casuali, quelli senza senso, quelli che giungono improvvisi, per strada, da lontano, su di un treno, in un bar, in internet, incontri improvvisi e con un significato da svelare.
Giunge improvvisamente qualcosa o qualcuno che in sintonia con un mio pensiero mi ricorda che forse un po’ di “lentezza” non guasta, nei pensieri, come nelle azioni. E io
che ho sempre la sensazione di star perdendo un treno, mi fermo a riflettere che a volte anche solo pensare lentamente può dare serenità.
Rincorrendo da mattina a sera pensieri a cui indicare un cammino, messaggi da dedicare agli altri, impegno sociale e poesia, storie da raccontare e sogni da realizzare, tra decine di altre cose da fare si perde il senso del tempo e tutto diventa un affanno.
Con la paura che i versi traballanti di una poesia possano fuggire per non far più ritorno, non mi accorgo che a farli fuggire è proprio la fretta e l’ansia di renderli reali senza assaporarne del tutto l’impalpabilità….
In fondo anche il soldato dietro la sua trincea sa che di notte c’è un breve istante in cui può chiudere gli occhi e forse sognare perché il nemico sicuramente starà facendo altrettanto….

Mi dedico e vi dedico…
“Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perche’ andare a piedi e’ sfogliare il libro e invece correre e’ guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.
Bisogna imparare a star da se’ e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani. Andare lenti e’ incontrare cani senza travolgerli, e’ dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, e’ trovare una panchina, e’ portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. E’ suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volonta’, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.”
da “Il pensiero meridiano” – Franco Cassano

FOTO ITALO ARRIAZA

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    Gino ha detto:

    Che bel pensiero… anch’io avrei bisogno di un pò di silenzio e lentezza.

    Un saluto,

    Gino

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    Samanta ha detto:

    “Non è detto che tutto debba avere per forza un significato…” nel momento in cui ci attanaiamo la mente per cercare un significato stiamo perdendo… tutto ha un significato, se pur sottile, ma la ricerca affannosa non porta a niente, se non a perderci di più.

    “E così è per gli incontri, quelli casuali, quelli senza senso, quelli che giungono improvvisi, per strada, da lontano, su di un treno, in un bar, in internet, incontri improvvisi e con un significato da svelare…” Sono più vivi gli incontri improvvisati… e sono quelli che ti regalano quel qualcosa in più difficile da spiegare.

    Non ci conosciamo, ma mi permetto di far mia la dedica con le parole di Franco Cassano… bisogna imparare a non avere fretta, a dare tempo al tempo senza affrettare o forzare mai nulla… da più soddisfazione emozionale un qualcosa che capita così che un qualcosa di costruito in ogni minumo particolare.

    Bel post… di quelli che fanno pensare… di quelli che fanno ragionare con il “cuore” e non solo con la mente.

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    Samanta ha detto:

    “a volte anche solo pensare lentamente può dare serenità…” c’è un’assoluta verità racchiusa in questa frase. Un’assoluta verità.

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    Annalisa ha detto:

    Gino, e perchè non te le prendi? Un saluto affettuoso.

    Samanta, grazie, non ci conosciamo ma ovviamente questo non è necessario per condividere sensazioni. A presto, spero.

    E un grazie particolare a napolimilano.

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    wanda ha detto:

    ciao cugina! Leggo un intrigante post nel tuo bellissimo sito e con piacere ti scrivo.
    Vorrei tanto essere capace anche io di prendere le cose che mi accadono e che mi circondano con “lentezza” ed invece sento il peso dei pochi anni che ho, anche se non li dimostro, e portandomi questo peso rincorro i significati delle cose che mi succedono e sento l’ansia di non sapere se sono salita sul treno giusto..ma non mi manca l’ottimismo..tutto andrà prima o poi per il verso giusto!
    un bacio grande

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